lunedì, febbraio 03, 2014

la Fap Acli con Francesco: "Più collaborazione fra giovani e anziani"

Bergoglio alla messa con i membri degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica propone un patto tra generazioni

GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANO

"Fa bene agli anziani comunicare la saggezza ai giovani e fa bene ai giovani raccogliere questo patrimonio di esperienza e di saggezza, e portarlo avanti". Francesco propone un patto tra generazioni e mette al centro il "mistero dell'incontro". Per la festa della presentazione del Signore e la giornata della vita consacrata, il Papa ha presieduto nella basilica di san Pietro, la celebrazione della messa con i membri degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica.

Hanno concelebrato con il Pontefice alcuni sacerdoti appartenenti a ordini, congregazioni e istituti religiosi. Nel corso del rito, che si è aperto con la benedizione delle candele e la processione ed è proseguito con la celebrazione eucaristica, il Papa ha pronunciato un'intensa omelia sul rapporto di trasmissione della conoscenza tra giovani e anziani. "La festa della Presentazione di Gesù al Tempio è chiamata anche la festa dell’incontro: l’incontro tra Gesù e il suo popolo; quando Maria e Giuseppe portarono il loro bambino al Tempio di Gerusalemme, avvenne il primo incontro tra Gesù e il suo popolo, rappresentato dai due anziani Simeone e Anna - afferma Bergoglio - Quello fu anche un incontro all’interno della storia del popolo, un incontro tra i giovani e gli anziani: i giovani erano Maria e Giuseppe, con il loro neonato e gli anziani erano Simeone e Anna, due personaggi che frequentavano sempre il Tempio".

È un incontro "tra i giovani pieni di gioia nell’osservare la Legge del Signore" e "gli anziani pieni di gioia per l’azione dello Spirito Santo". Si tratta di "un singolare incontro tra osservanza e profezia, dove i giovani sono gli osservanti e gli anziani sono i profetici".

Inoltre, sottolinea Francesco, "l’osservanza della Legge è animata dallo stesso Spirito, e la profezia si muove nella strada tracciata dalla Legge". Infatti "chi più di Maria è piena di Spirito Santo? Chi più di lei è docile alla sua azione?". Dunque "la vita consacrata è un incontro con Cristo: è Lui che viene a noi, portato da Maria e Giuseppe, e siamo noi che andiamo verso di Lui, guidati dallo Spirito Santo".

Ma "al centro c’è Lui. Lui muove tutto, Lui ci attira al Tempio, alla Chiesa, dove possiamo incontrarlo, riconoscerlo, accoglierlo, abbracciarlo". Gesù "ci viene incontro nella Chiesa attraverso il carisma fondazionale di un istituto: è bello pensare così alla nostra vocazione, il nostro incontro con Cristo ha preso la sua forma nella Chiesa mediante il carisma di un suo testimone, di una sua testimone. Questo sempre ci stupisce e ci fa rendere grazie". E, puntualizza Bergoglio,"anche nella vita consacrata si vive l’incontro tra i giovani e gli anziani, tra osservanza e profezia".

Quindi, esorta il Pontefice: "Non vediamole come due realtà contrapposte, lasciamo piuttosto che lo Spirito Santo le animi entrambe, e il segno di questo è la gioia: la gioia di osservare, di camminare in una regola di vita; e la gioia di essere guidati dallo Spirito, mai rigidi, mai chiusi, sempre aperti alla voce di Dio che parla, che apre, che conduce".  Un "patto" tra generazioni per il bene delle rispettive famiglie religiose e di tutta la Chiesa.

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