Si sceglie di comprare solo il Bambin Gesù: 130 euro su 700-800 necessari per una natività intera. E c'è chi si organizza con il fai-da-te
di TIZIANA COZZILA GIOVANE signora bionda arriva da Torre del Greco, la bambina per mano, il marito al suo fianco, un pacco tra le mani. Esce dalla bottega Ferrigno a San Gregorio Armeno, pare soddisfatta. Chiusa nella scatola, conserva una natività particolare. Ha acquistato solo la Madonna e il bambino Gesù, a Giuseppe c’ha rinunciato, troppo costoso. «Avevo un budget di 240 euro, non potevo sforare. Pazienza, Giuseppe lo compreremo l’anno prossimo».
L’ultima tendenza di un Natale che si annuncia magro, dopo la lunga crisi e la tempesta dei mercati degli ultimi giorni, sono i presepi a basso costo. A San Gregorio Armeno, la corsa agli acquisti diventa gara per il risparmio. Ma c’è anche chi riduce all’osso lo shopping natalizio. E sceglie di comprare soltanto il bambino Gesù. Centotrenta euro invece di 700-800, necessari per una natività intera. Un pastore costa da 15 a 1000 euro. Ma quelli alti 35 centimetri, con abiti in seta e velluto, sono i più richiesti. In tempi di austerity, si taglia su tutto. Sono sempre più numerosi quelli che optano per il “necessario”. E cosa resta, se togli tutto ad una natività? Solo il bambino Gesù, appunto.
«Vanno via contenti perché almeno acquistano un simbolo - dice un artigiano - Chi ha la possibilità oggi di spendere 400 euro per un pastore? Siamo diventati un lusso». C’è chi si attrezza per il fai da te e gira per le bancarelle alla ricerca di materiali da lavorare: «Il presepe lo facciamo da soli - racconta Alessandra, viene da Bari - e qui riusciamo a trovare tutto quello che serve, a costi contenuti». «No, non abbiamo acquistato nulla - dicono Anna e Lucas, vengono da Vienna - abbiamo solo dato un’occhiata. Ma la pizza l’abbiamo mangiata, a quella non rinunciamo». «La chiesa di San Gregorio Armeno mi ha lasciato senza fiato - racconta Alessia , di Vicenza - e ora mangeremo in una trattoria economica qui vicino. No, non penso che compreremo nulla».
La strada dei pastori si è ripresa dalla chiusura temporanea, dopo il crollo del cornicione del palazzo all’angolo con via Maffei, ora transennato. Ma non è affollata come i gloriosi week end di novembre di qualche anno fa. I turisti si vedono ma non c’è la solita ressa. «Non ho mai visto un sabato di novembre così vuoto - dice Marco Ferrigno, nel suo laboratorio - ma ho fatto gli scongiuri, ho sparso sale e corni portafortuna dappertutto, sono sicuro che le cose andranno meglio». «Risentiamo anche noi della crisi - aggiunge Genny Di Virgilio - gli affari sono lenti ma ci stiamo riprendendo». In strada però, mancano le luci natalizie. «Salerno è riuscita a far arrivare gente da tutto il Sud per le sue luminarie - propone Lucio Ferrigno - perché non fare lo stesso?».
(13 novembre 2011)
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