La "class action", ossia l'azione collettiva risarcitoria, entra nell'ordinamento italiano.
L'aula del Senato ha approvato un emendamento alla finanziaria, presentato da Roberto Manzione e Willer Bordon, che "istituisce e disciplina" il nuovo strumento per la tutela dei consumatori e utenti.
Quando il provvedimento diventerà legge (180 giorni dopo l'approvazione definitiva della manovra), potranno promuovere l'azione risarcitoria le associazioni di consumatori riconosciute dal Consiglio nazionale dei consumatori e utenti presso il ministero dello Sviluppo economico, ed anche altre associazioni che saranno individuate con decreto del ministro della Giustizia. La platea potrà inoltre essere allargata anche alle associazioni degli investitori.
Le associazioni abilitate possono richiedere la condanna al risarcimento dei danni e la restituzione delle somme dovute direttamente ai singoli consumatori interessati, in conseguenza di atti illeciti commessi "nell'ambito di contratti per adesione" e che l'utente non può discutere e modificare, di pratiche commerciali illecite o di "comportamenti anticoncorrenziali".
Nel caso in cui in cui sia riconosciuto il torto, anche parziale, del soggetto chiamato a rispondere di irregolarità, questi è condannato al pagamento delle spese legali. In ogni caso, il compenso dei difensori del promotore dell'azione collettiva non può superare il 10% del valore della controversia.
L'aula del Senato ha approvato un emendamento alla finanziaria, presentato da Roberto Manzione e Willer Bordon, che "istituisce e disciplina" il nuovo strumento per la tutela dei consumatori e utenti.
Quando il provvedimento diventerà legge (180 giorni dopo l'approvazione definitiva della manovra), potranno promuovere l'azione risarcitoria le associazioni di consumatori riconosciute dal Consiglio nazionale dei consumatori e utenti presso il ministero dello Sviluppo economico, ed anche altre associazioni che saranno individuate con decreto del ministro della Giustizia. La platea potrà inoltre essere allargata anche alle associazioni degli investitori.
Le associazioni abilitate possono richiedere la condanna al risarcimento dei danni e la restituzione delle somme dovute direttamente ai singoli consumatori interessati, in conseguenza di atti illeciti commessi "nell'ambito di contratti per adesione" e che l'utente non può discutere e modificare, di pratiche commerciali illecite o di "comportamenti anticoncorrenziali".
Nel caso in cui in cui sia riconosciuto il torto, anche parziale, del soggetto chiamato a rispondere di irregolarità, questi è condannato al pagamento delle spese legali. In ogni caso, il compenso dei difensori del promotore dell'azione collettiva non può superare il 10% del valore della controversia.
Nessun commento:
Posta un commento