giovedì, agosto 09, 2007

Valentino Rossi Ha tre soluzioni: pagare opporsi o fare un accordo

Lo Stato vuole 112 milioni con le sanzioni. Per la legge il campione della Yamaha rischia da 1 a 3 anni di carcere. Tutti i dettagli del caso in dieci domande
MILANO, 10 agosto 2007 - Una selva di numeri, leggi e normative fiscali che cambiano da Paese a Paese. Ecco dieci domande e dieci risposte per capire il caso Valentino
Rossi
.
1. A quanto ammonta il reddito che Valentino Rossi non avrebbe dichiarato?
L’Ufficio di
Pesaro
dell’Agenzia delle Entrate ha contestato a Rossi compensi non dichiarati per 58 milioni 950.311 euro, relativi al periodo 2000-2004.
2. Quale è l’importo non versato al fisco?
Considerando
Irpef
, Irap e
Iva
, l’evasione fiscale è pari a 43,7 milioni di euro.
3. E’ la somma che l’Agenzia delle Entrate ha chiesto a Rossi?
No, perché il fisco chiede anche il pagamento delle sanzioni e degli interessi. Il totale dovuto ammonta quindi a 112 milioni di euro.
4. Come è stato possibile passare da "soli" 43,7 a "ben" 112 milioni?
Per tutti e 5 gli anni in questione
Rossi
ha presentato una dichiarazione Irpef infedele, cioè per un reddito inferiore a quello reale. Lo stesso ha fatto per l’Irap e l’Iva del 2000: per queste violazioni, la sanzione va dal 100 al 200 per cento dell’imposta in più dovuta. Per il quadriennio 2001-2004 non è invece stata presentata alcuna dichiarazione Irap e Iva: in questo caso la sanzione va dal 120 al 240 per cento dell’imposta dovuta.
5. Quali alternative ha ora Rossi?
Esclusa l’ipotesi che Rossi non faccia nulla, gli restano 3 possibilità: pagare quanto richiesto, impugnare la contestazione davanti alla Commissione tributaria provinciale, cercare un accordo con l’Agenzia delle Entrate, tramite una istanza di accertamento con adesione.
6. Quanto tempo ha Rossi per decidere cosa fare?
Rossi ha 60 giorni che solitamente decorrono da quando viene notificato l’avviso di accertamento. Nel caso in questione, però, la notifica è avvenuta il 3 agosto e questo gli garantisce ulteriori 45 giorni grazie alla "sospensione dei termini processuali nel periodo feriale". La legge 7 ottobre 1969 n. 742 prevede la sospensione del decorso dei termini processuali dal 1° agosto al 15 settembre. Pertanto i 60 giorni partono dal 16 settembre.
7. Quali criteri ha usato il fisco per dimostrare che Rossi è residente in Italia e non in Gran Bretagna?
Per contrastare le fittizie residenze anagrafiche all’estero vengono considerati i giorni trascorsi in Italia (almeno 183 all’anno, cioè la metà più uno di 365) ma anche i legami familiari e affettivi. Per essere considerati residenti in Italia è sufficiente quindi aver mantenuto nel nostro Paese il "centro" dei propri legami familiari. Ed è proprio quello che hanno appurato i ripetuti appostamenti.
8. Cosa rischia Rossi?
Dal semplice pignoramento dei beni fino al carcere da uno a 3 anni.
9. Quanto tempo ci vorrà prima di avere la sentenza definitiva?
Negli ultimi anni le cause fiscali si sono velocizzate ma in media per arrivare a una conclusione servono ancora dai 3 ai 4 anni.
10. E per gli anni 2005 e 2006?
Rossi rischia di pagare una multa salata anche per le ultime stagioni. Per evitarla può ricorrere al ravvedimento operoso, pagando il dovuto più una sanzione del 30 per cento.
Giovanni Cortinovis

2 commenti:

Anonimo ha detto...

anch'io voglio la residenza in inghilterra

comprendo la volonta di valentino nel voler ELUDERE le tasse
mi meravigliano tutti i suoi consulenti che sono delle mezze calzette

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good