giovedì, ottobre 18, 2007

Allucinante: in Campania per il PD interviene Roma. il caso Campania sarà deciso dal comitato naz.le

Io sono commosso dal dato della partecipazione ma qualcuno ne combina di cotte e di crude....
Alla fine decide...Roma. La presidenza del Comitato nazionale per le primarie del Partito Democratico, ha deciso che i conteggi sui voti in Campania siano avocati al livello nazionale per chiudere le polemiche che si sono accese per la certezza dei risultati.
"L'Ufficio di Presidenza del Comitato 14 ottobre sulla base della verifica effettuata dal Direttore dell'Utan Nico Stumpo e dal componente On. Nicodemo Oliverio, e dall'esito del lavoro svolto dagli incaricati Riccardo Tramontana e Vanio Balzo, ha deciso di affidare all'Ufficio tecnico amministrativo nazionale l'incarico di provvedere, assumendo le funzioni proprie degli Utap e dell'Utar, in tempi rapidissimi, alla definizione dei risultati elettorali e all'attribuzione dei seggi a componente dell'Assemblea Costituente nazionale e regionale delle circoscrizioni elettorali di Campania 1 e Campania 2. Sara' lo stesso Ufficio di Presidenza a proclamare i risultati"
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Questo il comunicato che arriva a 96 ore dalla chiusura delle votazioni. Il caso Campania continua e pertanto nessuno allo stato può ancora dichiararsi vincitore.

Pd, in Campania guerra tra i candidati:chiesto il controllo delle schede

NAPOLI (18 ottobre) - Riconteggio di tutte le schede: è quanto chiedono tre dei quattro candidati alla segreteria del Pd campano contestano la validità dell' elezione del deputato Tino Iannuzzi. I garanti inviati da Roma hanno intanto sequestrato parte dei verbali relativi al voto regionale. Salvatore Piccolo, Sandro De Franciscis, ed Eugenio Mazzarella hanno diffuso i dati relativi al voto nazionale, che affermano essere certi e riconosciuti anche da Iannuzzi Secondo tali dati Iannuzzi, sostenuto da De Mita e Bassolino, avrebbe totalizzato il 42,98, mentre le altre liste insieme avrebbero superato il 56%.

«A questo punto è chiaro che Iannuzzi non ha vinto - hanno detto i tre - prima del 27 ottobre, data dell'assemblea nazionale, bisogna procedere ad una verifica delle 400 mila schede degli elettori campani relative al voto regionale». Dure le accuse alla gestione del voto. «Abbiamo constatato irregolarità a ripetizione - ha detto Piccolo - dal voto senza documenti di identità alla sparizione di verbali, che poi sono in parte ricomparsi davanti ai commissari, ma un nuovo partito non può basarsi su un risultato taroccato e neanche su un accordo a tavolino sulle percentuali, come già qualcuno dice sottovoce».

Secondo Piccolo l' Utar avrebbe ordinato il trasferimento dei verbali dall' Utap - dove erano al lavoro i funzionari romani ed era installato l'elaboratore - alla sede regionale dove sarebbe avvenuta la sparizione dei verbali. «La verità è che l' alternativa a Bassolino e De Mita ha raggiunto ben più del 50%,» ha detto Piccolo. De Franciscis ha chiesto sanzioni per il direttore dell'Utar, Nicola Tremante. «In Campania c'è un sistema di potere che pensava di poter controllare il voto fino alla manomissione della volontà popolare. Se non si riuscirà ad arrivare ad un risultato certificato bisognerà restituire i soldi a chi ha pagato per votare. Quanto è accaduto getta un discredito assoluto sulla nascita del Pd».

Secondo il diessino Amedeo Lepore i seggi mancanti sarebbero stati fino ad ieri sera 25 per il voto nazionale e 77 per quello regionale. Nella notte i seggi "scomparsi" si sono ridotti ad uno, per il nazionale ed a 20 per l' assemblea regionale.

Per il vicepresidente della Regione Campania, Antonio Valiante è il momento invece di prendere consapevolezza dei risultati e «di smettere di immaginare trattative sotto banco su ipotetici assetti futuri, legati a correntismi che anche a livello nazionale sono già stati esclusi in modo categorico».

4 commenti:

Anonimo ha detto...

copio e incollo dall'ottimo http://www.decidiamoinsieme.it/ :
Ricevo proprio ora un sms da Marco Rossi Doria: “Stamattina, dopo 5 giorni di litigi e mancato rispetto delle procedure, due nuovi commissari straordinari dell’ufficio nazionale Utan hanno constatatato l’assenza di condizioni per una serena conta dei voti e hanno portato tutti i verbali di scrutinio e i faldoni a Roma. Dove avverrà la conta e la proclamazione degli eletti. Caso unico in Italia. Amen. E cono contento”.
(dove si capisce che forse non sarà servito un camion, ma ticonemme ha comunque buone fonti)
:)

Il Pd campano resta anomalo, o meglio: uno scandalo. Conteggi ancora non convalidati, richiesta di riconteggi da parte dei candidati non-ufficialmente perdenti (Piccolo, Mazzarella, De Franciscis), lettera di Rutelli che vorrebbe fossero trovati i responsabili della situazione, dichiarazioni di Bindi dispiaciuta perchè la Carloni e altre non ce la fanno (se si crede ai risultati che circolano) e che (a microfoni spenti, però) commenta che «in Campania è un disastro, ormai è aperta ribellione ad Antonio Bassolino. Prima o poi di tutto ciò dovremo fare i conti».
Fin qui, la scelta è stata poi. I collaboratori di Veltroni ammettono, infatti, che prima del caso Campania si sono lavati le mani, «perché avevamo capito che era un casino. Ora dobbiamo affrontarlo».

Per la serie: non è mai troppo tardi.
Che però non è sempre una verità. In questo caso, per esempio, l’occasione di partire con il piede giusto è perduta. Il personale politico del nuovo partito, una volta che alla storia venga messa (in un qualunque modo) la parola fine, sarà stato selezionato così. E non sembra facile che possa successivamente essere sostituito da altro personale, selezionato in altri modi.

Anonimo ha detto...

NON si sa com’è finita in via Buonomo, quartiere Vicaria, dove a Leonardo Impegno risulta un boom per la sua lista. Non si sa com’è andata a Procida e a Grumo Nevano, ad Acerra e a Pompei, a Ponticelli, a Barra, a Pozzuoli. Mancano i dati di 6 fra i 20 seggi distribuiti fra Marano, Melito e Mugnano. Tre giorni dopo le primarie, il Pd di Walter Veltroni non sa qual è la composizione dell’assemblea nazionale perché la Campania non trasmette i suoi voti, e da ieri ha anche smesso di scrutinarli. Mancano i verbali coi risultati di 27 seggi fra Napoli e provincia, ultimo risvolto della lotta furibonda per la segreteria regionale. Roma non nasconde il suo fastidio: «Abbiamo completato le operazioni di convalida, eccetto che per le circoscrizioni Campania 1 e Campania 2», scrive l’Ulivo in una nota. Sottinteso, siete i soliti. In ritardo, come un anno e mezzo fa per lo spoglio al Senato. Previsioni? «Non termineremo prima del fine settimana», così ieri sera Nicola Tremante, il responsabile dell’Ufficio tecnico amministrativo regionale (Utar). La stessa persona che in mattinata aveva detto con ottimismo: «Oggi chiudiamo».

Invece no. Si va a ricontrollare tutto. Una commissione ristretta, con un rappresentante di ogni lista, da ieri sera sta confrontando i verbali con le tabelle di scrutinio, nonostante Tino Iannuzzi continui a sentirsi vincitore in base a calcoli privati che gli attribuiscono almeno 248 delegati regionali su 485. Il sito dell’U livo gliene dà provvisoriamente 135 nazionali contro i 132 dell’o pposizione. La sola certezza è che lo spoglio s’è fermato a Napoli nella notte fra martedì e mercoledì. Gli unici risultati che esistono, sono quelli spediti a Roma da Riccardo Tramontana e Vanio Balzo, i due “osservatori” neutrali che l’Ulivo ha inviato nel cuore dello spoglio al veleno della Campania. Un fax col quale informano Veltroni e gli altri che il lavoro s’è bloccato alle ore 11.27, con 382 seggi scrutinati su 421, il 90.74 per cento, e che «per la rimanente parte di verbali — scrivono i due — a oggi non siamo in condizione di ricostruirne l’allocazione». Caro Walter, non sappiamo dove li hanno messi. Il bello è che i verbali spariti spuntano intorno alle 13, quando nella sede dell’ufficio tecnico provinciale (Utap) mette piede Nicola Tremante, il dirigente demitiano che è responsabile Utar. Arriva con una busta bianca fra le mani, e racconta di averli lì dentro. «Li abbiamo trovati nella notte». La notte tra martedì e mercoledì. Quando i rappresentanti di lista sono invece alle prese fino alle 4 del mattino coi controlli sulle anomalie negli altri seggi, tante, e decidono di fermare tutto. Una sfilza di errori che produce dati incompleti, pubblicati online fra le proteste. I rappresentanti di Letta e Mazzarella denunciano: «I risultati di 3 seggi sono stati ricostruiti a memoria: a Piscinola, Giugliano e Casamicciola ». Verbali trovati, ma non si procede. «Chi li ha trovati?», insorge l’ opposizione a Iannuzzi. Tremante è teso: «Chi? Una serie di persone. Stanotte. Voi perché non eravate lì?». Caos su caos. Chi contesta, chiede di vedere i verbali di scrutinio, ed eventualmente le schede. «Ed eventualmente contiamo tutto daccapo».



Tutti contro tutti. Raffaele Dobellini, 29 anni, responsabile provinciale dello spoglio — vicino a Piccolo — viene bollato da Tremante come «un bambino scorretto: mi rammarico di averti dato quest’incarico ». Quelli di Nicolais si infuriano perché in un seggio di Fuorigrotta hanno votato 40 persone, e sui verbali ci sono più di 200 voti per Iannuzzi. Un clima di sospetti reciproci. Con due vigilantes armati a guardia di una pila di documenti, un fax privo di carta, persone a cui vengono strappate le penne di mano. I due “osservatori” si chiamano fuori: «Fate conto che siamo già su un treno per Roma». E Tramontana sbotta: «Mi sono stancato. Non sono venuto a fare lo scaricatore di monnezza». Ci vanno di mezzo anche le donne delle pulizie che stanno portando via degli scatoloni, e che si vedono sottrarre fogli appallottolati dai loro cestini: «Ferme: possono servire ». I verbali di Tremante sono rispediti al mittente. Ed è a Santa Brigida, dove nel pomeriggio si vede per un’ora anche De Mita, che i rappresentanti di liste si ritrovano per decidere come proseguire. Ognuno con le certezze basate sui propri calcoli e su una prima porzione di responsi ufficiali: la lista “A sinistra per Veltroni” prima a Chiaia, Bagnoli, Giugliano (col sindaco Taglialatela); De Franciscis bene a Miano, Scampia (eletto il deputato Donato Mosella), Arzano, Nola e Torre del Greco; Mazzarella a Chiaia e ad Arzano; Nicolais avanti nel voto regionale a Chiaia, Arzano, Nola e Portici, ma nella corsa all’assemblea nazionale la sua lista con Bossa e Daniele è stata invece battuta dal sindaco Enzo Cuomo, il primo cittadino della provincia napoletana che ha portato più voti a Iannuzzi. Curiosità a Brusciano, il collegio di casa per Salvatore Piccolo: testa a testa con Iannuzzi nel voto nazionale; mentre nel voto regionale vince la lista della “sinistra” ds apparentata, chiamata “Territori protagonisti per Piccolo”, anziché la sua “Un nuovo inizio per la Campania”. Ma lo spoglio non è finito.
(18 ottobre 2007)

Anonimo ha detto...

Tutto. Si sono portati tutto. Verbali, computer e tutto quanto c'era nella sede dell'Utar campano. Non contenti della figuraccia fatta per la presentazione delle liste, hanno mandato in onda la seconda puntata, la figuraccia per il conteggio dei voti.

Dopo quattro giorni di sturbi e minacce, di urla e svenimenti finti, prima hanno mandato da Roma altri due garanti straordinari, poiché la prima coppia si era accappottata nel giro di pochi giorni. Questi due qui, forse prevenuti, forse semplicemente meno ricattabili visto che tutto era finito, si sono rotti nell'arco di poche ore, hanno constatato che negli uffici napoletani non si poteva lavorare, hanno fatto impacchettare tutto e nottetempo hanno deciso di ricontare tutto a Roma.
Stranamente non si vedono troppi scandalizzati in giro. Qualcuno, anche pubblicamente, si compiace. Ma alla fine accadrà che passata la brutta figura rimarranno quelli che l'hanno fatta e che l'hanno fatta fare.

Anonimo ha detto...

MAZZARELLA: L'Allarme che avevamo lanciato si sta rivelando in tutta la sua portata. Tutto questo non fa bene al Pd in Campania


«La paralisi dello spoglio è l'esito di una consultazione condotta basandosi solo sull'inosservanza delle regole. Abbiamo cominciato con la sanatoria di liste presentate irregolarmente, si prosegue ora con questa situazione indecente. E si continua a giustificare tutto sventoiando l'argomento, oramai non più credibile, della partecipazione democratica. Argomento utilizzato per calpestare le regole rendendo difficili i controlli sulla regolarità del voto. L'allarme che avevamo lanciato nelle scorse settimane si sta rivelando purtroppo in tutta la sua portata oltre le nostre stesse previsioni. Questa situazione non fa bene al Partito Democratico in Campania. Mi auguro che con l'intervento di Veltroni gli uffici elettorali riescano ad arrivare a un verdetto regolare».



Spoglio nel caos. MAZZARELLA: uno scempio


Verbali scomparsi, plichi di seggi mancanti. Diventa un caso nazionale l’impasse del Pd campano, che a quattro giorni dalle primarie - unico in Italia - non riesce ancora a sfornare i dati definitivi del voto e l’attribuzione dei delegati alle assemblee nazonale e regionale. Slitta dunque la proclamazione del segretario regionale e degli eletti. Mentre il caos regna sovrano, tant’è che - dopo l’ennesima notte tempestosa all’Utap di via San Tommaso conclusa con una sospensione dei lavori all’una della notte - in via Santa Brigida sono sbarcati ieri mattina i funzionari romani dell’Utan (ufficio tecnico amministrativo nazionale) per sovraintendere al completamento delle operazioni. Ed è la seconda volta che Roma interviene, dopo il decisivo contributo che servì a sbloccare la vicenda delle liste non ammesse.



NOTA DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA SULLA CAMPANIA
L’Ufficio di Presidenza del Comitato 14 ottobre, sulla base della verifica effettuata dal Direttore dell’Utan Nico Stumpo e dal componente On. Nicodemo Oliverio, e dall’esito del lavoro svolto dagli incaricati Riccardo Tramontana e Vanio Balzo, ha deciso di affidare all’Ufficio tecnico amministrativo nazionale l’incarico di provvedere, assumendo le funzioni proprie degli Utap e dell’Utar, in tempi rapidissimi, alla definizione dei risultati elettorali e all’attribuzione dei seggi a componente dell’Assemblea Costituente nazionale e regionale delle circoscrizioni elettorali di Campania 1 e Campania 2. Sarà lo stesso Ufficio di Presidenza a proclamare i risultati.