ELEZIONI/ Ore 15, si aprono le urne
Guida al voto per le tre schede
Europee, Provinciali e Comunali: test per governo e opposizione
Scrutinio dalle 22 di domani a partire dai dati sulle europee
ROMA (6 giugno) - Dopo una notte di superlavoro e gli ultimi ritocchi della mattinata, è tutto pronto: si aprono alle 15 le porte delle 61.225 sezioni elettorali sparse in tutto il territorio dove oltre 49 milioni di italiani potranno esprimere il loro voto. Per il rinnovo dei 72 membri italiani del Parlamento europeo ma anche per il rinnovo di di consigli e presidenti di 62 Province e di consigli e sindaci di 4.281 Comuni, di cui 30 capoluogo di provincia.
Una macchina davvero complessa che, per quanto collaudata possa essere, riserva sempre qualche sorpresa dell’ultimora.
A Milano, per esempio, e nella neonata provincia di Monza e Brianza circa quattro milioni di schede elettorali per il rinnovo del consiglio provinciale sono state buttate all’ultimo momento per essere ristampate in tutta fretta. Lo ha deciso la Prefettura di Milano dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha escluso il simbolo della Dc di Giuseppe Pizza stabilendo che lo scudocrociato con la scritta “Libertas” può essere utilizzato solo dall'Udc di Casini.
Pronto per la due giorni di kermesse elettorale c’è un vero e proprio esercito tra presidenti, segretari di seggio e scrutatori: ben 367.350. Chi di loro è impegnato nei seggi in cui si vota sia per le europee che per le amministrative avrà un cachet maggiorato: 187 euro al presidente di seggio, 145 a segretario e scrutatore. Invece dei 150 e 120 euro per chi è impegnato nei seggi per le sole europee. Comunque, complessivamente i presidenti di seggio costeranno all’erario oltre 9 milioni di euro, segretari e scrutatori quasi 46 milioni.
In molti seggi gli elettori troveranno più d’una scheda. Può essere utile dunque ricordare le modalità del voto.
Europee - L’elettore riceverà un’unica scheda, di colore diverso a seconda della circoscrizione elettorale nelle cui liste è iscritto: grigio per l’Italia nord-occidentale; marrone per l’Italia nord-orientale; rosso per l’Italia centrale; arancione per l’Italia meridionale; rosa per l’Italia insulare. Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda un segno sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. I voti di preferenza, nel numero massimo di tre, tranne che per le liste di minoranza linguistica collegate ad altra lista per le quali può esprimersi una sola preferenza.
Provinciali - La scheda è di colore giallo. Ciascun elettore può votare per uno dei candidati tracciando un segno sul relativo contrassegno. Il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere, sia al candidato alla carica di presidente; oppure può votare per uno dei candidati alla carica di presidente tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per uno dei candidati al consiglio provinciale ad esso collegato, tracciando anche un segno sul relativo contrassegno. Il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale corrispondente al contrassegno votato, sia al candidato alla carica di presidente della provincia.
Comunali - Per le elezioni nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti di regioni a statuto ordinario (scheda azzurra) l’elettore può votare: per una delle liste tracciando un segno sul relativo contrassegno. Il voto così espresso si intende attribuito anche al candidato sindaco collegato. Può votare per un candidato a sindaco tracciando un segno sul relativo rettangolo non scegliendo alcuna lista collegata: il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di sindaco. Oppure può votare per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste collegate tracciando un segno sul relativo contrassegno e il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata. Infine può votare per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una lista non collegata tracciando un segno sul relativo contrassegno e il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata (cosiddetto «voto disgiunto»). L’elettore va precisato, può esprimere un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale.
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