giovedì, febbraio 24, 2011

Napoli: I diritti alla prova della crisi: riscattare il futuro e la felicità



24, 25 e 26 febbraio 2011
Centro congressi TIEMPO
Centro Direzionale Isola E5 – NAPOLI

segreteria tecnica – organizzativa:
Teresa Attademo, Rosaria Lumino, Andrea Morniroli, Rina Ziccardi
Tel. 081 7872037, cell. 3381600757, 3205698734
e-mail info@gescosociale.it

In collaborazione con:
AIRSAM, Campo Libero, CISMAI, C.N.C.A, Comunità Le Piagge, Copersamm,
Democrazia Km zero, Facciamo breccia, Forum Droga, Forum salute mentale,
Legacoopsociali, Psichiatria Democratica

La fragilità del tessuto produttivo, gli elevati tassi di disoccupazione, l’estensione dei processi di marginalità, l’esigenza di riqualificare l’ambiente urbano e periferico sono alcune delle emergenze con le quali il nostro Paese deve fare i conti in un quadro di riferimento istituzionale che non considera opportunamente le politiche sociali come centrali. Molte ancora sono le questioni sociali irrisolte: dai rifiuti alla salute, dall’occupazione allo stato di abbandono di molte periferie, dalle pessime condizioni nelle quali versa la scuola alla sicurezza dei cittadini e dei territori, dalla precarietà esistenziale all’assenza dei diritti individuali.

Di fronte a questo scenario si torna, sempre più spesso, a discutere della necessità di ridurre i costi quando non anche i servizi, con una pericolosa involuzione verso una cultura assistenzialistica ed una progressiva privatizzazione dei beni comuni, mentre i consistenti tagli alla spesa, presentati come un inevitabile tributo alla crisi, rischiano di travolgere le già fragili politiche pubbliche. È una deriva che coinvolge l’intero Paese ma che al Sud e ancora di più a Napoli è particolarmente grave, perché la crisi sta mettendo a dura prova anche quelle reti di auto mutuo aiuto e quelle forme di economia informale che, sino ad oggi, hanno permesso a molti di reggere il quotidiano, di arrivare a fine mese, allentando la tensione sociale.

Da molto tempo assistiamo alla graduale perdita di strutture e servizi importanti, luoghi accoglienti per persone, bambini e adulti, segnate dall’abbandono, dall’abuso e dalla povertà, dal maltrattamento, dall’emarginazione, dal fallimento. Persone la cui assistenza, nella migliore delle ipotesi, ricadrà sulle famiglie o spingerà unicamente al ricorso a nuove e vecchie istituzioni totali: non solo carceri, manicomi e istituto per bambini ma anche risposte inappropriate come ospedali e cronicari.

L’emergenza economica e sociale che il Paese sta attraversando non è solo un momento di difficoltà o una congiuntura, è una crisi che sta mettendo in discussione diritti fondamentali indisponibili. Di qui la necessità di riportare questi temi al centro dell’attenzione, per produrre proposte alternative alla politica dei tagli indiscriminati, evitando di rispondere alla crisi generando nuove emergenze

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