lunedì, febbraio 12, 2007

Un morto va onorato se è ultrà o impiegato..

Iniziativa a Benevento - Alla partita del Benevento, serie C2 girone C, quella in programma contro il Gela, hanno assistito i 350 allievi della scuola carabinieri della città. «Benevento potrebbe essere teatro di una vera e propria festa dello sport con rappresentanti delle forze dell'ordine, tifosi e sportivi uniti sotto la stessa bandiera», ha spiegato l'amministratore delegato del club sannita Ciro Vigorito.
Alcuni tifosi hanno utilizzato un minuto per esporre uno striscione con il motto: Un morto va onorato se è ultrà o impiegato..
Chi lo ha capito, chi nò. Va segnalata la totale tradizionale sicurezza della partita e il nuovo sistema di controllo ha garantito il fermo di una persona. La società ha garantito con i tifosi un clima straordinario coronato dalla vittoria sul Gela.
Ne ha parlato il TG Uno.

3 commenti:

tania74 ha detto...

Ciao a tutti io sono catanese e fiera di esserlo vorrei dirvi solamente che non tutti siamo uguali ci sono tifosi perbene. Inoltre dopo quello che è accaduto a roma e a torino io darei la squalifica al campo per 5 giornate così i tifosi e le società capiscono cos'è la responsabilità oggettiva. Io penso che tutti dobbiamo riflettere e pensare bene a quello che si è fatto. Un saluto a tutti. tania74

Anonimo ha detto...

Certamente Benevento non ci fa una bella figura! E di questo me ne dispiace:-(
Dino

Pasquale Orlando ha detto...

la storia si incrementa......


Servizio del Tg1, dura condanna anche dal Consiglio comunale
Unanimità sui documenti dell'esecutivo e della minoranza

(Ascoben) Benevento, 13 feb 2007 - Il Consiglio comunale, nel corso della sessione di questa sera, ha affrontato anche la questione relativa al servizio trasmesso dal Tg1 delle ore 20, di ieri 12 febbraio, a firma della giornalista Donatella Scarnati, in cui è stata riportata la notizia di uno striscione ritenuto offensivo dell'onorabilità delle forze dell'ordine.

Il Consiglio ha presso atto e fatto suo il documento di protesta già inviato nel pomeriggio alla Rai dal sindaco di Benevento, Fausto Pepe, e dall'assessore allo Sport, Luigi Ionico, ed ha contestualmente preso atto e fatto suo anche il documento presentato dai consiglieri Sandro D'Alessandro, Nicola Boccalone, Antonio Capuano, Ettore Martini, Nazzareno Orlando e Fernando Petrucciano.

Ecco di seguito il testo di entrambi i documenti:

"In un momento drammatico per il calcio e la società italiana tutta, ogni componente (con i media in prima fila) è chiamata a dare un contributo di responsabilità per far ripartire in modo pulito, sano e vivibile anche dai bambini, uno sport che tanti onori in passato e anche nell'attualità (mondiale 2006) ha conferito alla nostra nazione.
Per queste premesse e considerazioni restiamo esterrefatti nell'apprendere la notizia data dal Tg1, a firma della giornalista Donatella Scarnati la quale ha travisato completamente ciò che è avvenuto allo stadio Santa Colomba di Benevento in occasione della gara di calcio con il Gela, valida per il campionato di calcio di serie C/2.
Infatti lo striscione "incriminato" era stato sottoposto preventivamente alla valutazione delle forze dell'ordine le quali ne hanno consentito l'esposizione proprio perché non hanno ravvisato alcunché di offensivo nei loro confronti.
E' da sottolineare, per altro, che i tifosi della curva hanno lungamente e sentitamente applaudito durante il minuto di raccoglimento in memoria dell'ispettore Filippo Raciti, anche con ciò dimostrando che lo striscione "incriminato" non era assolutamente pensato in contrapposizione ai valori che si andavano a commemorare.
Per tanto siamo costernati dall'interpretazione data, probabilmente per scarse informazioni in possesso della Scarnati, e chiediamo a codesta testata di voler rettificare la notizia secondo l'evidenza dei fatti.
In questa richiesta ci associamo a quanto già sollecitato dalla società di calcio di Benevento, attraverso la voce del suo presidente e del suo amministratore delegato".

Firmato: Il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, e l'assessore allo Sport, Luigi Ionico

"I recenti episodi degli ultimi giorni legati all'uccisione dell'agente Filippo Raciti nel corso di gravi incidenti verificatisi a Catania, hanno turbato l'opinione pubblica tutta ed in particolare gli appassionati di calcio. Nel mentre il dibattito sulla violenza si articola attraverso le tv e la stampa, le autorità competenti stanno cercando di trovare le soluzioni per garantire il corretto e sicuro funzionamento degli stadi. In questo scenario ci è apparso grave quanto accaduto ieri. Nel corso, infatti, del Tg trasmesso dal primo canale della Rai alle ore 20 la giornalista Donatella Scarnati, a proposito delle incivili contestazioni verificatisi in alcuni stadi, citava anche la nostra città ed in particolare uno striscione apparso nella curva sud. Tale episodio è da ritenersi lesivo dell'immagine di Benevento e di tutti i suoi cittadini, in quanto assolutamente non corrispondente al vero. Lo striscione cui si faceva riferimento parlava dell'opportunità di ricordare la memoria di un poliziotto contestualmente a quella di un giovane tifoso sannita immaturamente scomparso a causa di una tragica malattia.
I consiglieri comunali D'Alessandro, Boccalone, Capuano, Martini, Orlando e Petrucciano chiedono, dunque, al sindaco di dar luogo a tutto quanto è nelle sue possibilità per ripristinare la verità e stigmatizzare l'accaduto. Non va, infatti, dimenticato che proprio ieri i distinti erano completamente riservati ai giovani allievi della Scuola carabinieri ritenendo simbolicamente che in tale modo si potesse onorare degnamente il servitore dello Stato trucidato. Vi è inoltre stata l'esecuzione dell'Inno Nazionale interpretato proprio dalla banda della scuola stessa. Non si è registrata nessuna forma di contestazione ma si è dimostrata la grande civiltà dei nostri tifosi.
E' necessario dunque, per non offuscare l'immagine di Benevento, porre in essere tutte le iniziative che restituiscano ai Sanniti la dignità offesa dalle strumentali insinuazioni".

Firmato: i consiglieri Sandro D'Alessandro, Nicola Boccalone, Antonio Capuano, Ettore Martini, Nazzareno Orlando e Fernando Petrucciano