martedì, giugno 12, 2007

PENSIONI: 200.000 IN PIAZZA. I NONNI CON I NIPOTI. BONANNI: VOGLIAMO RISULTATI


Sono circa 200.000 i pensionati scesi oggi nelle piazze delle principali città italiane per protestare contro la perdita di potere d'acquisto delle pensioni e per una legge sulla non autosufficienza. La stima è della Uilp-Uil, sulla base delle manifestazioni organizzate unitariamente con Spi-Cgil ed Fnp-Cisl.
POLIZIA DISPERDE CAPANNELLI Al termine della manifestazione dei pensionati svoltasi in Piazza Santi Apostoli a Roma, le forze dell'ordine hanno disperso alcuni capannelli di manifestanti che a gruppi, protestando, si stavano avvicinando a Palazzo Chigi. Un comportamento, quello delle forze dell'ordine, che ha provocato la reazione indignata del segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. "Sono dispiaciuto e preoccupato per il comportamento delle forze dell'ordine - ha detto Bonanni - pretesto fortemente per un comportamento inqualificabile verso pensionati e persone anziane che non facevano altro che protestare. Quando vengono tollerati gli ultras negli stadi ed i black block". Bonanni ha sottolineato che le forze dell'ordine, nel breve tragitto che da Piazza Santi Apostoli porta a Palazzo Chigi, hanno imposto ai pensionati "di togliersi cappelli e chiudere ombrelli che portavano le insegne sindacali". Un atto gravissimo per il quale - ha assicurato il leader sindacale - "protesteremo formalmente con il ministro degli interni Giuliano Amato. Vogliamo ragione - ha concluso - di un comportamento inqualificabile, di un zelo eccessivo che viola le libertà più elementari".

BONANNI: PRODI MANTENGA PAROLA, ALTRIMENTI CONFLITTO "Noi vogliamo che la parola data da Prodi venga mantenuta. Altrimenti andremo al conflitto col Governo". E' quanto afferma il segretario generale della Cisl Bonanni in vista dell'incontro sul Dpef di venerdì prossimo tra l'Esecutivo e le Parti Sociali. In particolare - secondo il leader sindacale - nel Dpef non potranno mancare misure riguardanti "la rivalutazione delle pensioni più basse, gli ammortizzatori sociali e la contrattazione di secondo livello".

VOGLIO RISULTATI SE NO NESSUN ALTRO ACCORDO Il confronto in atto fra Governo e parti sociali sul tema delle pensioni deve ottenere come risultato almeno la rivalutazione delle pensioni più basse, dei coefficienti di trasformazione "affidabili" e un vero decollo della previdenza integrativa. Se no la Cisl "non è disposta a discutere nessun altro accordo". Ad affermarlo - a margine della manifestazione dei pensionati a Roma - è lo stesso segretario generale del sindacato di via Po, Raffaele Bonanni, che guarda ai tavoli aperti col Governo su welfare, sviluppo e P.A. e al confronto di venerdì prossimo sul Dpef. "O otteniamo questi risultati - ha detto infatti Bonanni - o non siamo disposti a discutere nessun altro accordo". I pensionati - ha aggiunto - dopo "aver costruito l'Italia e averla sviluppata, si trovano ora con un pugno di mosche, con pensioni falcidiate dall'inflazione, che hanno perso il 30%" del loro potere d'acquisto. Per questo la Cisl "chiede la rivalutazione delle pensioni più basse e una legge sulla non autosufficienza, che interessa oltre 3 milioni di soggetti, perché le famiglie non ce la fanno più". La trattativa col Governo quindi, prima che si cominci a parlare di Dpef - secondo Bonanni - "deve concludersi con la rivalutazione delle pensioni, con coefficienti di trasformazione più affidabili e con una vera previdenza integrativa. Sono questi - ha concluso - i 3 pilastri per reggere la quantità necessaria a garantire delle pensioni dignitose".

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