Il comitato Il welfare non è un lusso chiede a de Magistris e Realfonzo di evitare approcci ragionieristici e securitari e dare segnali concreti, anche col nuovo bilancio
Napoli, 9 febbraio 2012 – Il comitato Il welfare non è un lusso chiede al sindaco di Napoli Luigi de Magistris e all’assessore al Bilancio Riccardo Realfonzo di dare priorità alle politiche sociali, anche in merito all’ipotesi di utilizzare parte del patrimonio immobiliare a garanzia delle operazioni finanziarie di copertura del debito.
Il problema dei ritardi dei pagamenti non riguarda infatti solo le aziende edili o le partecipate del Comune ma oltre 200 associazioni e cooperative sociali che da ben 42 mesi – vale a dire 3 anni e mezzo - aspettano il pagamento di circa 100 milioni di euro per servizi socio-assistenziali ed educativi già resi senza ricevere un soldo, visto che l’amministrazione comunale è inadempiente.
Il comitato, in rappresentanza di 9mila operatori sociali, ha inviato ieri una lettera al sindaco e all’assessore Realfonzo in cui chiede il rispetto degli impegni presi con il terzo settore, provvedendo al saldo del debito pregresso e prevedendo adeguati investimenti per il welfare nel nuovo bilancio che l’amministrazione comunale sta per approvare.
«Nonostante alcuni segnali positivi, in linea peraltro con gli impegni programmatici della campagna elettorale – si legge nella lettera - notiamo purtroppo una grave mancanza di azioni concrete,soprattutto verso le organizzazioni del terzo settore che hanno consentito all’amministrazione comunale di raggiungere direttamente migliaia di cittadini, con interventi fondamentali per fronteggiare situazioni di disagio e gravemente lesive della dignità delle persone».
«La maggioranza del terzo settore cittadino – conclude la lettera - è interessata a partecipare a un welfare locale di qualità, efficace e trasparente ma chiede di evitare i tecnicismi ragioneristici e le impostazioni securitarie e di cambiare finalmente l’approccio, sbloccando i pagamenti e prevedendo, nel nuovo bilancio, risorse sufficienti a sostenere le politiche sociali».
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