Oggi si comunica attraverso la rete: blog, forum, chat etcetera.........
Spesso però si vuole comunicare con qualcuno vicino, qualcuno che può capire l'argomento e riconoscere davvero il mittente magari collettivo, i mittenti.
Me ne accorgo con le mail ma di più con le scritte sui muri. La comunicazione vera infatti è fatta di andata e ritorno. Scrivere qui è bello ma non so chi legge e forse guardando le statistiche e le provenienze rimango deluso scoprendo che magari 1000 persone oggi mi leggono ma da New York, londra, Milano o Abbiategrasso.
Scopro invece salendo in ufficio con l'ascensore che qualcuno ha scritto: Non buttare il mozzicone sul balcone, un altro: bellissima quella del settimo.., e così via.
News dal tempo odierno, coevi che ci chiamano a cui è facile rispondere con lo stesso mezzo sicuri del funzionamento del ping pong comunicativo.
Segni come i lucchetti sui ponti di tutt'Italia o le bandiere dopo le partite.
Più intense le scritte sotto i reparti di urgenza degli ospedali pieni di ragazzi incidentati nel weeck end: ti aspettiamo, svegliati, siamo con te, ritorna......
E le firme? la tua classe, la comitiva, la compagnia seguita da un nome collettivo e poi dai nomi personali. Comunicare scoprendo una identità che ci fa esistere dentro occasioni che creano un rito collettivo.
Una generazione che chiede ascolto e forse non sa parlare ma riprende a scrivere. Chissà!
Spesso però si vuole comunicare con qualcuno vicino, qualcuno che può capire l'argomento e riconoscere davvero il mittente magari collettivo, i mittenti.
Me ne accorgo con le mail ma di più con le scritte sui muri. La comunicazione vera infatti è fatta di andata e ritorno. Scrivere qui è bello ma non so chi legge e forse guardando le statistiche e le provenienze rimango deluso scoprendo che magari 1000 persone oggi mi leggono ma da New York, londra, Milano o Abbiategrasso.
Scopro invece salendo in ufficio con l'ascensore che qualcuno ha scritto: Non buttare il mozzicone sul balcone, un altro: bellissima quella del settimo.., e così via.
News dal tempo odierno, coevi che ci chiamano a cui è facile rispondere con lo stesso mezzo sicuri del funzionamento del ping pong comunicativo.
Segni come i lucchetti sui ponti di tutt'Italia o le bandiere dopo le partite.
Più intense le scritte sotto i reparti di urgenza degli ospedali pieni di ragazzi incidentati nel weeck end: ti aspettiamo, svegliati, siamo con te, ritorna......
E le firme? la tua classe, la comitiva, la compagnia seguita da un nome collettivo e poi dai nomi personali. Comunicare scoprendo una identità che ci fa esistere dentro occasioni che creano un rito collettivo.
Una generazione che chiede ascolto e forse non sa parlare ma riprende a scrivere. Chissà!
1 commento:
Si, probabilmente lo e
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