ROMA (26 dicembre) - Il Cab e l'Abi vanno in pensione: dal primo gennaio 2008 per effettuare un bonifico basterà solo l'Iban, cioè il codice internazionale di identificazione del conto corrente, per effettuare bonifici nei 31 Paesi che fanno parte dell'area unica dei pagamenti in euro. L'Abi (Associazione bancaria italiana) ha messo a punto due guide, una per le famiglie e una per le imprese (realizzate in collaborazione con le associazioni di settore), per facilitare la vita ai clienti che si accingono a effettuare bonifici: solo nel 2006, gli italiani ne hanno effettuati oltre un miliardo, per un ammontare di seimila e duecento miliardi di euro.
L'identikit dell'Iban. L'Iban, in Italia, è composto da 27 caratteri alfanumerici, cioè numeri e lettere che identificano il Paese, la banca, lo sportello e il numero di conto di ciascun cliente. Per motivi di leggibilità, l'Iban va indicato in blocchi separati di quattro caratteri, su moduli o bollettini cartacei, e senza spazi fra un carattere e l'altro su supporto elettronico. Per conoscere il proprio Iban basta controllare il proprio estratto conto.
«Con l'Iban si raggiungono facilmente e con certezza tutti i beneficiari in Italia - spiega l'Abi - e nei 31 Paesi dell'area Sepa (Single Euro Payments Area, cioè area dei sistemi unici di pagamento in euro). I tempi massimi di esecuzione del bonifico saranno garantiti e certi: per un bonifico nazionale o internazionale (all'interno dell'area Sepa) occorrono al massimo tre giorni lavorativi bancari. Inoltre, l'importo del bonifico sarà accreditato interamente: non sono infatti previste deduzioni da parte di intermediari».
Per le imprese l'introduzione dell'Iban significa aggiornare tutti i propri archivi, acquisendo da dipendenti, fornitori, e clienti i rispettivi codici Iban da sostituire alle vecchie coordinate. «Per facilitare la rapida sostituzione delle vecchie coordinate bancarie, è stato messo a punto - spiega l'Abi - un servizio di allineamento elettronico archivi Iban che consente di aggiornare in modo automatizzato gli archivi dei beneficiari.
Per le imprese e la pubblica amministrazione, che intrattengono rapporti con un'ampia pluralità di soggetti, infatti, acquisire i codici contattando direttamente le controparti potrebbe risultare difficoltoso».
Le banche offrono il servizio di allineamento elettronico archivi Iban da novembre 2007. «Il processo di allineamento è semplice: è sufficiente inoltrare alla propria banca, con modalità concordate o tramite canale Cbi (corporate banking interbancario), la richiesta dei codici Iban indicando i nomi dei soggetti e le vecchie coordinate bancarie (Abi, Cab e numero di conto). La banca di allineamento inoltra le richieste alle banche ("banche destinatarie") dei soggetti di cui si vuole ottenere il codice Iban. La banca destinataria della richiesta verifica che le informazioni ricevute corrispondano ad un conto corrente in essere presso i propri sportelli intestato al nominativo indicato. Inoltre, su richiesta, può verificare il codice fiscale dell'intestatario. Il processo di allineamento si conclude quando la banca destinataria, tramite la banca di allineamento, fornisce l'Iban in sostituzione delle vecchie coordinate e l'impresa o l'ente richiedente aggiorna i propri archivi».
L'identikit dell'Iban. L'Iban, in Italia, è composto da 27 caratteri alfanumerici, cioè numeri e lettere che identificano il Paese, la banca, lo sportello e il numero di conto di ciascun cliente. Per motivi di leggibilità, l'Iban va indicato in blocchi separati di quattro caratteri, su moduli o bollettini cartacei, e senza spazi fra un carattere e l'altro su supporto elettronico. Per conoscere il proprio Iban basta controllare il proprio estratto conto.
«Con l'Iban si raggiungono facilmente e con certezza tutti i beneficiari in Italia - spiega l'Abi - e nei 31 Paesi dell'area Sepa (Single Euro Payments Area, cioè area dei sistemi unici di pagamento in euro). I tempi massimi di esecuzione del bonifico saranno garantiti e certi: per un bonifico nazionale o internazionale (all'interno dell'area Sepa) occorrono al massimo tre giorni lavorativi bancari. Inoltre, l'importo del bonifico sarà accreditato interamente: non sono infatti previste deduzioni da parte di intermediari».
Per le imprese l'introduzione dell'Iban significa aggiornare tutti i propri archivi, acquisendo da dipendenti, fornitori, e clienti i rispettivi codici Iban da sostituire alle vecchie coordinate. «Per facilitare la rapida sostituzione delle vecchie coordinate bancarie, è stato messo a punto - spiega l'Abi - un servizio di allineamento elettronico archivi Iban che consente di aggiornare in modo automatizzato gli archivi dei beneficiari.
Per le imprese e la pubblica amministrazione, che intrattengono rapporti con un'ampia pluralità di soggetti, infatti, acquisire i codici contattando direttamente le controparti potrebbe risultare difficoltoso».
Le banche offrono il servizio di allineamento elettronico archivi Iban da novembre 2007. «Il processo di allineamento è semplice: è sufficiente inoltrare alla propria banca, con modalità concordate o tramite canale Cbi (corporate banking interbancario), la richiesta dei codici Iban indicando i nomi dei soggetti e le vecchie coordinate bancarie (Abi, Cab e numero di conto). La banca di allineamento inoltra le richieste alle banche ("banche destinatarie") dei soggetti di cui si vuole ottenere il codice Iban. La banca destinataria della richiesta verifica che le informazioni ricevute corrispondano ad un conto corrente in essere presso i propri sportelli intestato al nominativo indicato. Inoltre, su richiesta, può verificare il codice fiscale dell'intestatario. Il processo di allineamento si conclude quando la banca destinataria, tramite la banca di allineamento, fornisce l'Iban in sostituzione delle vecchie coordinate e l'impresa o l'ente richiedente aggiorna i propri archivi».
3 commenti:
MOTIVO!!!???
NON CAMBIA NIENTE....SEMPRE E SOLO GRATTACAPI PER LE UTENZE...
MA E' POSSIBILE CHE IN ITALIA COMANDANO SOLO LE BANCHE???!!!
CIA HANNO FOT...O CON L'EURO ORA SANNO MORTE E MIRACOLI DEI NS. SOLDI......TENIAMO I SOLDI A CASA CHE E' MEGLIO, PIUTTOSTO CHE DARLI A QUESTE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI!!!
good start
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