domenica, ottobre 14, 2007

pd: dove votare in città e provincia di Napoli alle primarie



clicca il titolo e finalmente, in zona Cesarini, scoprirai il seggio dove potrai andare a votare, forse...

Se voti a Cercola, Massa di Somma, Pollena Trocchia, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Volla puoi scegliere la LISTA Democratici con Enrico LETTA in cui sono candidato.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

meno male che ci dai notizie perchè è un caos

Anonimo ha detto...

Nasce il Partito Democratico Al voto per leader e costituente
Dalle 7 aperti i seggi in tutta Italia


I numeri sono già una sfida: 12mila seggi in tutta Italia, almeno un milione di votanti attesi. Le primarie, il primo atto partecipativo del nuovo Partito Democratico, vogliono aprire una nuova stagione politica con un partito, dice Piero Fassino che non nasce affatto da «una fusione fredda, il Pd è il partito dei cittadini».

Dalle sette di domenica mattina i seggi sono aperti in tutta Italia per questa giornata particolare che, al di là degli esiti, inaugura una pratica partecipativa che aveva fatto le sue prove nel 2005 con le primarie per l'Unione da cui uscì la premiership di Romano Prodi. Ma allora si trattava di scegliere il capo di una coalizione. Questa volta il soggetto è un partito, nuovo, che ancora non esiste realmente in tutte le sue forme organizzative, ma comunque un soggetto diverso da una coalizione.

I seggi saranno aperti no stop fino alle 20. Tutti possono votare, basta aver compiuto 16 anni. Si vota con la carta d'identità e la tessera elettorale. I sedicenni e cittadini stranieri, che non hanno la tessera elettorale, voteranno nel seggio corrispondente al loro indirizzo di residenza, in modo da garantire anche in questi casi l'unicità del voto. Al seggio verranno consegnate due schede: una per l'elezione dell'Assemblea Costituente nazionale, l'altra per quella regionale. Si vota mettendo una croce su una sola delle liste e in questo modo si sceglie anche il segretario nazionale e quello regionale. Nel corso della giornata sono previste due rilevazioni sull'affluenza alle urne:alle 12 e alle 18. Intorno alle 22 si dovrebbero conoscere le prime proiezioni sui risultati.

Osserva il vicepremier Massimo D'Alema «conterà il numero delle persone che voteranno, è importante essere in tanti». Il ministro degli Esteri, «per scaramanzia», non si sbilancia sui numeri ma sono in molti nel centrosinistra a scommettere sul superamento della quota di un milione di votanti. Ne sono certi Enrico Letta e Barbara Pollastrini, mentre il candidato blogger, Mario Adinolfi, fa sapere di contare su «un milione e mezzo di votanti». Veltroni e gli altri candidati non si sbilanciano sui numeri. Enrico Letta però si dà un obiettivo minimo: «Non mi sono messo un'asticella ma se domenica sera il mio risultato sarà il 3% o roba del genere, la mia vicenda politica si chiuderà lì». E anche Rosy Bindi non si sbilancia, ma offre un ramoscello d'ulivo a Veltroni dopo le polemiche dei giorni scorsi: «Dopo di me è il miglior candidato, se non ci fossi io lo voterei".

A sfidarsi, come si sa, sono cinque candidati: Walter Veltroni, il favorito nei pronostici, Rosy Bindi, che ha condotto una campagna molto decisa, Enrico Letta, e i due outsider, Mario Adinolfi e Piergiorgio Gawronski.

Prodi, che seguirà la consultazione da Bologna, parla di una «bella giornata per la democrazia italiana» e assicura: «Sarà una bella gara, io sarò equidistante». Per Walter Veltroni, che ha chiuso la campagna elettorale con Dario Franceschini a Ventotene, «è una pagina della storia». Il "ticket" Veltroni-Franceschini si è recato nell'isola che fu confino di tanti antifascisti per ricordare Altiero Spinelli, l'uomo che più di aòtri contribuì a creare, non solo in Italia, l'idea di Europa. Un omaggio che la dice lunga sui valori ai quali vuole ispirarsi il nuovo partito. Veltroni dice di sperare che «vivremo una splendida prova di democrazia in un clima di serenità e con l'affetto dovuto a una creatura che sta per nascere perchè non c'è cosa peggiore che creare difficoltà pensando al tornaconto di questo o di quello».

Un pensiero anche di Rosy Bindi che, chiudendo la campagna elettorale a Bari sottolinea come «da lunedì lavoreremo tutti insieme anche perchè a chiunque verrà eletto non sarà consegnato il partito, perchè lo dobbiamo costruire tutti insieme». L'altra sfida è quella della convivenza con il governo. Ieri il sindaco di Roma ha ribadito che ci sarà «sostegno a Prodi fino al 2011», e anche Fassino torna a dire che il Pd «stabilizzerà il governo e il centrosinistra», ma non manca chi, come il socialista Enrico Boselli, parla della difficoltà di un «premier ombra».

Qualche polemica, nei giorni precedenti il voto, è venuta dal ministro della Difesa Arturo Parisi sulla necessitàdi garantire un voto trasparente. Per questo sarà in campo una squadra guidata da Ilvo Diamanti e Nando Pagnoncelli che farà rilevazioni ai seggi. Un sistema «che dia conto tempestivamente ai risultati: quello che viene fatto nelle elezioni normali». «Un positivo contributo - lo definisce Parisi - alla certificazione del risultato, alla sua legittimazione e cioè al contrasto di ogni tentativo di delegittimazione». A replicargli, anche se implicitamente, sono anche i coordinatori del Comitato 14 ottobre, Mario Barbi, Maurizio Migliavacca e Antonello Soro. In una lettera di ringraziamento ai 70mila volontari che saranno impegnati domani in oltre 11mila seggi in tutta Italia i tre scrivono: «grazie al vostro lavoro le operazioni di voto si svolgeranno come previsto in modo ordinato, con la massima trasparenza e con assoluta imparzialità».

Anonimo ha detto...

- Gli elettori di centrosinistra sono chiamati oggi ad eleggere in migliaia di seggi in tutta Italia i dirigenti nazionali e regionali del Partito democratico. Un voto il cui esito sembra già scontato, dato che il sindaco di Roma Walter Veltroni è indicato da tutti i sondaggi come il favorito assoluto al ruolo di segretario.

Ma sulle cosiddette "primarie" -- a cui parteciperanno ben 35.000 candidati, un terzo dei quali non iscritti ai Ds, alla Margherita o ad altro partito -- pesano comunque due incognite: quante persone andranno a votare e con quale percentuale sarà poi eletto il leader, la cui proclamazione ufficiale è già fissata per il 27 ottobre.

COME SI VOTA

Gli oltre 11mila seggi del Pd sono aperti dalle 7 alle 20 in 7.000 Comuni, grazie a una rete di circa 70mila volontari.

Per votare bisogna avere almeno 16 anni: non importa se si è cittadini italiani, della Ue residenti in Italia o immigrati, ma con il permesso di soggiorno. Per chi è già elettore occorre portare con sé la tessera elettorale, oltre al documento di identità. Per tutti gli altri serve comunque il documento.

Infine, bisogna versare almeno un euro -- e non più cinque, come era stato deciso all'inizio -- nelle casse del nuovo partito.

I dati degli elettori vengono registrati e al momento di votare bisogna esprimere il consenso a che il proprio nominativo ed i propri recapiti siano inseriti nell'elenco dei partecipanti alla votazione (che non significa essere automaticamente iscritti al Pd), sia pure nel rispetto della privacy.

Per trovare il proprio seggio si può consultare Internet (http://www.ulivo.it/collegi) o chiamare il numero verde 800-231506.

I CANDIDATI

Chi vota, in realtà, non sceglie direttamente il leader tra i cinque candidati-segretari nazionali in lizza -- oltre a Veltroni, il ministro della Famiglia Rosy Bindi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, il giornalista-blogger Mario Adinolfi e l'economista Piergiorgio Gawronski (sostenuto da Jacopo Gavazzoli Schettini, che ha poi deciso di ritirare la propria candidatura) -- ma una delle liste che li sostengono.

Dalle liste infatti usciranno i nomi dei 2.469 componenti dell'Assemblea nazionale, l'organismo che eleggerà formalmente il leader. Duemilaquattrocento "grandi elettori" sono eletti in Italia, in 475 collegi, mentre 69 vengono eletti dagli italiani all'estero.

Le liste composte al 50% da donne e da uomini, sono "bloccate": gli elettori, cioè, non possono esprimere preferenze. E le liste, per arrivare a piazzare loro candidati nell'Assemblea nazionale, devono superare una soglia di sbarramento del 5% in una singola circoscrizione elettorale (che raggruppa diversi collegi).

Se la lista o le liste collegate a un candidato ottengono subito la maggioranza assoluta dell'Assemblea, il segretario viene proclamato immediatamente. Altrimenti, i "grandi elettori" sono chiamati a votare a scrutinio segreto tra i due candidati meglio piazzati.

LE LISTE NAZIONALI

Le liste che gli elettori del Pd trovano sulla scheda per l'Assemblea nazionale variano secondo i collegi.

Veltroni: "Democratici con Veltroni" è presente in 474 collegi, "Con Veltroni. Ambiente" in 285, "A sinistra per Veltroni" in 245 collegi.

Bindi: la lista "Con Rosy Bindi. Democratici, davvero" compare in 471 collegi.

Letta: "I Democratici per Letta" è presente in tutti i collegi.

Adinolfi: la lista "Generazione U" è presente in 55 seggi.

Gawronski: "Gawronski. Il coraggio di cambiare" è in 28 collegi, a cui si aggiungono i 16 collegi della lista collegata "Noi per il Partito Democratico" di Jacopo Gavazzoli Schettini.

Per i 60 seggi in rappresentanza degli elettori italiani all'estero, che votano in quattro circoscrizioni (Europa, America Latina, America del Nord e Oceania/Africa/Asia) sono presenti complessivamente 11 liste: sei per Walter Veltroni, tre per Enrico Letta e due per Rosy Bindi.

Gli elettori dall'estero possono votare anche via Internet, almeno quelli che si sono registrati entro giovedì sera.

Tenuto conto della differenza di fusi orario, all'estero le operazioni si terranno tra le 18 di sabato 13 e le 4 di lunedì 15, ora italiana.

LE ASSEMBLEE REGIONALI

Oggi si vota anche per eleggere i componenti delle assemblee regionali del Pd, che analogamente a quanto avviene a livello nazionale eleggeranno a loro volta i segretari regionali del partito.

Il numero dei componenti delle assemblee varia da ragione a regione, in funzione sia del numero degli abitanti che dei voti presi dall'Ulivo alle elezioni 2006.

Complessivamente, gli eletti saranno 4.800 (il doppio dei componenti dell'Assemblea nazionale). In Emilia Romagna, per esempio, sono 430, in Lombardia 720, in Campania 438 e in Valle d'Aosta 8.

Le assemblee dovranno essere insediate entro il 13 novembre, cioè entro 30 giorni dal voto.

La carica di componente di un'assemblea regionale è incompatibile con quella nazionale.

Come per la carica di segretario nazionale, anche i responsabili regionali del Pd vengono proclamati eletti all'apertura della prima seduta dell'assemblea se la lista o le liste che li sostengono raccolgono la maggioranza assoluta dei componenti. Altrimenti, il leader viene scelto con un ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati collegati al maggior numero di componenti.

Anonimo ha detto...

Si può essere indifferenti alla politica?

Pasquale Orlando ha detto...

credo proprio di no se non si vuole esere spettatori passivi e magari succubi