mercoledì, dicembre 03, 2008

Napolitano: ottimista sul sud, ma serve rinnovare la guida

"Autocritica, o non si hanno titoli per reagire a federalismo"

Napoli, 3 dic. (Apcom) - Nella sua seconda giornata della sesta visita ufficiale da Presidente della Repubblica a Napoli, Giorgio Napolitano ha affrontato i temi più squisitamente politici e 'di sistema'. Precisando via via alcuni punti del suo pensiero. "Io francamente credo di avere il dovere, che poi è di chiunque fa politica e non solo di chi ha dei compiti istituzionali, di non abbandonarmi al pessimismo, ma da qui a dire che sprizzo ottimismo... Se lo faccio - ha detto - mi costa un grandissimo sforzo, perchè vedo la durezza delle resistenze che si oppongono a un rilancio dell'impegno meridionalista ed europeista", ovvero due dei temi cardine dell'impegno di Napolitano al Colle. Di meridione e d'Europa, infatti, il presidente ha parlato invitando a "fare attenzione" a queste tematiche.

Il monito di Napolitano è stato rivolto soprattutto alla politica e alle istituzioni di governo di "tutto" il Mezzogiorno, e a quel 'tutto' il capo dello Stato ha mostrato di tenere moltissimo. Napolitano ha poi tenuto a rimarcare che è finito il tempo del pianto di chi scarica il barile sulle spalle dell'operato altrui o della malasorte: "si possono denunciarne i rischi e paventarne effetti infausti - ha sottolineato il presidente - ma se ci si sottrae all'esercizio di responsabilità per quello che riguarda l'amministrazione della cosa pubblica nel Mezzogiorno non si hanno poi titoli per resistere a interpretazioni anche perverse del federalismo fiscale". Il messaggio è chiaro: inutile inveire contro chi fa una norma che rischia di essere penalizzante per il Sud se fino a oggi "non si è dato contezza" di come si è amministrata la cosa pubblica e i numerosi finanziamenti ricevuti dall'Europa.

"Sono persuaso - ha infatti aggiunto il Capo dello Stato, sempre parlando a Mezzogiorno Europa - che se oggi, nel Mezzogiorno, non si dà il senso di una forte capacità di autocritica e di autoriflessione la partita per far passare politiche corrispondenti alle esigenze del Sud diventa enormemente difficile", anche perchè la cosiddetta Questione meridionale ha perso, soprattutto in tempi di crisi come quelli che ci aspettano, molto del suo appeal.

Rinnovamento e responsabilità di chi governa è insomma quanto Napolitano ha chiesto, e poi l'impegno delle fondazioni e in generale della società civile nella supplenza per colmare il vuoto lasciato dai partiti, che oggi, secondo Napolitano, faticano sempre più a essere guida. "Concludendo la mia autobiografia politica - ha detto Napolitano congendandosi da Napoli - parlai di un 'impoverimento morale e culturale della politica', fenomeno che è ancora sotto gli occhi di tutti. E si fa enormemente fatica a reagire".

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