"Penso a mio padre: lo ringrazio"
Alle 13.05 l'ufficializzazione per il primo cittadino al tribunale di Castel Capuano. Alemi: sia sindaco di tutta la città. Poi il passaggio delle consegne a Palazzo San Giacomo e un breve colloquio con Rosa Russo Iervolino
Luigi de Magistris è stato ufficialmente proclamato sindaco di Napoli. Ha ottenuto 264.385 voti validi. La proclamazione è avvenuta nella sede del Tribunale civile di Napoli a Castel Capuano da parte del presidente Carlo Alemi. "Il pensiero va a mio padre - ha detto il sindaco - e ringrazio anche lui per questa proclamazione". Alemi ha ricordato che il padre di de Magistris è stato presidente della Corte d'Appello durante il processo per il sequestro dell'ex assessore regionale Ciro Cirillo.
Poi c'è stato il passaggio di consegne a Palazzo San Giacomo con il sindaco uscente di Napoli, Rosa Russo Iervolino. I due sono rimasti a colloquio da soli per circa mezzora nella stanza del sindaco. Poi, insieme, sono entrati nella sala della giunta dove la Iervolino ha lasciato la ribalta al neo inquilino di Palazzo San Giacomo andandosene senza parlare con la stampa, visibilmente emozionata mentre la sua uscita di scena veniva accompagnata dall'applauso dei dipendenti comunali che riempivano la sala.
E' toccato quindi a De Magistris prendere la parola per un breve saluto: "Sono particolarmente commosso - ha esordito il neo sindaco - ho avuto un cordiale colloquio col sindaco Iervolino al quale mi ha sempre legato un rapporto di simpatia umana e avrò il piacere di risentirla".
Poi De Magistris si è rivolto ai dipendenti del Comune: "Da venerdì mattina sarò qui e ci sarà modo di conoscervi tutti.
Penso che siete una risorsa di Napoli. Sono convinto che qui ci siano professionalità e competenze per far vivere alla città una stagione nuova e storica, per evitare che di Napoli si dica male all'estero, come ho sentito in questi anni da europarlamentare, e per far sì che tanti giovani non vadano più via da Napoli per trovare lavoro. Sarò un punto di riferimento per tutti e sarò il sindaco di tutti.
Troverete - ha aggiunto - le mie porte sempre aperte. Per me conta il lavoro e i rapporti umani prima ancora di quelli istituzionali: non ho nessuno alle spalle e mai lo avrò, se non chi mi vuole bene e mi ha accompagnato in questi anni".
Prima di congedarsi c'è spazio per un passaggio ironico che pone fine alla tossine della campagna elettorale: "Oggi non mi sento solo: mi ha votato il 66% dei senza cervello e sarò il loro rappresentante - dice tra le risate della sala - ma sarò anche il sindaco di chi ha cervello. Con il contributo di tutti - ha concluso prima di lasciare Palazzo San Giacomo dove farà ritorno venerdì mattina - riusciremo a fare di nuovo grande Napoli"
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