Maxi frode informatica ai danni di numerosi napoletani che hanno telefonato senza saperlo a numeri con prefisso 899 pagando 12,50 euro solo per la risposta alla chiamata. L'ha scoperta, dopo un anno di indagini, la Finanza che ha arrestato 13 persone, tutte originarie dei quartieri napoletani di Pianura e Vasto-Arenaccia. La frode ha avuto proventi stimati in oltre 3 milioni di euro di cui hanno beneficiato due società di Avellino.
I truffatori accedevano al sistema informatico della Telecom utilizzando le linee telefoniche di centinaia di utenti ignari di Napoli e provincia, per effettuare chiamate al numero ad alta tariffazione 899. Le indagini, avviate nel novembre del 2006, dagli specialisti del nucleo di polizia tributaria di Napoli, hanno messo fine all'attività di un'organizzazione che, attraverso l'utilizzo di appositi "badge" di accesso alle centrali Telecom detenuti illecitamente, riusciva ad introdursi abusivamente nel sistema informatico attraverso il quale si eroga il servizio telefonico per la città di Napoli e della sua provincia.
L'attività riguardava principalmente la città di Napoli, ma anche molti comuni della provincia: San Giorgio a Cremano, Pompei, Torre del Greco, Acerra, Ottaviano, Lucrino, Baia quelli maggiormente interessati. Gli investigatori, monitorando il centro di sorveglianza del traffico telefonico della Telecom, hanno individuato l'esistenza di migliaia di telefonate anomale verso utenze 899.
Le telefonate avevano una durata di pochi secondi, in modo da far generare lo scatto alla risposta che ha un costo pari a 12.50 euro. Al momento dell'accesso abusivo sulla linea di un utente, veniva interrotta la fruizione del servizio telefonico ai legittimi intestatari. I finanzieri hanno individuato le centrali telefoniche dalle quali l'organizzazione accedeva alle linee degli ignari utenti e hanno atteso il tentativo di collegamento, sorprendendo le 13 persone arrestate, tutte originarie dei quartieri Pianura e Arenaccia.
A beneficiare dei proventi delle attività illecite sono state due società con sede ad Avellino, titolari del diritto di uso delle numerazioni a tariffazione specifica. L'operazione è tra le più rilevanti nel settore delle frodi telefoniche. Le fiamme gialle hanno sequestrato anche 5.000 azioni ed obbligazioni rinvenute su due conti correnti intestati alle società avellinesi, 155 utenze 899, 27 apparati telefonici modificati, 13 cellulari e 3 badge di ingresso alle centrali telefoniche.
I truffatori accedevano al sistema informatico della Telecom utilizzando le linee telefoniche di centinaia di utenti ignari di Napoli e provincia, per effettuare chiamate al numero ad alta tariffazione 899. Le indagini, avviate nel novembre del 2006, dagli specialisti del nucleo di polizia tributaria di Napoli, hanno messo fine all'attività di un'organizzazione che, attraverso l'utilizzo di appositi "badge" di accesso alle centrali Telecom detenuti illecitamente, riusciva ad introdursi abusivamente nel sistema informatico attraverso il quale si eroga il servizio telefonico per la città di Napoli e della sua provincia.
L'attività riguardava principalmente la città di Napoli, ma anche molti comuni della provincia: San Giorgio a Cremano, Pompei, Torre del Greco, Acerra, Ottaviano, Lucrino, Baia quelli maggiormente interessati. Gli investigatori, monitorando il centro di sorveglianza del traffico telefonico della Telecom, hanno individuato l'esistenza di migliaia di telefonate anomale verso utenze 899.
Le telefonate avevano una durata di pochi secondi, in modo da far generare lo scatto alla risposta che ha un costo pari a 12.50 euro. Al momento dell'accesso abusivo sulla linea di un utente, veniva interrotta la fruizione del servizio telefonico ai legittimi intestatari. I finanzieri hanno individuato le centrali telefoniche dalle quali l'organizzazione accedeva alle linee degli ignari utenti e hanno atteso il tentativo di collegamento, sorprendendo le 13 persone arrestate, tutte originarie dei quartieri Pianura e Arenaccia.
A beneficiare dei proventi delle attività illecite sono state due società con sede ad Avellino, titolari del diritto di uso delle numerazioni a tariffazione specifica. L'operazione è tra le più rilevanti nel settore delle frodi telefoniche. Le fiamme gialle hanno sequestrato anche 5.000 azioni ed obbligazioni rinvenute su due conti correnti intestati alle società avellinesi, 155 utenze 899, 27 apparati telefonici modificati, 13 cellulari e 3 badge di ingresso alle centrali telefoniche.
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