mercoledì, luglio 29, 2009

Atitech, La protesta per i mancati pagamenti degli stipendi


Atitech, tafferugli e cariche a Capodichino
Bloccati 12 check-in, scalo nel caos

Manifestazione davanti ai gate Alitalia e Air One
La protesta per i mancati pagamenti degli stipendi

NAPOLI - Un'ora di tensione, sfociata in tafferugli tra dimostranti e forze dell'ordine. L'ennesiama giornata di protesta dei lavoratori Atitech - che da giorni chiedono il pagamento degli stipendi - finisce con «ruvidi contatti» tra lavoratori e polizia.

LA PROTESTA - Una cinquantina di dipendenti dell’Atitech protestano a Napoli all’interno dell’aeroporto di Capodichino, bloccando i check-in dell’Alitalia e di Air One. La manifestazione è scattata intorno a mezzogiorno, sono 12 i banchi dei check-in occupati. Momenti di forte tensione con scontri tra i lavoratori dell’Atitech e la polizia in assetto antisommossa. Gli agenti sono intervenuti per spostare i manifestanti e rimuovere il blocco degli imbarchi in atto dal check in 36 al 44, consentendo così gli imbarchi.

«NON CE NE ANDIAMO» - «Siamo stati caricati dalla polizia ma non ce ne andiamo», dice Pasquale Lione, segretario di Napoli della Ugl Trasporti settore aereo, che si trova tra i manifestanti «Ieri - aggiunge - nel corso di un incontro, il prefetto di Napoli aveva dato assicurazioni in merito a un’ipotetica soluzione del pagamento degli stipendi e in merito a incontri finalizzati a capire il futuro dell’azienda. Al momento non c’è alcun sviluppo sui nostri stipendi. La cosa ridicola è che ci è anche arrivata la busta paga ma i soldi no».

LOTTA CONTINUA - Nel frattempo, l’Sdl Intercategoriale Trasporto aereo afferma in una nota: «Se nelle prossime ore non si dovesse sbloccare positivamente la situazione, a partire dal pagamento immediato degli stipendi e l’avvio immediato di un serrato confronto sul futuro dell’azienda, la lotta in atto proseguirà ininterrottamente. Ci sono mille famiglie senza stipendio, oltre i lavoratori in cigs. Gravi le responsabilità del Governo e del Commissario straordinario.

Atitech, 650 lavoratori senza stipendio

Un gruppo di dipendenti ha attuato un sit-in bloccando il traffico veicolare nella rotonda di accesso allo scalo

NAPOLI - Niente stipendio per i 650 lavoratori dell’Atitech, il polo di manutenzione che ha sede a Napoli e il cui futuro, dopo il passaggio di Alitalia a Cai, resta ancora da definire. Un gruppo di dipendenti ha attuato un sit-in bloccando il traffico veicolare nella rotonda di accesso allo scalo. «Serve subito una trattativa seria partendo dall’accordo di Palazzo Chigi - dice il segretario provinciale della Ugl Francesco Falco. - È inaccettabile la fuga di Cai mentre ai lavoratori si nega anche lo stipendio». «Che aria tirasse per i lavoratori lo si era capito già venerdì scorso - spiega Pasquale Lione della Ugl di settore - quando l’azionista di maggioranza Alitalia ha disertato il Consiglio di Amministrazione. Ora tutto è rinviato al 30 luglio, dopo di che si rischia il commissariamento».

SINDACATI - Se non ci saranno novità significative, a partire da venerdì prossimo, 31 luglio, l’azienda verrà chiusa. È quanto hanno detto i vertici dell’azienda in mattinata in un incontro Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sdl intercategoriale, secondo quanto riferito dai sindacati. «L’azienda - si legge in una nota congiunta delle organizzazioni sindacali - ha comunicato che per la drammatica situazione economica finanziaria venutasi a creare, non possono essere garantiti gli stipendi di luglio ai dipendenti. La situazione venutasi a creare in alcun modo può incidere in maniera cosi devastante sui 700 lavoratori che da un anno già stanno attraversando il calvario della cassa integrazione straordinaria, ragion per cui - prosegue la nota - verranno messe in campo tutte le iniziative atte a scongiurare questo assurdo scempio». Per questi motivi, i sindacati chiedono «un tempestivo intervento del Governo e delle istituzioni locali affinchè vengano garantiti gli stipendi ai lavoratori e che si definisca improrogabilmente il nuovo asset industriale, condizione imprescindibile circa il futuro aziendale».

SARUBBI - «Mentre il premier Berlusconi parla di rilancio delle politiche per il Sud e rivendica la grande attenzione dell’esecutivo per Napoli e la Campania, i lavoratori di Atitech si ritrovano senza stipendio. Tra il dire e il fare, ancora una volta, c'è di mezzo il mare». È quanto dichiara Andrea Sarubbi, deputato del Pd. «A causa delle lungaggini e delle difficoltà che sta trovando la cordata capitanata dal presidente degli industriali campani Lettieri, banca Intesa Sanpaolo ha bloccato la liquidità della società con il conseguente mancato accredito dello stipendio di luglio. Tale situazione, che incide su lavoratori già provati da mesi di incertezza e dalla cassa integrazione, rappresenta la dura realtà che continua a contrastare evidentemente con le parole in libertà del presidente del Consiglio».

RONGHI - «Incredibile: l’Atitech non paga gli stipendi per mancanza di liquidità e ancora una volta pagano i più deboli, i lavoratori»: così il vicepresidente del Consiglio regionale della Campania ed esponente del MpA, Salvatore Ronghi. «La vicenda che attiene l’Atitech ha il sapore del paradosso. Nonostante le assicurazioni ricevute la Palazzo Chigi durante la vertenza Cai-Alitalia, siamo giunti - aggiunge - sull’orlo della liquidazione dell’Atitech senza alcuna prospettiva».

NOCERA - «La protesta messa in campo dai lavoratori Atitech a Capodichino è giusta. Dopo vari incontri e nonostante le rassicurazioni ricevute dal governo durante la vertenza Cai-Alitalia, le promesse non sono state mantenute», afferma Vito Nocera, capogruppo regionale del Prc. «Non c’è nessuna prospettiva e non si prevede nulla di positivo per i lavoratori dell’indotto aeronautico campano - sottolinea - Domani incontrerò una delegazione di lavoratori dell’Atitech e chiederò ai presidenti della giunta Bassolino e del Consiglio regionale Lonardo la convocazione di una riunione per fare il punto sulla vertenza».

1 commento:

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)