"Democratici per il Mezzogiorno" è una iniziativa politico-culturale avviata da Alessandro Bianchi, Amedeo Lepore e Giuseppe Soriero, che ha come finalità quella di riportare la questione del Mezzogiorno al centro dell'attenzione del Paese, elaborando proposte e promuovendo azioni nei confronti di Istituzioni, Cittadini, Imprese, Sindacati, Parlamento, Governo, Regioni, Enti Locali.
Come ha documentato ancora una volta il recentissimo Rapporto SVIMEZ 2009, Il Mezzogiorno d'Italia versa in una gravissima condizione per tutte le componenti economiche, sociali, territoriali e ambientali, e il suo ritardo rispetto al resto del Paese si va accentuando.
La conseguenza ultima e drammatica di questa condizione è la ripresa del fenomeno migratorio, con circa 300 mila persone per lo più giovani con elevati livelli di istruzione - che ogni anno abbandonano le regioni meridionali per cercare una prospettiva di lavoro nel Centro-Nord. Circa 120 mila di loro lo fanno in via definitiva, dando luogo ad una vera e propria emorragia delle migliori risorse umane.
Nasce da questa situazione il monito del Presidente della Repubblica: "Deve crescere nelle Istituzioni così come nella Società la coscienza che il divario tra Nord e Sud deve essere corretto".
Ma la strada che è stata intrapresa dall'inizio della nuova legislatura va esattamente in direzione contraria, come dimostra la sistematica sottrazione di risorse già destinate al Mezzogiorno verso altre finalità.
Va nella direzione di attuare un disegno non esplicito ma del tutto evidente - in base al quale è opportuno sostenere quella parte del Paese che si trova già in una condizione avanzata, lasciando che l'altra permanga in una sorta di sopravvivenza controllata, ossia una condizione determinata da un dosato trasferimento di risorse pubbliche sufficiente a non far collassare definitivamente la struttura produttiva, i livelli occupazionali e i servizi sociali.
E' questo disegno che va fortemente contrastato, riproponendo la questione meridionale come questione che riguarda direttamente lo sviluppo dell'intero Paese, essendo del tutto evidente che la pur solida economia del Centro-Nord non riuscirà a progredire se il Mezzogiorno non parteciperà a questo processo, mentre inevitabilmente si accentuerà il distacco dall'Europa.
In questo senso l'idea di una Lega Sud appare del tutto fuorviante, perchè si tratterebbe della riproduzione per contrappunto della medesima concezione localista dell'omologo partito del Nord. Di questo il Mezzogiorno e il Paese non hanno alcun bisogno.
Quello di cui c'è bisogno è di promuovere un nuovo progetto nazionale, unitario, di coesione e di progresso.
Un progetto alla cui elaborazione ed attuazione il Mezzogiorno partecipi da protagonista, grazie al sostegno di un rinnovata qualità delle istituzioni regionali e locali, di una spinta vigorosa dalle parti più vive della società civile, di un forte impegno meridionalista da parte dei grandi partiti nazionali democratici e progressisti, in primo luogo il Partito Democratico al quale chiediamo di caratterizzare in tal senso i contenuti del percorso congressuale in atto e la selezione più qualificata dei propri dirigenti a tutti i livelli.
Riteniamo che in questo modo il Partito Democratico possa dare un contributo decisivo a far emergere al più presto quel "forte impegno di efficienza e di innovazione da parte delle istituzioni meridionali", sollecitato dal Presidente Napolitano.
Quanto al lavoro che i Democratici per il Mezzogiorno intendono svolgere, il riferimento è costituito dal patrimonio di studi scientifici e di analisi dei fenomeni accumulato nel tempo da alcune prestigiose istituzioni meridionaliste, il cui operato risulterebbe certamente valorizzato da un'azione di interscambio e di coordinamento, che quelle stesse istituzioni hanno già in parte promosso inviando congiuntamente "Un messaggio al Paese dalla cultura del Sud".
Partendo da qui proponiamo di intraprendere la strada dell'elaborazione di proposte che, sulla scorta di una visione unitaria dei problemi nazionali ed europei, accompagnino la richiesta di maggiori risorse con la definizione dei contenuti di un nuovo progetto di coesione nazionale e stimolino azioni di natura politico-programmatica da parte dei soggetti che sovrintendono alle scelte.
Le questioni-chiave sulle quali appuntare l'attenzione sono di enorme portata: il controllo capillare del territorio e delle attività economiche da parte della criminalità organizzata; il degrado del territorio, dell'ambiente e complessivamente della vita civile; l'infimo livello di prestazione di servizi essenziali: sanitari, sociali, di trasporto, dell'istruzione, dell'energia, delle telecomunicazioni; l'abnorme tasso di disoccupazione giovanile; lo spreco di risorse pubbliche; la questione morale nel governo della cosa pubblica.
Per trovare risposte adeguate a questioni di tale portata è necessario uno straordinario impegno collettivo, che va preso qui ed ora e con il massimo di responsabilità.
A questo impegno i Democratici per il Mezzogiorno si propongono di dare un contributo stimolando l'apporto di personalità, associazioni, istituzioni culturali e scientifiche, singoli cittadini, sensibili nei confronti del complessivo problema del Mezzogiorno d'Italia e disponibili ad impegnarsi nella ricerca di soluzioni.
Il COMITATO PROMOTORE DEI "DEMOCRATICI PER IL MEZZOGIORNO"
Pina Amarelli, Alessandro Bianchi, Marina Comei, Dario De Luca, Marinella De Nigris, Adriano Giannola, Gianni Latorre, Amedeo Lepore, Giovanni Moschetta, Umberto Ranieri, Giuseppe Soriero, Lucio Villari.
3 commenti:
La ringrazio per Blog intiresny
Perche non:)
leggere l'intero blog, pretty good
Posta un commento