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domenica, settembre 13, 2009

Benevento, precarie occupano asilo: 'diventerà scuola alternativa'


Dopo aver protestato sui tetti del provveditorato della città sannita alcune insegnanti precarie hanno preso possesso dell'edificio per restituirlo alla comunità. 'Sarà uno spazio di autoformazione aperto soprattutto ai giovani'
Per giorni hanno protestato contro i tagli alla scuola salendo sul tetto del provveditorato agli studi di Benevento, oggi hanno deciso di occupare simbolicamente i locali dell'asilo di via Firenze, nel rione Libertà della città sannita. Autori del gesto gli insegnanti del Comitato di insegnanti precari di Benevento.

"E' un edificio ristrutturato - spiegano i docenti - e mai restituito alla comunità, uno spazio chiuso che abbiamo deciso di aprire al territorio, ai giovani e ai bambini del quartiere e della città - spiegano - Abbiamo deciso di scendere da quel tetto per invadere la città, per dare vita a mobilitazioni generalizzate al fianco di lavoratori, precari, senza casa e di tutti quelli che rivendicano i propri diritti e la propria dignità.

Abbiamo deciso, con questa occupazione, di riprenderci uno spazio per l'autoformazione, un luogo di socialità, aperto alla città e, soprattutto, ai giovani". "Dall'inizio dell'anno scolastico - annunciano le precarie sannite - nascerà, infatti, la Scuola Popolare Alternativa, unica risposta possibile allo scempio Gelmini, dove gli insegnanti precari metteranno a disposizione della città la loro esperienza per tenere corsi di doposcuola gratuito e lezioni di approfondimento per ogni materia di insegnamento"."Se la Gelmini vuol promuovere la scuola dell'ignoranza e della scarsa qualità - concludono - vuol dire che porteremo la cultura in ogni strada e in ogni piazza della città '

martedì, novembre 06, 2007

Detrazioni per le rette degli asili nido: emendamento di Luigi Bobba

La Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento presentato da Luigi Bobba (Ulivo) che introduce la possibilità di effettuare detrazioni per le rette sostenute dalle famiglie per gli asili nido per un valore di 636 euro all’anno.
Un secondo emendamento presentato dal senatore Bobba è stato trasformato in ordine del giorno con cui si chiede al Governo Prodi di dare alle famiglie con più di tre figli (sono 183 mila in Italia) e con un reddito inferiore a 50 mila euro un bonus di 250 euro all’anno per ogni figlio a carico (in pratica una famiglia con quattro figli avrebbe un bonus di 1000 euro). Inoltre si chiede al Governo di dare priorità alle famiglie numerose nella diminuzione del carico fiscale prevista dall’articolo 1 comma 4 della Finanziaria.
“ Ho ritirato gli altri emendamenti a sostegno delle politiche familiari – spiega Bobba – per facilitare una positiva conclusione del dibattito parlamentare sulla Finanziaria 2008. Il senatore Luigi Zenda vicepresidente dei senatori dell’Ulivo, si è impegnato perché venga data priorità al disegno di legge Bobba – Treu sul Welfare familiare e generazionale, già incardinato in Commissione lavoro, che prevede un pacchetto di misure organiche a sostegno di un nuovo modello di welfare centrato sull’investimento nella famiglia e nelle nuove generazioni”.

sabato, gennaio 20, 2007

Immigrati, cambiano le regole del diritto d'asilo

Saranno respinte le domande di chi proviene da paesi considerati sicuri. I ricercatori stranieri invece potranno fare domanda anche se si trovano già sul territorio italiano.

E' stato approvata il 17 gennaio in via definitiva alla Camera la legge comunitaria per il 2006, che recepisce una serie di direttive europee nell'ordinamento italiano. Cambieranno ora le regole d'ingresso dei ricercatori stranieri e il riconoscimento dell'asilo.
Secondo l'articolo 11 della legge comunitaria, il governo dovrà applicare la direttiva comunitaria
2005/71/CE, che cerca di favorire la mobilità dei cervelli, introducendo una procedura specifica per ammettere cittadini stranieri sul territorio italiano nel settore della ricerca scientifica.
Il Parlamento ha chiesto al governo che la domanda di ingresso del richiedente asilo sia ammissibile "anche quando il cittadino del paese terzo si trova già regolarmente sul territorio dello Stato italiano".
L'articolo 12 della direttiva introduce invece degli standard minimi nelle procedure di riconoscimento e di revoca dello status di rifugiato.
In base al testo approvato dal Parlamento nel caso in cui il richiedente asilo "sia un cittadino di un paese terzo sicuro, ovvero, se apolide, vi abbia in precedenza soggiornato abitualmente, ovvero provenga da un paese di origine sicuro", a quel punto la domanda viene considerata infondata.
A meno che ci siano "gravi motivi per non ritenere sicuro quel paese nelle circostanze specifiche in cui si trova il richiedente".
Ma su questo punto si è scatenata l'opposizione del CIR, il Consiglio italiano per i rifugiati, che in un comunicato stampa ufficiale ha parlato di "diritto d'asilo ostacolato".
"Il Consiglio Italiano per i Rifugiati", si lgge nel testo, "esprime forte perplessità sulla parte della Legge Comunitaria, approvata in via definitiva dalla Camera, che limita la delega al governo in materia d'asilo".
"Per la prima volta", si legge ancora, "in Italia viene infatti introdotto il concetto di "paese d'origine sicuro" che potrà causare il diniego pressoché automatico di una richiesta presentata da un cittadino proveniente da un Paese che rientra in tale definizione, ledendo in tal modo il principio di soggettività che è alla base del diritto d'asilo".
"Ogni richiesta di protezione deve essere esaminata individualmente e non su base di presupposti astratti e generalizzati", dichiara Christopher Hein, direttore del CIR "E poi: chi decide, e su quali basi, se un Paese d'origine è sicuro?".
Il CIR ha presentato lo scorso novembre una propria proposta di legge sull'asilo che prevede una procedura unica, equa ed efficace, nella quale tutte le circostanze individuali devono essere esaminate.
E' stato accolto positivamente invece l'inserimento delle repressioni di carattere sessuale come motivo sufficiente ad accogliere la domanda d'ingresso e concedere asilo. "Va riconosciuto che", si precisa nel comunicato, "durante il dibattito di questa legge al Senato, è stato approvato un emendamento secondo il quale il richiedente può invocare gravi motivi, tra i quali per la prima volta anche repressioni di comportamenti e orientamenti sessuali, per ottenere il diritto d'asilo".
"Positivo è anche il fatto che il governo possa decretare", si conclude, "seguendo il principio stabilito dalla norma comunitaria, che un ricorso al tribunale abbia effetto sospensivo, autorizzando quindi il ricorrente a soggiornare nel nostro Paese in attesa del giudizio. Dopo un lungo dibattito al Senato è stata proprio l'opposizione a proporre con successo l'eliminazione di una clausola restrittiva lasciando quindi all'esecutivo carta bianca in materia. Il CIR auspica fortemente che il Governo, correggendo la Bossi-Fini, reintroduca pienamente l'effetto sospensivo del ricorso al giudice".
da Vita non profit online (clicca il titolo)