Le attività che si stanno realizzando sono in linea con uno degli obiettivi principali che le ACLI provinciali di Napoli stanno perseguendo dal 2009 e che si raccordano e si intrecciano con le attività dei volontari del Servizio Civile Nazionale per il progetto “Comunità famiglia di Famiglie”, progetto che ha visto l’assegnazione alle ACLI Provinciali di 10 volontari attivi da gennaio 2010.
Il protagonismo familiare rappresenta una risposta alla frammentazione del tessuto sociale in quanto consente di generare benessere non solo per le famiglie stesse, ma per l’intera comunità favorendo la crescita della coesione sociale.
“Per le ACLI di Napoli – afferma Vincenzo Cirillo, Vice Presidente Provinciale ACLI e Responsabile dei Punti Famiglia napoletani - la famiglia rappresenta un fattore coesivo particolarmente efficace; infatti non è solo un soggetto da assistere, ma una risorsa sociale da valorizzare sviluppando la sua capacità di autotutela e autopromozione”.
Attraverso le attività progettuali del Punto Famiglia le ACLI si prefiggono di promuovere nuove prassi nello stare insieme dei diversi circoli e realtà aggregative del territorio, sviluppando uno stare insieme partecipato e incisivo sui territori dove i diversi circoli sono allocati e promuovendo un bene comune frutto di azioni condivise.
“Inoltre grazie alle attività - sottolinea ancora il vice presidente Cirillo - che si verranno a sviluppare, sotto molti aspetti totalmente differenti da quelle che le ACLI sono abituate a fare e per le quali spesso sono conosciute, la sigla ACLI verrà strappata all’idea comune che la identifica quasi esclusivamente, almeno nel territorio napoletano, come fornitore di servizi di segretariato sociale per acquisire una più ampia connotazione di Associazione e quindi di realtà aggregativa capace di farsi fucina di idee, nonché agente propulsivo, nella costruzione del benessere comune”
In questa prospettiva, le attività del Punto Famiglia sono finalizzate ad innescare un circolo virtuoso tra famiglie e comunità perché intendono promuovere l’aggregazione intra ed interfamiliare in modo da rivalutare il valore della prosocialità familiare.
“Nel processo che conduce alla cittadinanza attiva della famiglia, anche l’informazione è un elemento fondamentale – dice Pasquale Orlando Presidente Provinciale ACLI di Napoli - perché consente di accedere alle risorse e alle opportunità presenti sul territorio, favorisce l’acquisizione di una maggiore consapevolezza riguardo ai propri diritti/doveri e quindi alla possibilità di incidere sugli eventi e permette, pertanto, la partecipazione attiva alla vita della comunità. Per tali ragioni, le iniziative del progetto sono finalizzate anche a promuovere nelle famiglie una maggiore conoscenza dei servizi del territorio.”
Attraverso tale proposta non si vuole operare per le famiglie, bensì con le famiglie, ovvero assieme ai membri, siano essi bambini, giovani, anziani, immigrati, disabili, persone sole, in modo che le stesse possano avere possibilità di prendere parte in maniera attiva (e non solo come beneficiari passivi) alle attività di progetto ed essere i principali protagonisti del proprio benessere
La mission dell’idea progettuale si muove per rispondere in modo concreto, efficace ed efficiente alle domande/bisogno delle famiglie emergenti dai territori sui quali le azioni si andranno a sviluppare.
“Nello specifico le azioni si muovono – ci dice Maria Anna, psicologa - su varie linee di intervento rivolte ad ogni singolo componente del nucleo familiare tipo e saranno così suddivise:
a) Spazio famiglia, ovvero una serie di servizi integrati operanti non solo per la famiglia, ma con la famiglia, sostenendola nei difficili compiti di crescita dei figli e di armonizzazione dei tempi di vita, del lavoro e dell’impegno civico.
All’interno dello spazio famiglia sono attivi i seguenti servizi:
counselling psicopedagocico per le famiglie;
servizio di mediazione familiare;
percorsi di sostegno alla genitorialità;
attivazione di gruppi di auto-muto-aiuto per le famiglie;
percorsi di in-formazione sull’affido e sull’adozione;
consulenza previdenziale,
consulenza fiscale,
consulenza giuridica.
b) Spazio ludoteca/centro di aggregazione minorile destinata a bambini tra i 6 e gli 11, e ad adolescenti tra gli 11 e i 14 anni, che funziona per tutto il pomeriggio.
“Lo spazio ludoteca si presenta - sottolinea Mara, educatrice - come "offerta di spazio", uno spazio dove incontrarsi, giocare e dove trovare un "sano divertimento". Un luogo d'incontro in cui proporre attività che favoriscano l'accrescimento delle potenzialità creative e lo sviluppo fisico e psichico del bambino”.
Le Attività inerenti quest’azione sono così strutturate :
Laboratori di: pittura, attività manuale, recitazione, ballo, musica, attività motoria.
Attività didattiche e sostegno scolastico, anche durante le pause dell’anno scolastico, intrattenendo costanti rapporti di collaborazione con gli insegnanti e l’equipe socio-psico-pedagogica delle scuole.
Creazione di spazi permanenti per motivare alla lettura, alla scrittura e allo studio, per ridurre le difficoltà di apprendimento e il fenomeno della dispersione scolastica;
Informatica, ricamo, attività culinarie, ecc…;
Attività ludiche, per garantire il diritto al gioco, inteso come momento essenziale per poter esprimere i propri potenziali creativi;
Attività ludiche all’aperto (Villa comunale, piazze, strade, giardini), per consentire ai minori di avere un contatto maggiore con la natura e di conoscere meglio il territorio in cui vivono;
Escursioni, gite organizzate e visite guidate;
Campi estivi d’integrazione per ragazzi dai 6 ai 14 anni, come centro ludico-pedagogico da supporto alle famiglie durante la chiusura delle scuole.
c) Spazio di aggregazione giovanile: questa linea di intervento progettuale è rivolto ad adolescenti e giovanissimi, tra i 14 e i 25 anni in forma singola o associata. Particolare attenzione è rivolta ai gruppi informali: cioè ai gruppi che si trovano agli angoli delle strade, sulle panchine, nei parchi e in altri luoghi di libera frequentazione e ai giovani che frequentano le scuole secondarie e le università.
“I servizi offerti dallo spazio di aggregazione – intervengono Daniela, Martina ed Antonio, volontari del Servizio Civile - toccano le tematiche più svariate e lo fanno in linea con le direttive Europee in materia giovanile attraverso metodologie di apprendimento non formale e informale, attraverso il dialogo non solo interculturale, ma anche intergenerazionale in quanto le azioni proposte ai giovani inevitabilmente si rivolgono e ricadono anche sugli adulti che vivono quotidianamente a contatto con loro, siano essi genitori, insegnanti, allenatori, volontari, ecc.”
d) Spazio di aggregazione sociale per adulti e anziani: questo servizio si propone di promuovere iniziative di animazione e di incontro per adulti ed per anziani, valorizzando il patrimonio di "memoria" e favorendo l'incontro tra generazioni. All'interno di questo spazio saranno programmate varie iniziative quali:
corsi di ginnastica,
laboratori,
incontri con medici,
giochi collettivi;
tornei di carte;
tornei di bocce;
gite ecc…
In conclusione, il Punto Famiglia ACLI si presenta come innovativo secondo innumerevoli aspetti tra cui l’integrazione con i servizi presenti sul territorio nell’intento di instaurare un vero e proprio lavoro di rete di cui spessissimo si parla, ma che è sempre meno presente, a discapito dei destinatari dei vari interventi, sballottati da un servizio all’altro.
Pertanto le attività del Punto Famiglia ACLI, favoriranno l’autoconsapevolezza negli operatori e negli utenti, sia a livello del singolo individuo, sia al livello dell’appartenenza alla comunità, promuovendo un “modo di essere comune” e una reciprocità di legami che stanno alla base di una “comunità” e del “Benessere Comune”.
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