I gesuiti della Civilta' Cattolica mettono sotto accusa i bilanci militari e le spese per le armi oggi nel mondo che sono tanto alte e sproporzionate da rappresentare un vero schiaffo alla fame e un pericolo per la sicurezza mondiale. Nel duro editoriale del prossimo numero della rivista, si offre una dettagliata analisi delle spese per le armi nei maggiori paesi del mondo, Italia compresa, si parla di bilanci militari ''nella maggior parte di casi parziali o falsificati'',e di spese annuale per le armi ''dieci volte piu' che per lo sviluppo''. In forte aumento sono anche in Italia le importazioni di armi salite nel periodo 200-04 a 1 miliardo e 600 milioni. ''Quando si riflette sulle spese militari del mondo d'oggi - rileva Civilta' Cattolica - si resta impressionati dalla loro entita''', ma cio' che l'editoriale descrive viene giudicato molto al di sotto della realta'. ''Non abbiamo infatti parlato delle spese incredibilmente alte che comportano da una parte, la manutenzione delle armi nucleari e, dall'altra, la costruzione di armi nucleari di nuovo tipo''. E nel mondo le potenze nucleari dispongono di armi che potrebbero distruggere piu' volte la terra. Al termine della dettagliata analisi la rivista propone due conclusioni. Il piu' grave scandalo o in termini cristiani il peccato piu' grave nel mondo d'oggi e' che ''per costruire armi si sperperano oltre mille miliardi di dollari ogni anno. Il fatto terribile e moralmente delittuoso e' che le risorse cosi' sperperate sono sottratte, con la violenza ammantata di diritto - il diritto alla difesa - ai popoli poveri, che in tal modo vengono condannati alla morte per fame, al sottosviluppo, a non poter avere assistenza medica, all'ignoranza per mancanza di scuole, a non potersi curare da malattie che mietono milioni di morti e che sarebbe possibile curare. Cio' significa che l'accumulo cosi' spaventoso di armi sempre piu' micidiali, che si avvicinano a diventare armi di distruzione di massa costituisce una forma di condanna a morte, per fame e per malattie, di milioni di persone''. Negli Stati Uniti - esemplifica la rivista - lo stato che piu' spende in armi costosissime, il 30% della popolazione, in massima parte neri e ispanici, non gode di assistenza sociale. Infine, la crescita degli armamenti innesca in tutti gli Stati, anche i piu' poveri ''una delirante corsa agli armamenti, per difendersi da eventuali attacchi nemici e per poter minacciare e intimidire i possibili avversari, facendoli desistere da attacchi che non resterbbero senza una risposta altamente distruttiva. In tal modo il mondo e' condannato a vivere un perenne stato -se non di guerra vera e propria - di allarme al massimo grado''. Res/cdc
1 commento:
il punto è che la fame la fa la povera gente, non chi la governa e/o smercia armi
triste verità...
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