venerdì, gennaio 04, 2008

LA RISPOSTA ZEN AL TERRORISMO" DI THICH NHAT HANH

LA RISPOSTA ZEN AL TERRORISMO" DI THICH NHAT HANH

[Dal sito del Centro Studi Sereno Regis (www.cssr-pas.org) riprendiamo la seguente recensione del libro di Thich Nhat Hanh, Nel rifugio della mente. La risposta zen al terrorismo, Mondadori, Milano 2007.
Giovanni (Nanni) Salio, torinese, nato nel 1943, ricercatore nella facolta' di Fisica dell'Universita' di Torino, segretario dell'Ipri (Italian Peace Research Institute), si occupa da alcuni decenni di ricerca, educazione e azione per la pace, ed e' tra le voci piu' autorevoli della cultura
nonviolenta in Italia; e' il fondatore e presidente del Centro studi "Domenico Sereno Regis", dotato di ricca biblioteca ed emeroteca specializzate su pace, ambiente, sviluppo (sede: via Garibaldi 13, 10122 Torino, tel. 011532824 - 011549005, fax: 0115158000, e-mail: regis at arpnet.it, sito: www.cssr-pas.org).
Opere di Giovanni Salio: Difesa armata o difesa popolare nonviolenta?, Movimento Nonviolento, II edizione riveduta, Perugia 1983; Ipri (a cura di Giovanni Salio), Se vuoi la pace educa alla pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1983; con Antonino Drago, Scienza e guerra: i fisici contro la guerra nucleare, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984; Le centrali nucleari e la bomba, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984; Progetto di educazione alla pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985-1991; Ipri (introduzione e cura di Giovanni Salio), I movimenti per la pace, vol. I. Le ragioni e il futuro, vol. II. Gli attori principali, vol. III. Una prospettiva mondiale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1986-1989; Le guerre del Golfo e le ragioni della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1991; con altri, Domenico Sereno Regis, Satyagraha, Torino 1994; Il potere della nonviolenza: dal crollo del muro di Berlino al nuovo disordine mondiale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995; Elementi di economia nonviolenta, Movimento Nonviolento, Verona 2001; con D. Filippone, G. Martignetti, S. Procopio, Internet per l'ambiente, Utet, Torino 2001. Thich Nhat Hanh, monaco zen vietnamita, poeta e costruttore di pace, nato nel 1926 nel Vietnam centrale, nel 1964, in piena guerra, ha dato vita al movimento di resistenza nonviolenta dei "piccoli corpi di pace": gruppi di laici e monaci che nelle campagne creavano scuole, ospedali e ricostruivano i villaggi bombardati, subendo attacchi da entrambi i contendenti, che li ritenevano alleati del nemico. Nel 1967, durante una visita negli Stati Uniti, e' stato candidato al Nobel per la pace da Martin Luther King, che dopo averlo incontrato ha preso posizione pubblicamente contro la guerra in Vietnam. Due anni dopo, gia' costretto all'esilio, ha rappresentato la comunita' buddhista, che raccoglieva l'80 per cento dei vietnamiti, alle trattative di pace di Parigi. Dopo la firma degli accordi, nel 1975, gli e' stato negato il rientro nel suo Paese. Oggi vive in Francia. La pace e' il tema delle opere, delle attivita', dei ritiri e degli incontri e manifestazioni pubbliche di Thich Nhat Hanh. Il cuore del suo insegnamento e' nella stretta relazione tra la ricerca della pace in noi stessi e la pace nel mondo. "Nel protestare contro una guerra, possiamo credere di essere una persona pacifica, un vero rappresentante della pace - recita un passo di uno dei suoi scritti - ma questa nostra presunzione non sempre corrisponde alla realta'. Osservando in profondita', ci accorgiamo che le radici della guerra sono presenti nel nostro stile di vita privo di consapevolezza. Se noi non siamo in pace, non possiamo fare niente per la pace". I suoi numerosi libri sono pubblicati in Italia da Mondadori, Ubaldini e Neri Pozza. Opere di Thich Nhat Hanh: Vietnam, la pace proibita, Vallecchi, 1967; La lotta nonviolenta del buddhismo nel Vietnam, Citta' Nuova, 1970; Essere pace, Ubaldini, 1989; Il sole, il mio cuore, Ubaldini, 1990; Il miracolo della presenza mentale, Ubaldini, 1992; Trasformarsi e guarire,Ubaldini, 1992; Vita di Siddharta il Buddha, Ubaldini, 1992; La pace e' ogni passo, Ubaldini, 1993; Toccare la pace, Ubaldini, 1994; Respira! Sei vivo, Ubaldini, 1994; Lo splendore del loto, Ubaldini, 1994; Il diamante che recide l'illusione, Ubaldini, 1995; L'amore e l'azione, Ubaldini, 1995; Una chiave per lo zen, Ubaldini, 1996; Mente d'amore, Ubaldini, 1997; L'incenso del cuore, Associazione La Rete di Indra, 1997; Il cancello di pino e altre storie, Psiche, 1997; Il bambu' della luna, Psiche, 1998; Sassolini di meditazione, Associazione Un Tempio per la Pace, 1998; Il Buddha vivente, il Cristo vivente, Neri Pozza, 1996, Tea, 1999; Insegnamenti sull'amore, Neri Pozza, 1999; AA. VV. Buddhismo impegnato, Neri Pozza, 1999; Perche' un futuro sia possibile, Ubaldini, 2000; Il cuore dell'insegnamento del Buddha, Neri Pozza, 2000; Canti e recitazioni di Plum Village, Nobile Editore, 2000; Il piccolo libro della consapevolezza, Ubaldini, 2001; AA. VV., Ecologia buddhista, Neri Pozza, 2001; Discorsi ai bambini e al bambino dentro di noi, Ubaldini, 2002; Spegni il fuoco della rabbia, Mondadori, 2002; Il segreto della pace, Mondadori, 2003; La luce del dharma, Mondadori, 2003; Libero ovunque tu sia, Associazione Essere Pace, 2003; Il sentiero, Ubaldini, 2004; L'arte della trasformazione, Mondadori, 2004; L'arte del cammino e della pace, Mondadori, 2004; Un ascolto profondo, Ubaldini, 2005; L'unica nostra arma e' la pace, Mondadori, 2005; Nel rifugio della mente. La risposta zen al terrorismo, Mondadori, 2007]

"In queste pagine, frutto dei discorsi tenuti nei giorni e nei mesi successivi all'11 settembre 2001, il maestro Thich Nhat Hanh riflette sul clima di terrore che pervade i nostri tempi e rivela come sia possibile mantenersi calmi e sereni, allontanare la paura e il senso di insicurezza attraverso la pratica della compassione, dell'ascolto profondo e della comunicazione consapevole. Le sue intuizioni semplici quanto penetranti offrono la chiave per superare gli equivoci e le incomprensioni che ci tengono lontani gli uni dagli altri, vincendo i nostri timori e le diffidenze innate verso il prossimo. Con la sua caratteristica umanita' e il suo sguardo acuto il monaco vietnamita insegna come gestire, a livello individuale e collettivo, la rabbia e il desiderio di vendetta, lasciando spazio a relazioni piu' profonde ed empatiche con gli altri e spalancando le
porte a un mondo di pace" (Dalla quarta di copertina).
Lo stile di scrittura di Thich Nhath Hanh e' semplice, chiaro, profondo.
Questa apparente semplicita' e' il risultato di un lavoro di meditazione che dura da decenni e gli ha permesso di distillare il meglio della tradizione buddhista zen e nonviolenta. I suoi numerosi libri sono stati pubblicati prima da Ubaldini e ora da Mondadori. In questo suo ultimo lavoro sono raccolti vari testi e discorsi frutto delle riflessioni che l'autore fece nei mesi successivi all'11 settembre 2001. Tra questi, la famosa intervista immaginaria: "Che cosa direi a Osama Bin Laden", diffusa in rete nel sito www.esserepace.org. Un testo importante, che abbiamo gia' avuto modo di segnalare nel nostro intervento "Nonviolenza versus terrorismi" (in: L'11 settembre di Gandhi. La luce sconfigge la tenebra, "Quaderni Satyagraha", Lef, Firenze 2007, pp. 87-98), da leggersi in parallelo a un altro testo anch'esso immaginario, "Bin Laden incontra Gandhi", scritto da Bhikhu Parekh, un grande studioso del pensiero gandhiano ("Quaderni Satyagraha" cit., pp. 77-85).
Uno dei punti centrali di tutta la cultura buddhista nonviolenta e' condensato da Thich Nhath Hanh nel ricorrente invito, presente in tutte le sue opere, a "coltivare la compassione in risposta alla violenza". Le parole chiave della tradizione meditativa e culturale del buddhismo sono fondamentali per suggerirci un percorso di avvicinamento personale e interiore alla nonviolenza: impermanenza, interdipendenza, consapevolezza, compassionevolezza, che noi possiamo completare aggiungendo la compresenza capitiniana.
Dopo la lettura di un testo come questo, pieno di buon senso oltre che di umanita', empatia e umilta', si avverte con ancor maggiore sgomento lo scarto tra la violenza assurda che caratterizza gran parte dell'esperienza umana, sia nella quotidianita' sia negli eventi della politica
internazionale, e ci si chiede quali altre strade occorre seguire per curare le ferite inferte da comportamenti violenti e per restituire un senso pieno alla nostra esistenza individuale e collettiva.

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