L’Istat, unitamente al Ministero del lavoro e all’Inps, ha presentato il “Rapporto sulla coesione sociale 2013”.
Il Rapporto, che evidenzia le situazioni economiche e sociali della popolazione residente in Italia con l’obiettivo di fornire uno strumento conoscitivo per migliorare le condizioni di vita, si divide in tre sezioni: la prima riporta i contesti socio-demografico, economico e del mercato del lavoro, la seconda è dedicata più specificamente ai temi della famiglia, e la terza illustra i dati sulla spesa sociale, sulle politiche attive e passive del mercato del lavoro.
Tra i dati più significativi le statistiche sull’occupazione, dalle quali si apprende che nel 2013 i lavoratori dipendenti sono stati poco meno di 12 milioni, in diminuzione rispetto all’anno precedente. Tale diminuzione, che ha riguardato tutto il Paese, è particolarmente accentuata nelle Isole (-5,2%) e nel Sud (-4,0%), mentre il Centro (-2,7%), il Nord-Ovest (-1,7%) e il Nord-Est (-2,1%) presentano un calo minore. Gli operai rappresentano quasi in 52% del totale dei dipendenti, contro il 40% degli impiegati, il 4% degli apprendisti, il 3% dei quadri e l’1% dei dirigenti.
Il Rapporto, che evidenzia le situazioni economiche e sociali della popolazione residente in Italia con l’obiettivo di fornire uno strumento conoscitivo per migliorare le condizioni di vita, si divide in tre sezioni: la prima riporta i contesti socio-demografico, economico e del mercato del lavoro, la seconda è dedicata più specificamente ai temi della famiglia, e la terza illustra i dati sulla spesa sociale, sulle politiche attive e passive del mercato del lavoro.
Tra i dati più significativi le statistiche sull’occupazione, dalle quali si apprende che nel 2013 i lavoratori dipendenti sono stati poco meno di 12 milioni, in diminuzione rispetto all’anno precedente. Tale diminuzione, che ha riguardato tutto il Paese, è particolarmente accentuata nelle Isole (-5,2%) e nel Sud (-4,0%), mentre il Centro (-2,7%), il Nord-Ovest (-1,7%) e il Nord-Est (-2,1%) presentano un calo minore. Gli operai rappresentano quasi in 52% del totale dei dipendenti, contro il 40% degli impiegati, il 4% degli apprendisti, il 3% dei quadri e l’1% dei dirigenti.
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