SOCIETA' REGIONALI SVILUPPO ITALIA CAMPANIA
Invitalia liquida Sviluppo ItaliaMonta la rabbia dei lavoratori
La commissione consiliare rinvia risoluzione a ulteriori approfondimenti. Immediato l'appoggio dei sindacati
NAPOLI - Sfuma il sogno dell'occupazione. Invitalia, l'agenzia che aveva come sua mission il lavoro, lunedì scorso ha comunicato la messa in liquidazione di Sviluppo Italia Campania e Sviluppo Italia Abruzzo nonché l’attivazione immediata delle procedure di mobilità ex L. 223 per tutto il personale, con conseguente licenziamento collettivo dei dipendenti delle società regionali ancora non cedute (Abruzzo, Calabria; Campania e Sardegna). Questa situazione è determinata dal fatto che il 31 dicembre scade l’ultima proroga al piano di riordino senza che le Regioni ed Invitalia siano riuscite in quasi 4 anni a trovare un accordo sulla cessione.
LA COMMISSIONE CONSILIARE - La terza e la seconda commissione consiliare permanente del Consiglio regionale della Campania, presiedute, rispettivamente, dai consiglieri Pietro Diodato (Pdl) e Massimo Grimaldi (Npsi-Caldoro presidente), si sono riunite congiuntamente per valutare, con la partecipazione dell’Assessore regionale alle attività produttive, Sergio Vetrella, le problematiche connesse alla acquisizione, da parte della Regione Campania, della società Sviluppo Italia Campania. L’acquisizione a titolo gratuito di Sviluppo Italia Campania da parte della Regione è stata approvata dal Consiglio Regionale della Campania con l’art. 36 della legge finanziaria regionale 2008. Dopo le trattative avviate dalla Regione con il Ministero competente e con Invitalia, è emerso che l’acquisizione, almeno per quanto riguarda la parte del capitale nominale della società, debba invece prevedere oneri finanziari a carico della Regione. Così i consiglieri Diodato, Nicola Caputo e Antonio Marciano, del Pd, hanno sottoposto all’esame delle Commissioni una proposta di modifica dell’art. 36 della legge regionale 1/2008 al fine di specificare, sulla base del piano aziendale di Sviluppo Italia Campania, le condizioni per l’acquisizione a titolo oneroso delle quote da parte della Regione.
IL RINVIO AD ULTERIORI APPROFONDIMENTI - L’esponente del Pdl Diodato così come il presidente della Commissione in Bilancio, Massimo Grimaldi e il consigliere del Pd Nicola Caputo hanno messo in evidenza che l’acquisizione della società Sviluppo Italia Campania da parte della Regione, nell’ambito del progetto di razionalizzazione e riorganizzazione delle società regionali e a partecipazione regionale, «sarebbe una delle poche operazioni a vantaggio della Regione in quanto, a differenza di altre realtà partecipate, essa non porta una situazione debitoria, bensì una attività di bilancio, di patrimonio e di iniziative imprenditoriali che sarebbero positive per la Regione a fronte di una acquisizione a titolo oneroso di circa cinque milioni di euro». L’assessore Vetrella ha sottolineato che non è pervenuta alcuna offerta di piano aziendale da parte di Invitalia sulla base della quale valutare l’effettiva positività della operazione, nell’ambito di una visione globale strategica di sviluppo del territorio. In seguito alle affermazioni dell'assessore si è ritenuto di dover procedere ad ulteriori approfondimenti, al fine di dare seguito alla acquisizione di Sviluppo Italia Campania sulla base di condizioni chiare ed effettivamente vantaggiose per la Regione Campania. Diodato ha annunciato che la III Commissione inviterà in audizione i vertici di Invitalia al fine di ricevere tutte le notizie necessarie.
LA RABBIA DEI LAVORATORI - Monta la rabbia dei lavoratori per il rinvio della risoluzione della questione. Ritengono infatti, «vergognoso che i soggetti istituzionali coinvolti (Governo, Regioni ed Agenzia) non siano riusciti in quasi quattro anni a risolvere una vicenda da loro stessi innescata e immorale il tentativo di scaricare su oltre 240 lavoratori gli effetti delle proprie politiche, volontà e indeterminatezze decisionali». Le Oo.Ss. confederali e di categoria hanno inviato il 12 ottobre una lettera al Ministro dello Sviluppo Romani ed al Direttore del DPS Mancurti chiedendo di far ritirare immediatamente le procedure ex L. 223 ed avviare un confronto mirato alla definitiva e positiva risoluzione del problema.
CGIL, CISL, UIL - Appoggio immediato ai lavoratori da parte dei sindacati. Cgil Cisl e Uil trovano infatti inaccettabile che Invitalia, società di proprietà pubblica, nel corso di un processo di riordino, attivi, senza avere esplorato tutte le possibili soluzioni, la procedura per la messa in mobilità dei lavoratori delle sue strutture regionali. In un comunicato è chiesta la revoca immediata delle procedure di mobilità e un’urgente riunione per definire le opportune soluzioni per i lavoratori delle società regionali della Campania, Calabria, Sardegna ed Abruzzo.
Redazione online
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