Napoli, 27 ottobre 2006 - “Napoli può e deve ripartire dai giovani se vuole mettere in atto il suo riscatto sociale”. Ad affermarlo è il presidente provinciale delle Acli di Napoli Pasquale Orlando, a margine delle manifestazioni di celebrazione del beato Don Guanella, tenutesi nelle scorse ore presso l’opera guanelliana a Miano alla presenza, tra gli altri, dell’arcivescovo di Napoli Cardinale Crescenzio Sepe e del presidente della Provincia Dino Di Palma.
L’’Avog, associazione che riunisce i volontari dell’opera guanelliana è da anni affratellata alle Acli, e rappresenta un pezzo importante del sociale organizzato a Napoli, soprattutto grazie alle molteplici e benemerite attività per favorire l’inclusione sociale dei più deboli e dei più poveri.
“Le centinaia di ragazzi presenti oggi incarnano perfettamente il messaggio di Don Guanella, che dedicò tutta la sua vita ai più umili. E’ su questi giovani che bisognerà investire nei prossimi anni, sono loro che rappresentano il fulcro del nuovo impegno della società civile. Solo attraverso una organizzazione del mondo del sociale più forte - ha affermato Pasquale Orlando- che punti sui temi della formazione delle persone e sui temi della solidarietà e della sussidiarietà sarà possibile una trasmissione di valori positivi, che combatta l’indifferenza, l’odio, la violenza che troppo spesso sembrano essere destinati a regnare sulla città, come una cappa di fumo nerissimo.”
Significativo in particolare il progetto I Care che impegna centinaia di giovani in servizio civile contro la dispersione scolastica per l'integrazione sociale.
L’’Avog, associazione che riunisce i volontari dell’opera guanelliana è da anni affratellata alle Acli, e rappresenta un pezzo importante del sociale organizzato a Napoli, soprattutto grazie alle molteplici e benemerite attività per favorire l’inclusione sociale dei più deboli e dei più poveri.
“Le centinaia di ragazzi presenti oggi incarnano perfettamente il messaggio di Don Guanella, che dedicò tutta la sua vita ai più umili. E’ su questi giovani che bisognerà investire nei prossimi anni, sono loro che rappresentano il fulcro del nuovo impegno della società civile. Solo attraverso una organizzazione del mondo del sociale più forte - ha affermato Pasquale Orlando- che punti sui temi della formazione delle persone e sui temi della solidarietà e della sussidiarietà sarà possibile una trasmissione di valori positivi, che combatta l’indifferenza, l’odio, la violenza che troppo spesso sembrano essere destinati a regnare sulla città, come una cappa di fumo nerissimo.”
Significativo in particolare il progetto I Care che impegna centinaia di giovani in servizio civile contro la dispersione scolastica per l'integrazione sociale.
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