lunedì, gennaio 11, 2010

Il vescovo Schettino: "A Capua le celebrazioni della Giornata Mondiale delle Migrazioni"


Sarà presentata nel corso di una conferenza stampa in programma a Roma per il prossimo 12 gennaio, presso la Sala Marconi di Radio Vaticana, la Giornata Mondiale delle Migrazioni che sarà celebrata il 17 gennaio. E quest’anno sarà la città di Capua ad ospitare le celebrazioni in Italia. Alla conferenza stampa interverranno monsignore Bruno Schettino, Arcivescovo di Capua e Presidente Cemi-Migrantes; monsignor Giancarlo Perego, direttore generale Migrantes.

I lavori, che avranno inizio alle ore 12.00, saranno moderati da monsignor Domenico Pompili, Sottosegretario e Portavoce Cei. Il tema della Giornata si concentra sulla figura del minore come “speranza per il futuro”. “Spesso – ha spiegato il Vescovo Bruno Schettino presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni - si pensa che i bambini e i giovani siano il nostro futuro e che loro abbiano la forza di migliorare il nostro mondo. Tuttavia il mondo non è nostro; il futuro è più loro che nostro. Per questo è importante sottolineare che i bambini hanno un diritto fondamentale: hanno il diritto di vivere il proprio futuro e di guardare a questo con fiducia e speranza. Questo è ancora più sentito se il minore è migrante e quindi vive in una situazione di precarietà, e aggravato se il suo passato è segnato dalla fuga come avviene per il rifugiato. Il fenomeno immigrazione – ha concluso il Vescovo Schettino - ha cominciato il suo decorso e diventa esso inarrestabile. È la nuova coscienza etica e la formazione di un tipo di società che ormai si rivelano e tendono a creare un modello nuovo, non facile oggi a definirlo completamente. Stiamo ancora ai primordi di un mondo nuovo, sempre più complesso e sempre più diverso”. E poi, mentre in queste stesse ore si sta consumando il dramma della cacciata degli immigrati dalle baraccopoli di Rosarno, monsignor Schettino ricorda: “Non occorre avere paura, esorcizzando gli eventi, dando colpa allo straniero, pensando che è tutta colpa della diversità, per cui esiste la instabilità, è tutta colpa di chi ha disturbato la quiete, per cui le cose sono cambiate e tutto diventa alogico e incomprensibile. Occorre avere fiducia e credere che esiste la Provvidenza che ricuce i filoni della storia, che diventa sempre più unitaria, nel linguaggio, nel travaglio delle diverse esperienze umane, nel soffio dello Spirito, che pervade e conduce verso nuovi approdi di Grazia e di Salvezza. È la fede nella Paternità di Dio che genera una nuova vita, che lentamente avanza verso i nuovi sentieri, non più interrotti, della speranza che non muore.

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