lunedì, novembre 26, 2007

Da Maria a Medjugorje sull'eccesso di apparizioni non verificate


Messaggi e apparizioni dubbie servono al diavolo per screditare quelle vere - Eco di Maria nr. 60
Non passa giorno senza che arrivino sul tavolo notizie di apparizioni o plichi di messagi che in generale si equivalgono nel tono e nel contenuto: molti chiedono il nostro parere.
Ringraziamo della fiducia imeritata, me confessiamo di non aver particolari carismi di discernimento, tranne forse quel buon senso comune che ci impedisce di accettare tutto indifferentemente. Questo non vuol essere un giudizio negativo, ma per poter avvallare qualcuno dei tanti fenomeni non basta solo la bontà intrinseca del contenuto; bisognerebbe avere una conoscenza reale ed approfondita dei soggetti e delle cose, che non sia solo “la voce che circola” e poterne provare i frutti, ferma restando l’attesa del giudizio ultimo della Chiesa, quando non sia già intervenuta.

Per S. Giovanni della Croce, autorità ben attendibile in questo campo, "le apparizioni vere restano fenomeni eccezionali”. Siamo convinti che certe cosiddette apparizioni servano ottimamente al diavolo per squalificare quelle vere, che vengono a spezzare i suoi piani di vittoria sulla Chiesa e sul mondo: sulla Chiesa che mostra mia ripresa di vita cristiana autentica dopo tanta invasione di secolarismo, di lassismo, di materialismo, di razionalismo; sul mondo traendolo dal baratro di una fine miseranda con l’immissione di nuovo sale, di nuova luce e di una grande forza di intercessione. Fortemente Satana cercherà di intremettersi anche In quelle vere e lavorare i veggenti per annullare la loro forza’.

Di fronte a un fenomeno come quello di Medjugorje, grande ormai come il mondo, che cosa farà l’astuto menzognero? Come sempre cercherà di scimiottare Dio, di creare tante imitazioni e di ingigantirle per prepararne poi il crollo clamoroso e dimostrare che tutti quelli che hanno seguito Medjugorje, o altre vere apparizioni, si sono ingannati. Vedi quello che è successo lo scorso anno a Pescara, dopo che attorno alla pseudo—veggente si era creta una attesa spasmodica: un crollo che ha trascinato con sè anche la fiducia in Medjugorje.

Anche a Lourdes, dopo le apparizioni a Bernardetta, sono spuntati una quarantina di falsi veggenti, ma il Vescovo ha saputo discernere e dar fede all’unica veritiera. Non mravigliamoci se oggi la storia si ripete. Bernardetta ha temuto, come pure Vicka, che si trattasse di apparizione diabolica, gettando acqua santa e facendo sorridere Maria... E oggi, per la stessa ragione, non si dovrebbe andare con i piedi di piombo?

Non pubblicizzare ciò che è solo privato, cioè segni o massaggi dati al singolo, La parola di Dio vale più di tutto: a Medjugorje Maria richiama sempre a quella!

In quanti luoghi poi soggetti deboli sono giunti, dopo contatti con fenomeni paranormali, ad essere certi di visioni non reali, pur in buona fede, e di pseudo—audizioni che ripetono temi stereotipi sentiti altrove! Inoltre molti messaggi, segni e fenomeni soprannaturali, con cui Dio si manifesta oggi e di cui è piena la storia dei Santi, devono essere ritenuti messaggi o richiami privati indirizzati solo al soggetto e destinati solo ad interessare nessun altro all’infuori di lui e della cerchia a cui sono rivolti; mentre invece si divulgano con la pretesa che tutti vi debbano credere, come al Vangelo, con grande confusione della gente semplice e sprovveduta, che ha bisogno di ben altro cibo solido, non di curiosità e di messaggi sensazionali. Tutto questo non serve a stimolare la conversione personale, nella quale occorre lasciar parlare Dio nell’intimo, e non essere distratti da tante voci esteriori.

Come nella Chiesa antica il dono più ambito era quello delle lingue, la cui stranezza suscitava ananirazione, oggi sembrerebbe essere quello delle visioni o delle comunicazioni divine “dirette”. Mentre il dono più utile oggi cone allora è quello della profezia, che non è tanto la previsione di cose future, ma il dono con cui si parla in nome di Dio e si interpretano i fatti della vita alla luce della Parola (1 Cor 12 e 14,3 e segg.). E tutti potremo averlo (“volesse il cielo che tutti fossero profeti nel popolo di Dio” Mn 11,29): il che aumenterebbe anche il prestigio della Chiesa per la palese autorità dei suoi figli. Non c’è bisogno di metter sempre sulla bocca della Madonna quello che lo Spirito può dire a quelli che lo ascoltano. Perché scomodare il Cielo quando il Cielo è già sulla terra?

Occorre mettersi in ascolto della Parola che non possa formare su di essa le coscienza, perché non siano attratte da sottoprodotti di cattivo gusto, nè sommerse da una colluvie di voci a volte minacciose, a volte blandienti, ma tutte edificanti. Tra le tante una fa proprio per noi: “ State attenti e vigilate perché tra tanti che dicomo portarvi i miei messaggi ci sano falsi profeti. Sono tempi in cui il demonio si serve anche di anime che a voi sembrano degne di rispetto: ma perché, figlioli, voler tanto leggere? Perché non prendete in mano il Vangelo? Sentirete dentro i cuore che Gesù vi parla, perché ciò che per voi è comprensibile, ai vostri fratelli porta troppo danno” (Eco 44)

Don Angelo

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