Mentre lima la bozza della regolarizzazione di colf e badanti, il governo cerca di evitare abusi e stringe la maglie. Per presentare domanda per una colf bisognerà dimostrare di percepire un reddito sufficiente a pagare la lavoratrice, mentre per chi chiede un permesso per la badante servirà una certificazione medica della Asl.
Limiti confermati oggi anche dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, intervenuto a 'Unomattina'. ''Per evitare forme di elusione, ad esempio la regolarizzazione di altre persone, metteremo una soglia di reddito alle famiglie, ma solo nel caso della regolarizzazione delle colf” ha detto Sacconi. “La soglia – ha aggiunto non ci sarà nel caso delle badanti per la cui regolarizzazione basterà la certificazione medica''.
Ancora non si conosce la soglia minima di reddito necessaria per la domanda, ma il sistema non è nuovo. Anche chi assume una colf con i flussi d’ingresso deve avere un reddito almeno doppio della retribuzione della lavoratrice, contributi compresi.
Più perplessità suscita il requisito della carta di soggiorno, imposto ai datori di lavoro extracomunitari. Il governo lo aveva infatti già inserito nelle regole dei flussi 2008, ma poi è stato costretto a fare marcia indietro dal Tar e dal Consiglio di Stato. Quel requisito, hanno stabilito i giudici, è discriminatorio: datori di lavoro italiani e stranieri, purché regolarmente soggiornanti, devono avere gli stessi diritti.
Elvio Pasca
Limiti confermati oggi anche dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, intervenuto a 'Unomattina'. ''Per evitare forme di elusione, ad esempio la regolarizzazione di altre persone, metteremo una soglia di reddito alle famiglie, ma solo nel caso della regolarizzazione delle colf” ha detto Sacconi. “La soglia – ha aggiunto non ci sarà nel caso delle badanti per la cui regolarizzazione basterà la certificazione medica''.
Ancora non si conosce la soglia minima di reddito necessaria per la domanda, ma il sistema non è nuovo. Anche chi assume una colf con i flussi d’ingresso deve avere un reddito almeno doppio della retribuzione della lavoratrice, contributi compresi.
Più perplessità suscita il requisito della carta di soggiorno, imposto ai datori di lavoro extracomunitari. Il governo lo aveva infatti già inserito nelle regole dei flussi 2008, ma poi è stato costretto a fare marcia indietro dal Tar e dal Consiglio di Stato. Quel requisito, hanno stabilito i giudici, è discriminatorio: datori di lavoro italiani e stranieri, purché regolarmente soggiornanti, devono avere gli stessi diritti.
Elvio Pasca
2 commenti:
Si, probabilmente lo e
molto intiresno, grazie
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