Famiglia Cristiana rilancia
"Speriamo non rinasca il fascismo"
Il centrodestra insorge: "Di fascista in Italia ci sono solo i loro toni"
Replica del direttore: "Le critiche al governo normali in un paese libero"
ROMA - Il settimanale Famiglia Cristiana torna all'attacco sulla politica del governo in materia di sicurezza, augurandosi che "non sia vero il sospetto" che in Italia stia rinascendo il fascismo "sotto altre forme". La rivista dei Paolini, che lunedì scorso aveva attaccato l'esecutivo per la "finta emergenza sicurezza", replica anche alle dure critiche che gli sono arrivate dopo quell'articolo dagli esponenti della maggioranza: "Non siamo cattocomunisti". Ma il centrodestra insorge: "I toni fascisti sono quelli del settimanale". E il direttore della rivista rilancia: "In un paese normale le critiche sono libere".
La difesa. "Siamo e saremo sempre in prima linea su tutti i temi eticamente irrinunciabili", scrive Beppe Del Colle, che ricorda: "Divorzio, aborto, procreazione assistita, eutanasia, 'dico', diritti della famiglia, abbiamo condannato l'inserimento dei radicali nelle liste del Pd". Poi passa in rassegna la storia del settimanale:, e avverte: "Non siamo mai cambiati nel modo di affrontare le realtà del mondo con spirito di cristiani".
Le critiche a Maroni. La rivista cattolica torna anche a parlare della norma sulle impronte ai rom, che definisce "una trovata sciocca e inutile". "Abbiamo definito 'indecente' la proposta del ministro Maroni sui bambini rom - si legge - perché da un lato basta censirli, aiutarli a integrarsi con la società civile in cui vivono marginalizzati, ma dall'altro bisogna evitargli la vergogna di vedersi marcati per tutta la vita come membri di un gruppo etnico considerato in potenza tutto esposto alla criminalità".
Le discriminazioni ai rom. Proprio la questione delle impronte porta Del Colle a ricordare le persecuzioni a danno delle minoranze: "Quella foto del bimbo ebreo nel ghetto di Varsavia con le mani alzate davanti alle Ss è venuta alla memoria come un simbolo. Per questo il Parlamento di Strasburgo e il Consiglio europeo hanno protestato". Poi cita la rivista francese Esprit, che ha scritto che "gli italiani sono incredibilmente duri contro i romeni e gli zingari", e dice: "Speriamo che non si riveli mai vero il suo sospetto che stia rinascendo da noi sotto altre forme il fascismo".
La risposta a Giovanardi. Famiglia Cristiana risponde poi direttamente alle critiche del sottosegretario Giovanardi, che li aveva definiti "cattocomunisti": "Secondo Giovanardi - scrive - non rappresentiamo la 'vera dottrina della chiesa'. Nessuna autorità religiosa ci ha rimproverato nulla del genere, e lui non ha nessun titolo per giudicarci dal punto di vista teologico-dottrinale".
Le reazioni del centrodestra. Ancora Giovanardi: "Di fascista oggi in Italia ci sono soltanto i toni da manganellatore che Famiglia Cristiana consente di usare a Beppe Del Colle". Il capogruppo leghista alla Camera, Non sono gli editoriali a cambiare la realtà. Il mondo cattolico condivide le misure sulla sicurezza adottate dal governo e approvate dal Parlamento" . Ignazio La Russa: "Famiglia Cristiana riporti in avanti l'orologio, non esiste nessuna limitazione a dire sciocchezze".
La replica del direttore. "Sono sorpreso di queste reazioni perchè ogni cittadino dovrebbe poter valutare l'operato del governo": così il direttore di Famiglia Cristiana Antonio Sciortino. "In un paese normale - aggiunge - questo fa parte di un libero dibattito, di un libero confronto".
"Speriamo non rinasca il fascismo"
Il centrodestra insorge: "Di fascista in Italia ci sono solo i loro toni"
Replica del direttore: "Le critiche al governo normali in un paese libero"
ROMA - Il settimanale Famiglia Cristiana torna all'attacco sulla politica del governo in materia di sicurezza, augurandosi che "non sia vero il sospetto" che in Italia stia rinascendo il fascismo "sotto altre forme". La rivista dei Paolini, che lunedì scorso aveva attaccato l'esecutivo per la "finta emergenza sicurezza", replica anche alle dure critiche che gli sono arrivate dopo quell'articolo dagli esponenti della maggioranza: "Non siamo cattocomunisti". Ma il centrodestra insorge: "I toni fascisti sono quelli del settimanale". E il direttore della rivista rilancia: "In un paese normale le critiche sono libere".
La difesa. "Siamo e saremo sempre in prima linea su tutti i temi eticamente irrinunciabili", scrive Beppe Del Colle, che ricorda: "Divorzio, aborto, procreazione assistita, eutanasia, 'dico', diritti della famiglia, abbiamo condannato l'inserimento dei radicali nelle liste del Pd". Poi passa in rassegna la storia del settimanale:, e avverte: "Non siamo mai cambiati nel modo di affrontare le realtà del mondo con spirito di cristiani".
Le critiche a Maroni. La rivista cattolica torna anche a parlare della norma sulle impronte ai rom, che definisce "una trovata sciocca e inutile". "Abbiamo definito 'indecente' la proposta del ministro Maroni sui bambini rom - si legge - perché da un lato basta censirli, aiutarli a integrarsi con la società civile in cui vivono marginalizzati, ma dall'altro bisogna evitargli la vergogna di vedersi marcati per tutta la vita come membri di un gruppo etnico considerato in potenza tutto esposto alla criminalità".
Le discriminazioni ai rom. Proprio la questione delle impronte porta Del Colle a ricordare le persecuzioni a danno delle minoranze: "Quella foto del bimbo ebreo nel ghetto di Varsavia con le mani alzate davanti alle Ss è venuta alla memoria come un simbolo. Per questo il Parlamento di Strasburgo e il Consiglio europeo hanno protestato". Poi cita la rivista francese Esprit, che ha scritto che "gli italiani sono incredibilmente duri contro i romeni e gli zingari", e dice: "Speriamo che non si riveli mai vero il suo sospetto che stia rinascendo da noi sotto altre forme il fascismo".
La risposta a Giovanardi. Famiglia Cristiana risponde poi direttamente alle critiche del sottosegretario Giovanardi, che li aveva definiti "cattocomunisti": "Secondo Giovanardi - scrive - non rappresentiamo la 'vera dottrina della chiesa'. Nessuna autorità religiosa ci ha rimproverato nulla del genere, e lui non ha nessun titolo per giudicarci dal punto di vista teologico-dottrinale".
Le reazioni del centrodestra. Ancora Giovanardi: "Di fascista oggi in Italia ci sono soltanto i toni da manganellatore che Famiglia Cristiana consente di usare a Beppe Del Colle". Il capogruppo leghista alla Camera, Non sono gli editoriali a cambiare la realtà. Il mondo cattolico condivide le misure sulla sicurezza adottate dal governo e approvate dal Parlamento" . Ignazio La Russa: "Famiglia Cristiana riporti in avanti l'orologio, non esiste nessuna limitazione a dire sciocchezze".
La replica del direttore. "Sono sorpreso di queste reazioni perchè ogni cittadino dovrebbe poter valutare l'operato del governo": così il direttore di Famiglia Cristiana Antonio Sciortino. "In un paese normale - aggiunge - questo fa parte di un libero dibattito, di un libero confronto".
2 commenti:
Governo-Famiglia Cristiana
Si infiamma lo scontro
Sempre più rovente la polemica tra la maggioranza di Governo e il settimanale cattolico che oggi ha respinto le accuse arrivate nei giorni scorsi di essere ''cattocomunista''.
Rincara la dose l'editoriale di "Famiglia Cristiana" che oggi ha respinto con sdegno le accuse di "cattocomunismo" lanciate nei giorni scorsi da esponenti del centrodestra. Dalle pagine del settimanale, Beppe Del Colle cita un rapporto dell'organizzazione Esprit e si augura che "non sia vero il sospetto" che in Italia stia rinascendo il fascismo "sotto altre forme".
La risposta non si è fatta attendere: "Di fascista oggi in Italia ci sono soltanto i toni da manganellatore che Famiglia Cristiana consente di usare a Beppe Del Colle", ha tuonato Carlo Giovanardi (Pdl), sottosegretario con delega per la Famiglia. "Questo giornale sta perdendo colpi. Il suo direttore se ne sta beatamente a cullarsi sulle onde di Marettimo e in questo contesto parla di pericolo fascista", ha ironizzato il ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa.
QUERELA Intanto, il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, ha annunciato di aver querelato il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, colpevole di aver espresso giudizi "ingiuriosi" sul suo conto in un'intervista al quotidiano "La Stampa". Nell'editoriale di questa settimana, anticipato oggi, Famiglia Cristiana ha attaccato in particolare "la sciocca e inutile trovata di rilevare le impronte digitali ai bambini rom" . "Se ne sono accorti in tutta Europa, dove resta vivo - ha rimarcato Beppe Del Colle - l'orrore della discriminazione sociale delle minoranze: quella foto del bimbo ebreo nel ghetto di Varsavia con le mani alzate davanti alle Ss è venuta alla memoria come un simbolo". "Per questo - si legge - il Parlamento di Strasburgo e il Consiglio europeo hanno protestato. Esprit ha scritto: 'Gli italiani sono incredibilmente duri contro i romeni e gli zingari'. Sarà 'incredibile', ma è vero. Speriamo - è la conclusione al veleno - che non si riveli mai vero il suo sospetto (di Esprit) che stia rinascendo da noi sotto altre forme il fascismo".
CENTRODESTRA Palpabili lo sconcerto e l'indignazione provocati nel centrodestra da queste frasi. E mentre dal Pd e dall'Udc arrivano dichiarazioni di sostegno alla rivista paolina, il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, ha invitato tutti a non stupirsi: "E' notorio anche nei più periferici ambienti cattolici - ha sostenuto - che Famiglia cristiana è stata sempre la punta della pubblicistica della sinistra cattolica, tanto che Giovanni Paolo II a cagione delle posizioni assunte anche su delicati temi morali, l'ha commissario per ben due volte". Insomma, il duello tra il settimanale cattolico e il governo sembra destinato a proseguire.
imparato molto
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