Sondaggio Swg: Campania al Pdl (+8 sul Pd)
E De Mita non sarà rieletto in Parlamento
«Un errore quello di De Mita di candidarsi nell'Udc. Mentre il governatore Bassolino avrebbe dovuto lasciare»: così gli intervistati
dal Corriere del Mezzogiorno
NAPOLI — Ciriaco De Mita ha sbagliato a candidarsi nell'Udc (e non verrà eletto visto che il suo partito non supererà lo sbarramento dell'8 per cento al Senato) non tanto perché «è da troppi anni in politica ed è ora che si ritiri», ma, soprattutto, perché «non si passa da un partito all'altro solo perché non si viene candidati». Questo pensa la maggioranza dei cittadini campani intervistati dalla Swg per conto del Corriere del Mezzogiorno. Il sondaggio (guarda tutte le schede) effettuato con i metodi Cati e Cawi dal 20 al 25 marzo scorsi su un campione di 800 persone maggiorenni residenti nelle cinque province della regione, fotografa gli umori e le intenzioni della platea elettorale a circa venti giorni dall'appuntamento elettorale del 13 e 14 aprile.
Otto punti - Il test principale ha riguardato naturalmente le intenzioni di voto. Secondo la società di sondaggi, alla Camera (il dato accorpa le due circoscrizioni di Campania 1 e Campania 2) si registra il vantaggio di 8 punti percentuali (45,5 a 37,5) del Pdl (con il Movimento per l'autonomia di Lombardo) sul Pd (con l'Italia dei Valori di Di Pietro). La sinistra l'Arcobaleno arriverebbe al 7 per cento, mentre l'Udc al 5,5. La Destra di Storace si fermerebbe al 2,5 per cento. Meno netto il divario al Senato tra i due contendenti principali. Nella corsa per Palazzo Madama il Pdl (sempre con il Mpa) sarebbe avanti al Pd (con l'Idv) di 6,5 punti. Secondo le intenzioni di voto raccolte dai sondaggisti in Campania non supererebbero lo sbarramento né la Sinistra l'Arcobaleno (6,5 per cento), né, come già ricordato a proposito di De Mita, l'Udc (5,5 per cento). Per raffrontare i «pronostici» della Swg con i dati delle politiche del 2006, si devono tenere presenti alcuni distinguo. Due anni fa, innanzitutto, non esistevano nè il Partito democratico, nè il Popolo delle libertà. Alla Camera l'Ulivo, creato attraverso la convergenza in un'unica lista di Margherita e Ds, prese nella circoscrizione napoletana il 29,35 per cento dei consensi. A questa percentuale va aggiunta quella dell'Idv (2,96) per un totale del 32,31 per cento. Un dato, comunque inferiore allo score medio attribuito dal sondaggio alla coalizione Pd-Idv guidata da Walter Veltroni. In realtà, per rendere i dati ancora più omogenei andrebbe anche considerata l'attuale presenza nelle liste del Pd di esponenti del Partito radicale che nel 2006 era invece alleato dello Sdi nel progetto della Rosa nel pugno. Passando all'altro versante, anche in questo caso il Pdl nato dalla fusione dei di Foza Italia e di Alleanza nazionale raccoglierebbe più voti di quanti ne conquistarono separatamente nel 2006 i due azionisti principali. Sempre alla Camera il cartello Pdl-Mpa è accreditato del 45 per cento, mentre nel 2006 a Napoli e provincia FI ottenne il 27,23 dei voti, An il 12,32. Anche sommando a queste percentuali anche quelle del Nuovo Psi (1,48 per cento) e della lista di Alessandra Mussolini (0,49) si arriva ad un dato complessivo del 41,52 per cento. Difficile, invece, calcolare l'attuale apporto dei candidati diniani, passati dal centrosinistra al Pdl. Da sottolineare anche l'alto numero di indecisi (la percentuale media è intorno al 25 per cento) che i sondaggisti interpretano sia come indecisione vera e propria sia come effetto della disinformazione. Molto alta anche la quota di astensionismo «ad oggi dichiaratamente superiore al 30 per cento. Secondo gli esperti sarà proprio l'entità del non voto ad influire in maniera determinante sull'esito della competizione in Campania.
Le capoliste - Tra gli altri quesiti posti agli intervistati, quello sulle capolista di Campania 2, cioè Pina Picierno per il Pd e Mara Carfagna per il Pdl. Ebbene, entrambe vengono percepite da una significativa maggioranza degli intervistati come il frutto di «una scelta demagogica» e, comunque, non vengono percepite come «novità». E i voti dell'Udeur, che tanto per rendere l'idea, due anni fa al Senato prese il 5,2 per cento? Il sondaggio evidenzia che si disperderanno «fra i vari partiti». Come era prevedibile, molti cittadini interpellati sono convinti che la crisi dei rifiuti finirà inevitabilemte per danneggiare il centrosinistra. Forse è proprio per questo che il 57 per cento degli interpellati ha considerato la scelta di Bassolino di non dimettersi prima delle elezioni «sbagliata perché il governatore avrebbe dovuto assumersi la responsabilità dell'emergenza rifiuti».
Gimmo Cuomo
Guarda il sondaggio
E De Mita non sarà rieletto in Parlamento
«Un errore quello di De Mita di candidarsi nell'Udc. Mentre il governatore Bassolino avrebbe dovuto lasciare»: così gli intervistati
dal Corriere del Mezzogiorno
NAPOLI — Ciriaco De Mita ha sbagliato a candidarsi nell'Udc (e non verrà eletto visto che il suo partito non supererà lo sbarramento dell'8 per cento al Senato) non tanto perché «è da troppi anni in politica ed è ora che si ritiri», ma, soprattutto, perché «non si passa da un partito all'altro solo perché non si viene candidati». Questo pensa la maggioranza dei cittadini campani intervistati dalla Swg per conto del Corriere del Mezzogiorno. Il sondaggio (guarda tutte le schede) effettuato con i metodi Cati e Cawi dal 20 al 25 marzo scorsi su un campione di 800 persone maggiorenni residenti nelle cinque province della regione, fotografa gli umori e le intenzioni della platea elettorale a circa venti giorni dall'appuntamento elettorale del 13 e 14 aprile.
Otto punti - Il test principale ha riguardato naturalmente le intenzioni di voto. Secondo la società di sondaggi, alla Camera (il dato accorpa le due circoscrizioni di Campania 1 e Campania 2) si registra il vantaggio di 8 punti percentuali (45,5 a 37,5) del Pdl (con il Movimento per l'autonomia di Lombardo) sul Pd (con l'Italia dei Valori di Di Pietro). La sinistra l'Arcobaleno arriverebbe al 7 per cento, mentre l'Udc al 5,5. La Destra di Storace si fermerebbe al 2,5 per cento. Meno netto il divario al Senato tra i due contendenti principali. Nella corsa per Palazzo Madama il Pdl (sempre con il Mpa) sarebbe avanti al Pd (con l'Idv) di 6,5 punti. Secondo le intenzioni di voto raccolte dai sondaggisti in Campania non supererebbero lo sbarramento né la Sinistra l'Arcobaleno (6,5 per cento), né, come già ricordato a proposito di De Mita, l'Udc (5,5 per cento). Per raffrontare i «pronostici» della Swg con i dati delle politiche del 2006, si devono tenere presenti alcuni distinguo. Due anni fa, innanzitutto, non esistevano nè il Partito democratico, nè il Popolo delle libertà. Alla Camera l'Ulivo, creato attraverso la convergenza in un'unica lista di Margherita e Ds, prese nella circoscrizione napoletana il 29,35 per cento dei consensi. A questa percentuale va aggiunta quella dell'Idv (2,96) per un totale del 32,31 per cento. Un dato, comunque inferiore allo score medio attribuito dal sondaggio alla coalizione Pd-Idv guidata da Walter Veltroni. In realtà, per rendere i dati ancora più omogenei andrebbe anche considerata l'attuale presenza nelle liste del Pd di esponenti del Partito radicale che nel 2006 era invece alleato dello Sdi nel progetto della Rosa nel pugno. Passando all'altro versante, anche in questo caso il Pdl nato dalla fusione dei di Foza Italia e di Alleanza nazionale raccoglierebbe più voti di quanti ne conquistarono separatamente nel 2006 i due azionisti principali. Sempre alla Camera il cartello Pdl-Mpa è accreditato del 45 per cento, mentre nel 2006 a Napoli e provincia FI ottenne il 27,23 dei voti, An il 12,32. Anche sommando a queste percentuali anche quelle del Nuovo Psi (1,48 per cento) e della lista di Alessandra Mussolini (0,49) si arriva ad un dato complessivo del 41,52 per cento. Difficile, invece, calcolare l'attuale apporto dei candidati diniani, passati dal centrosinistra al Pdl. Da sottolineare anche l'alto numero di indecisi (la percentuale media è intorno al 25 per cento) che i sondaggisti interpretano sia come indecisione vera e propria sia come effetto della disinformazione. Molto alta anche la quota di astensionismo «ad oggi dichiaratamente superiore al 30 per cento. Secondo gli esperti sarà proprio l'entità del non voto ad influire in maniera determinante sull'esito della competizione in Campania.
Le capoliste - Tra gli altri quesiti posti agli intervistati, quello sulle capolista di Campania 2, cioè Pina Picierno per il Pd e Mara Carfagna per il Pdl. Ebbene, entrambe vengono percepite da una significativa maggioranza degli intervistati come il frutto di «una scelta demagogica» e, comunque, non vengono percepite come «novità». E i voti dell'Udeur, che tanto per rendere l'idea, due anni fa al Senato prese il 5,2 per cento? Il sondaggio evidenzia che si disperderanno «fra i vari partiti». Come era prevedibile, molti cittadini interpellati sono convinti che la crisi dei rifiuti finirà inevitabilemte per danneggiare il centrosinistra. Forse è proprio per questo che il 57 per cento degli interpellati ha considerato la scelta di Bassolino di non dimettersi prima delle elezioni «sbagliata perché il governatore avrebbe dovuto assumersi la responsabilità dell'emergenza rifiuti».
Gimmo Cuomo
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3 commenti:
si però sarà decisivo cosa faranno alla fine tutti quegli indecisi.
un saluto
luca
Il programma del prossimo governo
19/03/2008
Mancano alcune settimane alle elezioni politiche 2008. I giornali pullulano di sondaggi ma scarseggiano di programmi politici accettabilmente realistici. Da parte di quasi tutti i partiti e schieramenti udiamo roboanti proclami di rivoluzioni nel sistema fiscale, nei servizi pubblici e nella gestione dello stato.
La cruda e nuda realtà è ben diversa.
Nel crollo finanziario “orbis terrarum” all’italia termianle spetta il miserabile ruolo di vittima sacrificale del Nuovo Ordine Mondiale programmato dagli Illuminati.
Sembra che non appena il Nano di Plastica si sarà insediato a palazzo Chigi la UE richiederà una manovra di 20MILIARDI si euro per mantenere i conti a galla vanificando ogni promessa da marinaio concernente la riduzione della pressione fiscale.
Quindi la tassazione incrementerà fino a un livello che neanche immaginiamo. Oltretutto per finanziare la solidarietà verso i “nuovi italiani” i quali avranno, oltre che il diritto di voto, anche la piena libertà di religione ovvero la possibilità di aprire moschee e templi sikh contro la volontà delle amministrazioni locali democraticamente elette. E naturalmente le “espulsioni” dei clandestini saranno simboliche anzi inscenate da Roma capitale il cui unico scopo è continuare a convincere i cittadini onesti che l’italia esiste con delle frontiere ed è quindi doveroso pagare le imposte.
Si vocifera di un’ennesima riforma delle pensioni, come atteso. E come anche prevedibile a essere tagliate saranno le pensioni contributive degli operai padani, non le pensioni baby dei dipendenti della regione siciliana, tantomeno le inaccettabili prebende dei ministeriali capitolini.
Esattamente la ragione per la quale il sistema previdenziale italiano non sta in piedi e collasserà. Perchè a versare i contributi solo i soliti stronzi polentoni ed ad avere sempre più diritti è il resto del mondo.
Naturalmente la “meritocrazia “ e l”efficienza” saranno sulla bocca di tutti i nuovi ministri: ma in salsa “italiana”, i ticket sanitari si esigeranno nelle regioni virtuose e aboliti per “solidarietà” nelle regioni sprecone; a fronte dell’evidenza che il 70% dei biglietti aerei della penisola vengono staccati in Padania l’hub aereo “nazionale” lo vorranno piazzare a Roma e VIETARE a qualsiasi altro aeroporto di ospitare voli intercontinentali anche contro la possibile convenienza di compagnie aeree internazionali, alla faccia delle “liberalizzazioni” e delle frontiere aperte; si chiede ai lavoratori del settore privato di essere sempre più produttivi ma stipendi e garanzie saranno sempre maggiori solo per gli “statali”; infine “meritocraticamente” certi partecipanti ai concorsi pubblici avranno più punteggio solo per il fatto di essere nati in certe regioni “svantaggiate” o per il fatto di essere degli immigrati.
Tra i provvedimenti del futuro governo terminale anche la “estrema centralizzazione” di ogni competenza a iniziando dalla sanità. Ovviamente in nome dellao della razionalizzazione e lotta agli sprechi “locali”. Ma con il facile risultato di rendere in Nord inefficiente come Roma e il Sud, anzi in peggio sicchè in Padania non vi sarà il paracadute assistenzialista a compensare il crollo della qualità dei servi pibblici una volta centralizzati.
Anche il prossimo esecutivo proclamerà la solita “lotta alla mafia”. Una stupidaggine, la Casta e la Mafia si nutrono di denaro pubblico, sono dunque la MEDESIMA cosa. La Casta non potrà mai combattere se stessa!
Naturalmente per i media di regime la colpa di tutto sarà di Rosa e Olindo, dei veneti che non pagano abbastanza tasse e degli italiani che non sono capaci di integrare gli immigrati. Faranno credere che le vere materie del contendere saranno la restrizione dell’aborto, perorata dal Ciccione di Plastica, il G8, la faziosità di Emilio Fede e la santità di Padre Pio. Magari le autoreggenti della Brambilla, la Bambola di Plastica, diverranno argomento di interrogazione parlamentare.
Non del bestiale impoverimento della popolazione si parlerà CAUSATO dal parassitismo mediterraneo e malgoverno centralista imperanti che stanno ammazzando la repubblica delle banane. Non dello sfascio dello stato sociale al lumicino il quale sta per farci invidiare lo striminzito “welfare” degli USA.
Nessun provvedimento a favore dei piccoli e medi imprenditori e dei dipendenti del settore privato che stanno morendo (non solo economicamente) al gelido vento della competizione globale.
Questo in sintesi sarà il programma del prossimo governo della Casta.
Il vostro di programma sarà invece di essere ammazzati sulle strade da immigrati senza patente, di morire sul posto di lavoro precario, di sapere che il vostro destino è segnato come quello di uno SCHIAVO. Il fatto di saperlo è già una liberazione, magra consolazione, tuttavia.
di Domenico Gatti del Canna-Power Team
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molto intiresno, grazie
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