martedì, marzo 27, 2007

Liberata in montagna un’Aquila del Bonelli

Roccadaspide Liberata in montagna un’Aquila del Bonelli
Si tratta di un uccello molto raro: in Italia ne esistono 20 coppie, e quasi tutte si trovano in Sicilia

Si tratta quasi certamente di un’Aquila del Bonelli il rapace trovato qualche settimana fa, ferito, poi curato e rimesso in libertà nel cielo di Roccadaspide, da un docente dell’Istituto Tecnico Industriale “S. Valitutti”. Il rapace era stato avvistato da Franco Auricchio, docente di matematica con la passione per i volatili, il quale subito aveva notato che l’aquila riportava una ferita; il docente ha curato il rapace e, in attesa che guarisse e che venisse restituito alla natura, ne ha studiato le caratteristiche, chiedendo il parere di diversi esperti, tra i quali Camillo Pignataro, responsabile del Museo Naturalistico di Corleto Monforte, che, esaminando le foto scattate, hanno convenuto che si trattava proprio di un’Aquila del Bonelli.
Rimessa in salute e quindi nuovamente in grado di badare a se stessa, l’aquila è stata rimessa in libertà, il 2 marzo scorso, in località Fontana della Forma, in presenza della moglie del docente, Filomena Scorziello e di un gruppo di studenti della scuola media “Dante Alighieri” che, in occasione di un lavoro scolastico sulle fontane del territorio di Roccadaspide, avevano chiesto di poter assistere alla liberazione del rapace.
Ora l’aquila, che, avvistata diverse volte mentre volteggia nel cielo, sembra aver trovato tra le alture del monte Vesole, a Roccadaspide, il suo habitat confortevole, rischia di essere avvistata e uccisa, specialmente perché gradisce molto nutrirsi di polli e potrebbe, pertanto, lasciare le vette del monte per scendere a valle e far visita sgradita ai pollai. Pertanto il Sindaco di Roccadaspide, Girolamo Auricchio, e lo stesso Franco Auricchio, lanciano un appello affinché all’aquila non sia arrecato alcun male, e perché siano rispettate le sue esigenze di caccia. Si tratta, come detto, di una specie di cui esistono solo 20 coppie in tutta Italia, che vivono prevalentemente in Sicilia. “È una specie alquanto rara che rischia, dunque, l’estinzione e che pertanto va tutelata”, afferma Girolamo Auriccchio, che intanto ha disposto l’affissione di manifesti che informino la cittadinanza della presenza del rapace e della necessità di proteggerlo.
Questa specie è di colore marrone scuro, di medie dimensioni, ha il petto con barre scure longitudinali, testa grossa, coda grigiastra, artigli poderosi e lunghezza complessiva di circa 70 centimetri.
Addetto stampa Annavelia Salerno cell. 339 1107387 annaveliasalerno@alice.it
annavelia@virgilio.it 27 marzo 2007

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