Manovra, si interviene sulle pensioni
No supertassa e iva, salvi i piccoli comuni
Ok abolizione province e dimezzamento parlamentari. Contributo di solidarietà solo per membri Parlamento. Enti locali, più poteri contro evasione. Pd: accanimento sulle pensioni, Lega sbugiardata
ROMA - Concluso dopo sette ore ad Arcore il vertice tra Pdl e Lega per studiare le modifiche alla manovra. Le novità principali riguardano le pensioni, che saranno toccate, l'aumento dell'iva, che non ci sarà, la supertassa, che salterà, la salvezza dei piccoli comuni e due miliardi di tagli in meno agli enti locali. Il contributo di solidarietà rimarrà solo a carico dei membri del Parlamento. Nella residenza di Berlusconi erano presenti gli stati maggiori del Pdl e della Lega. «Molto bene» ha detto il ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, commentando i risultati dell'incontro. Giudizio condiviso dal capogruppo Pdl, Fabrizio Cicchitto, che parla di «risultato davvero molto positivo», e dal ministro della Semplificazione, Roberto Calderli, secondo il quale «il testo è stato migliorato e per la prima volta qualcuno dimostra di fare sul serio contro l'evasione colpendo le società di comodo».
Provvedimenti aggiuntivi, ma per via costituzionale, riguardano il dimezzamento del numero dei parlamentari e la soppressione di tutte le province.Calcolo delle pensioni soltanto in base agli «effettivi anni di lavoro», è stato stabilito. Il calcolo per il raggiungimento degli anni di anzianità non dovrebbe più tener conto degli anni di servizi militare prestato e degli anni universitari. «Verranno scorporati», mantenendo immutato l'attuale regime previdenziale. Gli anni in questione, però, verranno computati per il calcolo della pensione.Salvi i piccoli comuni. «Sostituzione dell'articolo della manovra relativo ai piccoli comuni con un nuovo testo che preveda l'obbligo dello svolgimento in forma di unione di tutte le funzioni fondamentali a partire dall'anno 2013 nonchè il mantenimento dei consigli comunali con riduzione dei loro componenti senza indennità o gettone alcuno per i loro membri» si legge nel documento finale del vertice di maggioranza ad Arcore.Le risorse recuperate per «diminuire le sofferenze per gli enti locali», dicono fonti della maggioranza, sarebbero reperite da una rimodulazione dei vantaggi fiscali e dall'intervento sulle pensioni.Più poteri agli enti locali per lotta all'evasione. «Attribuzione agli enti territoriali di maggiori poteri e responsabilità nel contrasto all'evasione fiscale con vincolo di destinazione agli stessi del ricavato delle conseguenti maggiori entrate». Ridotti i vantaggi fiscali per le società cooperative. «Sostituzione del contributo di solidarietà con nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive nonché riduzione delle misure di vantaggio fiscale alle società cooperative».La conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama è stata fissata per mercoledì 31 agosto in tarda mattinata, probabilmente alle 13. I presidenti dei gruppi dovranno decidere il calendario dei lavori del Senato che la settimana prossima sarà chiamato a votare in Aula la manovra.Calderoli: testo migliorato, c'è la lotta all'evasione. «Ai mercati inviamo un messaggio chiaro - dice Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione - In primis i saldi restano invariati e i termini saranno rispettati. Inoltre, sono stato un buon profeta: i miglioramenti sono stati raggiunti all'unanimità tra le tre forze di governo e alla presenza del ministro dell'Economia. Il testo è stato migliorato e per la prima volta qualcuno dimostra di fare sul serio contro l'evasione colpendo le società di comodo».Frondisti del Pdl: a qualcosa siamo serviti. «Evidentemente i frondisti sono serviti a qualcosa ed è con grande soddisfazione che apprendo gli esiti del vertice di Arcore - dice Giuseppe Moles, deputato frondista del Pdl - Appare evidente che nelle riforme di questa manovra ci sono molte delle nostre argomentazioni. Sono state accolte ma soprattutto il richiamo alla nostra ispirazione originaria delle nostre idee è tornato preponderante: è passato il principio che non bisogna mettere la mani nelle tasche degli italiani. È una grande vittoria di noi frondisti anche la cancellazione così come anche il non aver aumentato l'Iva». Udc: i conti non tornano. «Saremo costruttivi come sempre in Parlamento perché questo è un nostro preciso dovere - dicono i capigruppo Udc di Camera e Senato Gian Luca Galletti e Gianpiero D'Alia - Ma da un primo esame delle modifiche della manovra approvate nella maggioranza traiamo un'opinione netta: i conti non tornano. Temiamo che la stessa sensazione venga percepita dai mercati, poiché è fin troppo chiaro che non si gioca con le cose serie: l'abolizione delle province ad esempio, preannunciata dai telegiornali, è in realtà stata cancellata con un rinvio ad improbabili costituzionalizzazioni. Che bisogno c'era di questa gigantesca finzione?».Bersani: non vedo come questi conti possano quadrare. «Dalle cose che si capiscono fino a qui siamo alla confusione, ad una quadra che non c'è, non vedo come possano quadrare questi conti - sostiene il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani - Nell'insieme mi sembra una soluzione debole, spero non venga valutata troppo pesantemente da chi ci osserva nel mondo». In merito all'apertura al confronto con l'opposizione, Bersani dice: «Invece di discutere ad Arcore di cose che non si capiscono, vengano a discutere le cose che abbiamo scritto noi, questo è un consiglio che mi sento di dare loro».Enrico Letta: compromesso al ribasso, il governo alza bandiera bianca. «A un primo esame le anticipazioni sulle modifiche alla manovra disegnano un quadro sconfortante - commenta il vice segretario del Pd, Enrico Letta - È bandiera bianca sui tagli ai costi della politica e indefinitezza sulle altre principali questioni. C'è da chiedersi come le autorità e i mercati europei possano prendere per buono un simile compromesso al ribasso».Fassina: accanimento sulle pensioni, Lega sbugiardata. «Le unanimi determinazioni del vertice di Arcore non modificano le pesantissime iniquità della manovra ma ne indeboliscono ulteriormente la già scarsa credibilità - dice Stefano Fassina, responsabile Economia e lavoro del Pd - Il modesto reintegro dei tagli ai trasferimenti a Regioni, Province e Comuni non eviterà i tagli agli asili nido, alle mense scolastiche, all'assistenza alle famiglie ed agli anziani, al trasporto pubblico locale e non eviterà neppure regressivi aumenti di tasse e tariffe. L'ennesima attribuzione di super poteri agli enti territoriali per contrastare l'evasione è pura propaganda: già a legislazione vigente i Comuni trattengono oltre la metà delle risorse che dovrebbero recuperare. L'intervento sulle pensioni, oltre a contraddire i diktat della Lega, è un colpo a tanti impiegati e operai del Nord e del resto d'Italia che, a causa della neutralizzazione del riscatto del servizio militare o della laurea, dovranno posticipare il pensionamento. Ancora una volta, le pensioni vengono utilizzate per fare cassa e non per una riforma del welfare. Infine rimane completamente vuoto il capitolo delle riforme per il sostegno allo sviluppo ed è molto preoccupante l'assenza di riferimenti alle modifiche all'art 8 sui contratti e le relazioni industriali. Per correggere le iniquità e dare credibilità alla manovra il Pd ha presentato pochi rilevanti emendamenti. Nell'interesse dell'Italia, Pdl e Lega siano disponibili al confronto in Parlamento».Idv: una vergogna l'accordo di Arcore. «E' una vergogna il metodo del confronto fatto ad Arcore, nella casa privata del presidente del Consiglio, invece che in Parlamento» dice il presidente dei senatori Idv, Felice Belisario, secondo il quale il comportamento della maggioranza è «offensivo» anche perché, in sostanza, «hanno scritto un'altra manovra». Anche per questo, prosegue Belisario, il governo non potrà evitare «di mettere la fiducia già al Senato». In ogni caso l'Idv «non si sottrae al confronto» se sarà portato nella sede adeguata, e cioè «in commissione Bilancio». L'Idv presenterà comunque un'ottantina di emendamenti che traducono la "contro-manovra" messa a punto nei giorni scorsi, tra i quali ci sarà la "tassa sui capitali scudati" al 20%, la richiesta di soppressione delle province sotto il milione di abitanti, la riduzione del 20% delle indennità dei parlamentari, una stretta su auto e voli blu, la dismissione dei beni pubblici, fatti salvi i beni artistici, l'asta delle frequenze, l'unificazione degli enti previdenziali e la "soppressione", cambiandone la destinazione, dei fondi per il Ponte sullo stretto di Messina. Cisl: bene rinuncia all'Iva, ora delega fiscale e calo Irpef. «È certamente un fatto positivo che il governo abbia rinunciato ad un intervento sull'Iva, che invece andrà rimodulata nel quadro della delega fiscale, insieme ad una riduzione dell'Irpef, come più volte hanno sostenuto Cisl e Uil - dice il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni - Il governo saggiamente ha ascoltato le nostre rivendicazioni. L'aumento dell'Iva deve servire a spostare la tassazione dalle persone alle cose, riducendo l'Irpef ai lavoratori, alle famiglie numerose e alle imprese, gravando su chi ha di più e facendo pagare gli evasori che come tutti sanno spendono e spandono».
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