sabato, dicembre 06, 2008

Onore alla sindaca Iervolino, almeno lei non scappa. (dal blog di Nino Femiani)


Posso gridarlo? Onore alla Iervolino. Nel mare in tempesta mi sembra una roccia o almeno un punto fermo. Il quotidiano "La Repubblica" evita con cura di attaccare Bassolino-Crono e si butta su Rosetta. E per farlo mette in campo il suo Tomas de Torquemada (Peppe D'Avanzo) pronto a spremere la "vecchia". Più volte Peppe-Tomas allude ("L'inchiesta della Procura non pare rassicurante per la sua giunta", "C'è in arrivo uno tsunami politico, è chiaro") e magari uno si chiede: chissà di quali carte dispone, Ma tant'è: gli inviati pluridecorati per inchieste di successo hanno sempre uno scatto in più: magari nelle stanze di qualche magistrato amico...
Ma non è questo il punto. Il punto è che in una città impaurita e sgomenta e nel fuggi fuggi generale, Rosetta resta al suo posto. E non ha paura di parlare e di dire in faccia a Veltroni, Fioroni e Nicolais che hanno la lingua biforcuta (davanti dicono una cosa, sui giornali un'altra). Non solo. Ripete: sono pronta ad andarmene, ma con dignità e senza coda tra le gambe (e senza contrattare qualche posto con immunità "all inclusive"). In un mondo che si sfarina sotto il maglio della questione morale, mi sembra un'uscita di scena dignitosa e che merita almeno un applauso.

Ps. D'Avanzo cita, in una domanda fiume, il pensiero di Giorgio Napolitano sul "peso delle intermediazioni improprie". Dimenticando di aggiungere che il capo dello Stato, quando lunedì a Napoli parlava di queste forme di clientelismo e corruzione e del divario persistente tra Nord e Sud, aveva aggiunto questa frase decisiva e chiarificatrice: "Non si può non trarre da ciò materia di seria riflessione sulla validità delle politiche portate avanti nell'ultimo quindicennio dallo Stato e dalle istituzioni regionali e locali". Come tutti sanno, Iervolino è in carica solo dal 31 maggio 2001.

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