lunedì, novembre 24, 2008

Pacchetto anticrisi: bonus alle famiglie e una social card da 120 euro


Il Governo illustra alle parti sociali il piano d'intervento che il Cdm varerà venerdì. Il ministro dell'Economia annuncia: interventi sui mutui, riduzione e blocco delle tariffe di luce, gas e passaggi autostradali. Epifani: ''Manca chiarezza sulle cifre''. Bonanni: ''Serve un segnale positivo''


Roma, 24 ott. (Adnkronos/Ign) - Interventi sui mutui, riduzioni sulle tariffe di luce e gas e una social card da 120 euro. Sono queste alcune delle misure previste nel pacchetto anticrisi che venerdì sarà varato dal Consiglio dei ministri e che stasera il Governo ha illustrato ad imprese e sindacati.

All'incontro a Palazzo Chigi hanno parteciparo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, i ministri dell'Economia Giulio Tremonti, del Lavoro Maurizio Sacconi, dello Sviluppo economico Claudio Scajola, dell'Interno Roberto Maroni, delle Infrastrutture Altero Matteoli, della Funzione pubblica Renato Brunetta, per la semplificazione Roberto Calderoli, per gli Affari regionali Raffaele Fitto e dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. Per le parti sociali c'erano invece i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Renata Polverini, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il vicepresidente Alberto Bombassei e il direttore generale Maurizio Beretta.

L'Italia, ha assicurato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, non è in ritardo, rispetto agli altri paesi europei, sul varo degli interventi per rilanciare i consumi e fronteggiare la crisi economica. ''Nessun paese europeo ha ancora deciso interventi per i consumi ma solo per le banche'' ha aggiunto Tremonti, precisando che ''il decreto legge sarà varato venerdì dopo il documento europeo''.

Si parte dalle misure per le famiglie. Un bonus per quelle con figli e pensionati che si andrà ad aggiungere ad una social card per gli acquisti di prodotti alimentari che partirà dal mese di dicembre. Una sorta di bancomat che dal 2009 avrà un'erogazione bimestrale di 80 euro (40 euro al mese), ma il cui valore a dicembre ammonterà a 120 euro, come somma dei due mesi 'arretrati' e del mese natalizio.

Interventi anche sui mutui e sulle tariffe delle utenze - luce e gas - per le quali si parla di riduzione e blocco. Mentre per l'inizio 2009 dovrebbe essere prevista anche una riduzione sulle tariffe ferroviarie. I fondi per gli ammortizzatori sociali saranno integrati ulteriormente e allo studio del governo vi è la possibilità di utilizzare le risorse del fondo sociale europeo.

La proroga della detassazione sugli straordinari e sui premi di produttività; detrazioni di una quota Irap attraverso l'Iref; pagamento dell'Iva alla cassa; sblocco dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e studio di una possibile riduzione degli acconti - in mdoo da evitare la restrizione del credito da parte delle banche -, sono le misure che l'esecutivo mette in campo a sostegno delle imprese. ''Il nostro obiettivo - spiega Tremonti - è di finanziare le imprese innescando un meccanismo di trasparenza e si prevede, sul modello francese, l'istituzione di un osservatorio economico presso le prefetture per il monitoraggio in modo che i flussi di credito non diminuiscano ed i tassi non aumentino''.

Il piano del governo però sembra non convincere fino in fondo. Mentre la Uil accende luce verde sulla strategia messa a punto da Palazzo Chigi, il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, lamenta, nell'esposizione dell'esecutivo, una mancanza di cifre e chiede chiarimenti su ''quante risorse ci sono'' e su ''come verranno divise''. Chiede di ''conoscere le cifre dell'intervento'' anche la Cgil che con Raffaele Bonanni ribadisce la necessità di ''dare subito un segnale positivo'' e sollecita la ''classe dirigente a dimostrare senso di responsabilità e unità''. A sospendere il giudizio, in attesa di un chiarimento sull'entità delle risorse, è infine l'Ugl di Renata Polverini.

Punta sulla detassazione dei premi di risultato piuttosto che sulla detassazione degli straordinari, invece il leader di Confindustria, Emma Marcegaglia che chiede al governo di ''alzare il tetto di reddito dei lavoratori per la detassazione dei premi di produttività da 30 a 35 mila euro lasciando per ora perdere la detassazione degli straordinari''.

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