martedì, ottobre 23, 2007

Partito Democratico Campania: Ricorsi e sospetti, a pochi giorni dall’Assemblea nazionale di Milano nessuna certezza sui nomi dei delegati

CORRADO CASTIGLIONE Mancano quattro giorni all’assemblea nazionale del Pd e da Roma c’è ancora un rinvio sulla soluzione del caso Campania, per le primarie. Slitta la proclamazione del segretario regionale e degli eletti alle assemblee nazionale e regionale. Troppe ombre sul risultato elettorale: l’ufficio di presidenza del Comitato 14 ottobre (composto dai tre coordinatori Mario Barbi, Maurizio Migliavacca e Antonello Soro, e da Vittoria Franco, Lella Massari, Patrizia Toia) ha deciso di convocare per stamane i componenti dell’ufficio tecnico amministrativo nazionale «per un supplemento di informazioni». E per il momento non scioglie il nodo. Hanno pesato, dunque, i ricorsi presentati da ben 5 membri (su 9) dell’Utan in rappresentanza delle aree di Enrico Letta, Rosy Bindi, Francesco Rutelli e Marco Follini. Le motivazioni: irregolarità nel voto e discrasie fra i dati regionali parziali raccolti dagli schieramenti e quelli ufficiali diffusi dall’Utan. In particolare dall’area Letta era giunta la richiesta di Gianni Dal Moro per sospendere la proclamazione degli eletti, al fine di andare ad una verifica delle schede e, in subordine, a nuove elezioni. Il riconteggio è stato sollecitato anche dall’area Bindi, con Margherita Miotto e Fausto Recchia, che mettono in discussione anche il dato nazionale. «Dalle prime verifiche effettuate - scrivono Miotto e Recchia - sono stati riscontrati scostamenti macroscopici e ingiustificati fra i votanti all’assemblea nazionale e quelli all’assemblea regionale. Tali discrasie si sommano alle gravi irregolarità che già erano state evidenziate in sede locale e che avevano indotto l’ufficio di presidenza ad affiancare all’ufficio tecnico regionale quello nazionale. Le verifiche già effettuate a campione appaiono insufficienti per poter proclamare gli eletti con assoluta trasparenza e linearità». Utilizzano le stesse affermazioni i rappresentanti di Rutelli e di Follini Pino Bicchielli e Stefano Graziano, i quali pure chiedono il riconteggio delle schede, nel rispetto delle regole e della trasparenza. Ricorsi erano arrivati anche dallo schieramento di Sandro De Franciscis: in particolare dal collegio di Ariano Irpino, dove la differenza delle schede scrutinate fra la competizione nazionale (circa 10mila) e quella regionale (circa 5mila) fa sorgere qualche interrogativo. Stessa musica sul fronte di Salvatore Piccolo: il rappresentante di lista aveva presentato un ricorso per la vicenda dei dati relativi alle 20 sezioni mancanti, sottolineando che il mancato computo sottrae allo schieramento un numero consistente di voti e finisce per incidere sull’assegnazione al primo turno della segreteria regionale. Inoltre, dai centri della provincia arrivano altri ricorsi: la lista Democratici flegrei con Piccolo a Pozzuoli e quella denominata Territori protagonisti per Piccolo, in campo a Gragnano, a Torre Annunziata e a Pompei, sollevano il caso di centinaia di voti che possono consentire alle liste di vedere riconosciuto il quoziente pieno e dunque un seggio all’assemblea regionale. A proposito di Piccolo. L’ex coordinatore provinciale Dl replica a Ciriaco De Mita: «È priva di fondamento la sua dichiarazione: non è vero che il sindaco di Salerno Enzo De Luca mi abbia scaricato. Quanto poi all’analisi del voto, l’ex premier finge di non cogliere che il dato elettorale descrive un partito diviso in due: ignorare questa situazione significa voler lasciare le cose come stanno, senza voltare pagina. Ma siamo tutti all’interno dello stesso partito e ora il dialogo fra aree diverse diventa fondamentale».

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma le lettere di convocazione per l'assemblea costituente di Milano sono arrivate ai delegati non sub judice?

un delegato eletto senza problemi

Pasquale Orlando ha detto...

ad oggi no, ma non credo che servano.

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good