martedì, maggio 10, 2011

Una veglia di preghiera e di affidamento per i giovani salernitani ed il lavoro




SALERNO - Una veglia di preghiera e di affidamento per i giovani salernitani ed il lavoro. E’ questa l’iniziativa che Cisl Salerno, Acli (Associazioni Cristiane Lavoratori italiani), Cisl Salerno ed Mcl (Movimento cristiano lavoratori), hanno organizzato per domani sera alle 20 presso la Chiesa del SS Crocifisso di Salerno insieme a tutte le sigle dell’associazionismo cattolico: Mlac, Azione Cattolica, Movimento dei Focolari, Rinnovamento nello Spirito, Cammino neo Catecumenale, Compagnia delle Opere, Cif Salerno, Agesci zona Salerno, Scouts d'Europa Salerno, il servizio di Pastorale Giovanile, l'ufficio di Pastorale familiare,la segreteria diocesana del progetto Policoro ed inoltre Coldiretti, Confartigianato e Confcooperative. La funzione religiosa, che sarà officiata dal responsabile Pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Salerno - Campagna - Acerno, Mons. Gaetano De Simone, si terrà proprio nel giorno in cui ricorre il trentennale della promulgazione della enciclica ‘Laborem exercens’ e a pochi giorni dalla beatificazione di papa Giovanni Paolo II, ex operaio ed amico dei giovani, elevato all’onore degli altari nel giorno di San Giuseppe Artigiano. Per l'occasione, espressamente delegato dell’arcivescovo metropolita di Salerno, Monsignor Luigi Moretti, alla veglia parteciperà anche Mons. Marcello De Maio, vicario generale e delegato ad omnia per la diocesi. Stamane, presso la sede provinciale della Cisl, alla presenza del segretario confederale del sindacato di via Zara, Maria Pietrofeso, del vice presidente provinciale delle Acli, Gianluca Mastrovito, e del numero uno regionale dell’Mcl, Maria Rosaria Pilla, è stato presentato quello che vuole essere soltanto il primo atto di un percorso di riflessione sui problemi del precariato e della disoccupazione giovanile che si ripercuotono negativamente sulla coesione sociale e sulla nascita di nuove famiglie. “Questa veglia di preghiera coincide con un periodo che manifesta, elementi di viva inquietudine che ci interrogano e ci chiamano ad assumere più precise responsabilità. La crisi economica ed i cambiamenti del lavoro producono una drammatica disoccupazione giovanile e precarietà, ma nel contempo fanno emergere possibilità di nuovi protagonismi dei lavoratori e di modelli organizzativi meglio rispondenti al disegno di civilizzazione dell'economia, come indicato da Papa Benedetto XVI nella ‘Caritas in Veritate’. Salerno può diventare il luogo di sperimentazione e verifica di un rinnovato percorso di partecipazione delle rappresentanze del sistema produttivo e delle espressioni sociali organizzate, ma anche l’ambito nel quale far crescere la responsabilità delle rappresentanze istituzionali”, ha affermato il segretario della Cisl salernitana, Maria Pietrofeso. Cisl, Acli ed Mcl, oltre a sentire la responsabilità di promuovere e socializzare i contenuti della dottrina sociale della Chiesa nel mondo del lavoro, con la veglia in programma domani, si sentono chiamati ad un impegno ulteriore, affinché non abbiano a prevalere nel contesto pubblico, ed in particolare tra i giovani, lo sconforto e la rassegnazione. “Questo è il tempo della responsabilità, per le famiglie e per le organizzazioni, che possono accompagnare i giovani, ad assumere atteggiamenti positivi nei confronti del futuro”, ha detto il vice presidente provinciale delle Acli, Gianluca Mastrovito. “Attraverso questo momento di preghiera e riflessione, vogliamo invitare la comunità ecclesiale diocesana, a sentirsi parte di questa sfida. Vogliamo accogliere, inoltre, la felice concomitanza, della beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, lavoratore ed amico dei giovani, per affidare a lui i nostri sforzi ed i nostri tentativi”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Maria Rosaria Pilla, presidente regionale del Movimento cristiano lavoratori: “Questa iniziativa nasce in considerazione della frattura generazionale molto pericolosa che relega nell'area della precarietà oltre quattro milioni di persone, spesso giovani laureati con elevato titolo di studio, molti dei quali - più di 40mila all'anno - decidono di lasciare il nostro Paese e di cercare maggiori riconoscimenti all''estero. Per noi valorizzare i giovani significa dare valore anche allo studio e alla formazione del capitale umano, da qui l’impegno e lo sforzo per realizzare un vero e proprio patto generazionale che possa offrire ai giovani spazio e voce per promuovere iniziative e rendersi protagonisti nei luoghi di lavoro e nella società”, ha concluso la Pilla.

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