Impronte digitali ai bimbi rom? Decadenza della potestà genitoriale per i minori che fanno accattonaggio? Dopo le proposte del ministro Maroni, in Italia si apre il dibattito.
Carmela Cavallo (capo Dipartimento giustizia minorile): “Le due idee di per sé non devono scandalizzare. Sono condivisibili se attuate con modalità che tutelino l’infanzia: la decadenza della potestà genitoriale non deve essere automatica, ma va accertata caso per caso così come le impronte non vanno prese senza un’adeguata protezione del bambino”. Elena Rozzi (Università Torino, referente area minori Asgi): “Le norme repressive non sono il modo giusto per aiutare i bimbi rom. Se applicate senza distinzioni tra caso e caso, violano le convenzioni Onu sui diritti dei bambini”.
- Converso (Opera Nomadi): “Siamo contrari alla rilevazione delle impronte digitali nei campi rom e a maggior ragione siamo contrari a rilevare le impronte ai bambini al di sotto dei 14 anni. Siamo invece disposti a trattare col ministro Maroni per arrivare a un censimento qualitativo dei rom”. Scicluna, coordinatore del Consiglio d’Europa per le Attività sui diritti dei rom e dei viaggianti: “In Italia vivono rom che sono già arrivati alla terza generazione, ma restano ancora bosniaci. Queste persone sono state tollerate qui per più di trenta anni, ma non possono essere lasciate così”.
- Schedatura minori, le reazioni. Minniti (Pd): "L'iniziativa è un'odiosa discriminazione". Bertolini (Pdl): "Bisogna liberarli dallo sfruttamento". Il garante della Campania: "Misura criminale e squallida".
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