La povertà oltre la crisi |
Il giorno 22 febbraio 2011 le Acli promuovono un convegno nazionale sul tema "La povertà oltre la crisi". L'anno europeo appena trascorso, dedicato proprio alla lotta alla povertà e all'esclusione sociale, ha visto l'Associazione fortemente impegnata nel promuovere azioni, un pensiero condiviso e una proposta politica volta a prevenire e a combattere le situzioni di povertà, impoverimento ed esclusione sociale.Nell'ambito del convegno, le varie sessioni approfondiranno l'azione sociale delle Acli sul fronte "povertà". Il Piano è l'esito di un lavoro di ricerca elaborato dalle Acli in collaborazione con un gruppo di ricercatori coordinati da Cristiano Gori, docente di politiche sociali alla Cattolica di Milano. I primi risultati della ricerca furono anticipati in occasione della Conferenza organizzativa e programmatica, tenutasi a Milano nell'aprile del 2010. Nel corso del pomeriggio, saranno inoltre presentate le altre sperimentazioni delle Acli contro le nuove povertà. In particolare, verranno esposti obiettivi e risultati del progetto "Circolazione - Informazioni e reti per l’inclusione sociale degli immigrati". Il convegno è realizzato nell'ambito del "Programma nazionale per il 2010 - Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale" del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali - Direzione generale per l’Inclusione, i diritti sociali e la responsabilità sociale delle imprese.
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«Alla luce dei dati allarmanti diffusi oggi dalla Caritas, appare sempre più urgente l'attivazione di nuove politiche di contrasto alla povertà, a partire dal rilancio della social card, lo strumento introdotto dallo stesso Governo ormai quasi due anni fa». Lo afferma il presidente nazionale delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani Andrea Olivero, che richiama la proposta avanzata dalle Acli la scorsa primavera, poi sottoposta agli uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, di una "nuova social card" di importo maggiorato ed estesa a tutti i cittadini poveri, senza limiti di età né preclusioni verso gli stranieri stabilmente residenti.
«L'ampiezza del disagio sociale registrato dalla Caritas - spiega Olivero - richiede un intervento strutturale. La social card ha rappresentato, pur con tutti i suoi limiti, la prima misura nazionale contro la povertà introdotta in Italia. Ma se il Governo non decide di investire su questo strumento, accogliendo le proposte migliorative, i benefici resteranno limitati e la misura andrà esaurendo presto il suo valore, come già sta accadendo. Se non vogliamo che sia un'occasione sprecata, la social card va stabilizzata, potenziata e integrata con la partecipazione degli Enti locali e del Terzo settore».
La proposta presentata dalla Acli, elaborata da un gruppo di esperti, prevede l'aumento del contributo mensile da 40 fino a 133 euro di media, senza limiti di età e nessuna preclusione verso i cittadini stranieri stabilmente residenti, per un totale di 2milioni e 400mila potenziali destinatari. Integrazione della prestazione monetaria con i servizi alla persona gestiti dai Comuni in collaborazione con il Terzo settore. Le modifiche consentirebbero un incremento medio del 23% del reddito per le famiglie beneficiarie. La spesa prevista: 665 milioni di euro all'anno per tre anni. «Un volume di risorse contenuto - afferma il presidente delle Acli - rispetto agli abituali flussi di spesa pubblica. Una costo agevolmente sostenibile se c'è una scelta politica in questa direzione. Si avvia del resto a conclusione l'Anno europeo dedicato alla lotta alla povertà e all'esclusione sociale, e l'Italia resta l'unico Paese dell'Unione, con Ungheria e Grecia, ad essere privo di una misura universale di contrasto alla povertà assoluta».
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