Il diritto non è una mia specialità - nel curriculum ho all’attivo 4 o 5 esami universitari e qualcosa nel master, poca roba - ma ho preso carta e penna (suona meglio di mail e tastiera) ed ho scritto a Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera. Avevo letto, in un pezzo su Repubblica, della sua intenzione di dichiarare reato la prostituzione di strada, perché - cito, più o meno testualmente - provoca parecchi incidenti e mette tanti genitori in imbarazzo, di fronte alle domande dei figli. Premesso che anch’io ho più volte rischiato il tamponamento sulla Salaria e che non ho ancora una scusa pronta per Mattia, quando fra 3 anni mi chiederà notizie delle signore seminude che incroceremo in macchina, ho fatto notare all’avvocato Bongiorno che il problema è un po’ più profondo: le ragazze sulla Salaria, infatti, non appartengono al giro delle escort di lusso, né a quello delle casalinghe annoiate (la definizione non è un granché, mi sa un po’ di film porno, ma insomma ci siamo capiti) e neppure alle massaggiatrici completissime di molti sedicenti centri estetici. Chi batte in strada ci è stato portato con la violenza, a volte preceduta dall’inganno. Che poi una giovane donna si rassegni, perché non ha la forza di denunciare né di scappare, non significa che sia colpevole di un reato. Sono d’accordo con la Bongiorno, invece, sulla responsabilità dei clienti: ma anche qui non serve creare una nuova fattispecie di reato, se ci sono i margini per estendere il campo del già esistente “sfruttamento della prostituzione”. Avevo appena finito di mandare la mail, quando mi è squillato il telefono: era l’associazione Papa Giovanni XXIII, fondata da don Benzi, che mi ringraziava per un mio recente comunicato stampa sullo stesso tema. Sentendoli, mi è venuta un’idea: perché non andiamo insieme ad incontrare Giulia Bongiorno? Ho chiamato il suo studio legale, ho chiesto un appuntamento, attendo risposta.
Andrea Sarubbi
Andrea Sarubbi
1 commento:
siamo all'apoteosi della mediocrità e dell'ipocrisia: si butta sotto il tappeto ciò che desta scandalo, come se l'odore dell'immondizia, prima o poi, non tornerà a galla.
Occorre anch una buona dose di ingenuità: non trovi?
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