In questa situazione il 44% dei pensionati. Le donne sono più numerose degli uomini, ma hanno assegni più bassi. Quasi 900mila quelli che percepiscono oltre 3mila euro mensili. Le disuguaglianze più marcate al Nord Italia
MILANO - Le pensionate battono i pensionati, ma percepiscono molto meno. E' quanto emerge dalla rilevazione annuale sui trattamenti pensionistici e sui loro beneficiari condotta da Inps e Istat. Nel 2011, le donne rappresentano il 52,9% dei titolari di pensioni (in totale i pensionati sono 16,7 milioni), ma agli uomini spetta la quota maggioritaria della spesa complessiva (56,1%, pari a 149 miliardi di euro). L'importo medio annuo delle prestazioni maschili ammonta a 14.460 euro, il 65,6% in più di quello delle pensioni femminili, che si attesta a 8.732 euro. Ma 7,4 milioni di pensionati non arrivano a mille euro al mese.
Quasi 900mila pensionati hanno un assegno da oltre 3.000 euro al mese: anche in questo caso 657mila sono uomini, le donne sono appena 204mila. Il 25,8%, invece, percepisce un reddito mensile uguale o superiore ai 2.000 euro, assorbendo il 50% della spesa pensionistica destinata agli uomini; i valori scendono al 10,8% e al 26,9% tra le donne. Infine, oltre la metà (53,4%) delle donne percepisce meno di mille euro, contro un terzo (33,6%) degli uomini.
In media il numero di trattamenti percepiti è maggiore nelle donne rispetto agli uomini è ciò fa sì che il divario economico di genere si riduca al 43,8% se calcolato sul reddito pensionistico, che risulta pari a 19.022 euro per gli uomini e a 13.228 per le donne. Tra il 2001 e il 2011, i differenziali degli importi medi delle pensioni e dei redditi pensionistici tra uomini e donne sono cresciuti, rispettivamente, di 4,5 e 1,7punti percentuali.
Le disuguaglianze più marcate si osservano tra le regioni del Nord, sia con riferimento agli importi medi delle singole prestazioni sia in relazione al reddito pensionistico dei beneficiari. Il rapporto tra il numero di pensionati e quello della popolazione occupata - rapporto di dipendenza - è a svantaggio delle donne: 91,7 pensionate ogni 100 lavoratrici, a fronte di 55,9 pensionati ogni 100 lavoratori. Il tasso di pensionamento (rapporto tra il numero delle pensioni e quello della popolazione) è superiore nelle donne rispetto agli uomini, e pari rispettivamente a 43,6 e a 35,9.
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