NAPOLI. “Oggi come oggi, in questi tempi bui, un buon sindacato dei pensionati ha il dovere di rappresentare innanzitutto gli anziani ospiti delle Rsa e delle case di riposo, che non possono essere ridotti solo a luoghi del disagio ma devono realmente diventare posti di aggregazione, luoghi di vita e non case di morte. I dati sul Covid-19, che dimostrano che la metà dei decessi in Italia sono avvenuti in strutture riservate ad anziani, trasformatisi in ghetti, sono sconvolgenti”. Così si è espresso Pasquale Orlando (esperto di welfare e già segretario nazionale della Federazione Anziani e Pensionati) concludendo un confronto on line con Michele M. Ippolito (componente della task force politiche sociali della Regione Campania per l’emergenza Covid-19) e numerosi dirigenti della Fap Acli, la grande organizzazione dei pensionati Acli.
“I dati in nostro possesso – spiega ancora Orlando – dimostrano un allarmante aumento del tasso di mortalità tra gli anziani iscritti alla Fap nel primo trimestre del 2020 rispetto agli anni precedenti. C’è un lato oscuro dei calcoli numerici su cui le autorità devono indagare: è possibile che l’incremento sia dovuto a causa di polmoniti intestiziali legati al Covid-19 mai diagnosticati. Potrebbe esserci un’evidenza empirica del fatto che gli anziani morti di Covid-19 sono ben più che quelli indicati nella statistica ufficiale. Stiamo perdendo un pezzo di una intera generazione e questo è drammatico.”
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