DIPENDENZE – Alcol e tabacco più dannosi della cannabis. Ferrero: ''Basta con il moralismo nella classificazione delle sostanze''
ROMA – Il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero interviene sull’articolo della rivista The Lancet che propone una nuova classificazione delle sostanze stupefacenti spiegando come alcol e tabacco sono più dannosi per la salute della cannabis. “Lo studio svolto dai farmacologi dell’università di Bristol e pubblicato sulla rivista The Lancet – afferma Ferrero - dimostra come il confine esistente nel nostro paese tra quelle che vengono considerate droghe oggi illegali, e inserite nelle tabelle, e quelle che non vengono invece considerate droghe perché non inserite nelle tabelle, è un confine basato e costruito non sulla razionalità della ricerca scientifica ma su elementi morali e tutt’altro che scientifici. Da questo studio emerge infatti ancora una volta come il punto centrale sia quello di operare per ridurre il consumo di tutte le sostanze e gli effetti negativi che hanno sulla salute delle persone. Ed è su questo asse che si vuole costruire anche la nuova legge in materia: non sulla base di una divisione manichea e non scientifica tra le sostanze, ma mettendo al centro la prevenzione e la riduzione del danno, oltre alla lotta più ferma al narcotraffico”.
ROMA – Il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero interviene sull’articolo della rivista The Lancet che propone una nuova classificazione delle sostanze stupefacenti spiegando come alcol e tabacco sono più dannosi per la salute della cannabis. “Lo studio svolto dai farmacologi dell’università di Bristol e pubblicato sulla rivista The Lancet – afferma Ferrero - dimostra come il confine esistente nel nostro paese tra quelle che vengono considerate droghe oggi illegali, e inserite nelle tabelle, e quelle che non vengono invece considerate droghe perché non inserite nelle tabelle, è un confine basato e costruito non sulla razionalità della ricerca scientifica ma su elementi morali e tutt’altro che scientifici. Da questo studio emerge infatti ancora una volta come il punto centrale sia quello di operare per ridurre il consumo di tutte le sostanze e gli effetti negativi che hanno sulla salute delle persone. Ed è su questo asse che si vuole costruire anche la nuova legge in materia: non sulla base di una divisione manichea e non scientifica tra le sostanze, ma mettendo al centro la prevenzione e la riduzione del danno, oltre alla lotta più ferma al narcotraffico”.