NAPOLI (23 giugno) - Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 16 novembre. Maurizio Valenzi, ex sindaco di Napoli delle prime giunte di sinistra dal 1975 al 1983, è morto ieri sera in una clinica «Villa dei Fiori», dove era stato trasferito da circa un mese per un aggravamento delle sue condizioni. Classe 1909, nato a Tunisi da famiglia livornese, si iscrive al Pci giovanissimo, nel 1932, cinque anni dopo era a Parigi, redattore de "la Voce degli italiani sotto la direzione di Di Vittorio. Condannato all'ergastolo dal regime di Pétain, incarcerato a Tunisi dal regime collaborazionista di Vichy, rientra in Italia nel 1944 dove divenne dirigente della federazione del Pci.
Nel 1952 viene eletto nel consiglio provinciale: l'anno dopo diventa senatore. A palazzo Madama viene rieletto nel 1958 e nel 1963. È l' ora degli scontri con la Napoli di Lauro e di Gava, un lungo tragitto di minoranza e di lotta. Il 27 settembre 1975 diventa primo cittadino di Napoli, incarico ricoperto per otto anni. Il sindaco "rosso" della città negli anni terribili del terremoto, delle Brigate Rosse e della Nuova camorra di Raffaele Cutolo.
Nel 1984 viene eletto al parlamento europeo: numero due della lista comunista, è il più votato in assoluto, con 97mila e 420 preferenze.
Pochi giorni fa, il 13 giugno, in Prefettura a Napoli al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, suo amico personale, viene presentata proprio la Fondazione dedicata a Maurizio Valenzi. La Fondazione è stata creata nel maggio 2009 dai figli Lucia e Marco che ne sono anche rispettivamente il presidente e vicepresidente. La Fondazione, spiegavano quel giorno i promotori, «ha l'obiettivo di tutelare e consolidare il patrimonio culturale e politico di Maurizio Valenzi e della moglie Litza e di creare a Napoli un'istituzione internazionale, non schierata politicamente, attiva nella cultura e nel sociale».
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