Il 7 settembre insieme a papa Francesco ed alle chiese locali
“Le Acli aderiscono con convinzione e consapevoli della gravità estrema della situazione internazionale, alla giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, indetta da Papa Francesco,prima della recita dell'Angelus di domenica scorsa, per sabato 7 settembre” vigilia della Natività di Maria”. Lo annuncia Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, che ricorda che le Acli “danno il pieno sostegno ai reiterati appelli lanciati dal Papa per scongiurare l'internazionalizzazione del conflitto siriano, per ricercare una soluzione diplomatica e per superare “la cultura dello scontro, la cultura del conflitto” affermando “la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo” come “unica strada per la pace”. Lo esige la fede in Cristo, lo suggeriscono la prudenza e la responsabilità, dopo le chiarissime posizioni espresse sulla Siria dalle principali potenze mondiali in seno al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Non tenerne conto significherebbe mettere a repentaglio la pace nel mondo”.“Giudichiamo – prosegue Bottalico - molto positivamente gli sviluppi sul caso siriano emersi in questi giorni: il voto del parlamento inglese e la decisione del presidente degli Stati Uniti Barack Obama di richiedere il voto del Congresso, rinviando così l'inizio delle operazioni militari. Il sottile filo della pace va rafforzato, nella linea indicata dal governo italiano, che approviamo e sosteniamo.
Le Acli – conclude Bottalico – intendono essere un anello di quella catena di impegno per la pace, invocata dal Pontefice e si mobilitano insieme alla comunità cristiana, ai fratelli di altre confessioni cristiane e di altre religioni e a tutti gli uomini e donne di buona volontà, per la giornata del 7 settembre, pregando e partecipando insieme al papa e nelle diverse iniziative delle chiese locali, per invocare dal Signore per intercessione di Maria, Regina della Pace il grande dono della pace, per la Siria e per il mondo intero”.
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