(ASCA) - Roma, 11 set - Non esiste una una 'via di mezzo' tra l'integrazione dei 140mila rom piu' o meno residenti in Italia, e il loro 'confinamento' in mega-campi, ipotizzati in alcuni grandi citta' italiane ma che, poi, ''e' difficile che non vengano gestiti da dalla malavita''. Ne e' convinto il ministro per la Solidarieta' Paolo Ferrero che ha incontrato questa mattina Maud De Boer Buquicchio, la vice segretario generale del Consiglio d'Europa, che ha sollevato nei confronti dell'Italia tre rilievi all'Italia rispetto alla condizione di Rom: integrazione scolastica, sgomberi forzati e espulsioni 'facili' e le condizioni inadeguate dei campi nei quali vivono. ''I mega-campi hanno un solo vantaggio: sono pochi. L'integrazione ha un solo svantaggio: genera un certo grado di litigio con l'opinione pubblica''. Tuttavia, secondo Ferrero, che ha annunciato un incontro previsto per la prossima settimana con i sindaci delle grandi citta' su questo problema, ''bisogna avere il coraggio virile di dire all'opinione pubblica che i 140mila rom presenti in Italia si possono integrare''. E per supportare questa tesi ha ricordato l'entrata in vigore della ripartizione dei 50 milioni di euro del Fondo per le politiche di integrazione dei migranti che prevede, per il capitolo Rom, sinti e camminanti, 3 milioni di euro per quattro progetti di superamento dei campi a Roma, Padova, Torino e Milano e un milione di euro per progetti di inserimento scolastico dei bambini rom a Roma, Bologna, Napoli, Firenze e Milano. sis/cam/ss (segue)
A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
martedì, settembre 11, 2007
IMMIGRATI: FERRERO, PER 140MILA ROM NO A MEGA-CAMPI, SI' INTEGRAZIONE
(ASCA) - Roma, 11 set - Non esiste una una 'via di mezzo' tra l'integrazione dei 140mila rom piu' o meno residenti in Italia, e il loro 'confinamento' in mega-campi, ipotizzati in alcuni grandi citta' italiane ma che, poi, ''e' difficile che non vengano gestiti da dalla malavita''. Ne e' convinto il ministro per la Solidarieta' Paolo Ferrero che ha incontrato questa mattina Maud De Boer Buquicchio, la vice segretario generale del Consiglio d'Europa, che ha sollevato nei confronti dell'Italia tre rilievi all'Italia rispetto alla condizione di Rom: integrazione scolastica, sgomberi forzati e espulsioni 'facili' e le condizioni inadeguate dei campi nei quali vivono. ''I mega-campi hanno un solo vantaggio: sono pochi. L'integrazione ha un solo svantaggio: genera un certo grado di litigio con l'opinione pubblica''. Tuttavia, secondo Ferrero, che ha annunciato un incontro previsto per la prossima settimana con i sindaci delle grandi citta' su questo problema, ''bisogna avere il coraggio virile di dire all'opinione pubblica che i 140mila rom presenti in Italia si possono integrare''. E per supportare questa tesi ha ricordato l'entrata in vigore della ripartizione dei 50 milioni di euro del Fondo per le politiche di integrazione dei migranti che prevede, per il capitolo Rom, sinti e camminanti, 3 milioni di euro per quattro progetti di superamento dei campi a Roma, Padova, Torino e Milano e un milione di euro per progetti di inserimento scolastico dei bambini rom a Roma, Bologna, Napoli, Firenze e Milano. sis/cam/ss (segue)
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