Disciminatorio l'obbligo di rilevazione delle impronte digitali
«Non possiamo assistere innocentemente al ritorno della discriminazione su base etnica». E' quanto afferma il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero commentando l'iniziativa del Governo volta a 'censire' la popolazione rom nelle città di Roma, Napoli e Milano attraverso il rilevamento delle impronte digitali, anche dei minori.
«Non vogliamo mettere in dubbio la buona fede del ministro dell'Interno - spiega Olivero - ma i provvedimenti adottati dal governo sono nella forma e nella sostanza discriminatori e per questo preoccupanti e pericolosi. L'obbligo di rilevazione delle impronte digitali non è infatti indirizzato genericamente nei confronti di cittadini extracomunitari, come prevede il regolamento 380 dell'Unione europea, ma individua un'etnia specifica formata tra l'atro da cittadini comunitari e italiani. Ma i censimenti su base etnica sono per la nostra coscienza di cristiani, di italiani e di europei, assolutamente inaccettabili».
«Se si vuole davvero arrivare - conclude - ad un censimento della popolazione zingara in Italia ai fini di una migliore integrazione, si avvii un dialogo con la comunità rom per trovare forme eque e corrette per raggiungere questo obiettivo nel rispetto della dignità delle persone».
«Non possiamo assistere innocentemente al ritorno della discriminazione su base etnica». E' quanto afferma il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero commentando l'iniziativa del Governo volta a 'censire' la popolazione rom nelle città di Roma, Napoli e Milano attraverso il rilevamento delle impronte digitali, anche dei minori.
«Non vogliamo mettere in dubbio la buona fede del ministro dell'Interno - spiega Olivero - ma i provvedimenti adottati dal governo sono nella forma e nella sostanza discriminatori e per questo preoccupanti e pericolosi. L'obbligo di rilevazione delle impronte digitali non è infatti indirizzato genericamente nei confronti di cittadini extracomunitari, come prevede il regolamento 380 dell'Unione europea, ma individua un'etnia specifica formata tra l'atro da cittadini comunitari e italiani. Ma i censimenti su base etnica sono per la nostra coscienza di cristiani, di italiani e di europei, assolutamente inaccettabili».
«Se si vuole davvero arrivare - conclude - ad un censimento della popolazione zingara in Italia ai fini di una migliore integrazione, si avvii un dialogo con la comunità rom per trovare forme eque e corrette per raggiungere questo obiettivo nel rispetto della dignità delle persone».
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