Roma La mafia voleva uccidere il deputato Ds Giuseppe Lumia, ex presidente della Commissione nazionale Antimafia e attuale vicepresidente della stessa, e a dare l’ordine fu il boss dei boss di Cosa nostra, Bernardo Provenzano. Un piano che all’ultimo momento sarebbe stato fermato dal suo ex braccio destro Antonino Giuffré, che dopo essersi pentito lo ha raccontato ai magistrati, durante un interrogatorio del 2003. Le circostanze del piano per assassinare il parlamentare sono state ribadite di recente dal nuovo collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati, e come conseguenza ieri sono stati eseguiti due ordini di custodia cautelare in carcere, nei confronti del capomafia di Gangi Domenico Virga, 43 anni, e di Salvatore Fileccia, uomo d’onore della famiglia di Palermo “Villagrazia”, 42 anni. I provvedimenti, firmati dal giudice Donatella Puleo su richiesta del procuratore aggiunto Sergio Lari e del sostituto Michele Prestipino, riguardano un progetto di attentato che sarebbe stato deliberato a inizio 2000, quando Lumia era ancora in carica come presidente della Commissione, e che doveva essere eseguito proprio dai due mafiosi. Virga e Fileccia dovevano procurare una serie di armi per uccidere l’uomo politico, tra cui dei Kalashninkov che sarebbero ancora nella disponibilità dei boss palermitani. Il piano non fu messo in atto solo perché Giuffré prese tempo, temendo le conseguenze di un attentato nei confronti di un politico compiuto nel territorio di Provenzano, allora latitante; il pentito ha raccontato ai giudici che «dopo che Provenzano aveva detto che Lumia si poteva uccidere» lui ha «fatto con calma», ed è sempre stato attento a «valutare il danno» che questo assassinio avrebbe potuto portare a Cosa nostra. In seguito, il braccio destro del boss venne arrestato, e il progetto di uccidere Lumia abbandonato. Il pentito ha anche rivelato che l’attentato doveva apparire come «un incidente», insomma fare «poco rumore», e ha confessato che nell’organizzazione mafiosa «tutti sapevano» che lui odiava l’ex presidente dell’Antimafia e prima o poi era «intenzionato a ucciderlo».
Molte le reazioni politiche, prima fra tutte quella dello stesso Lumia, che si è detto «sereno» e considera positiva la strada intrapresa, aggiungendo che «è lunga ma bisogna percorrerla». Secondo il deputato diessino, Cosa nostra rimane «una grande minaccia», anche se si conosce «meglio» il lato militare e si può colpirne «l’aspetto più violento», mentre «purtroppo» rimangono forti, conclude, «le collusioni economiche e con la politica». Anche il segretario del suo partito, Piero Fassino, esprime a Lumia «solidarietà e piena vicinanza nel suo coraggioso impegno quotidiano contro la mafia», mentre il piano per ucciderlo è definito «agghiacciante» dal responsabile Istituzioni dei Ds, Marco Filippeschi, secondo cui rivela «la volontà omicidia» della mafia. Solidarietà e «soddisfazione» per gli arresti è stata espressa anche dal sindaco di Palermo, Diego Cammarata, mentre la componente della Commissione Antimafia Jole Santelli, di Forza Italia, definisce «inaccettabili» i fatti venuti alla luce ieri, e aggiunge che «ogni azione mirata ad impedire l’impegno delle istituzioni contro le mafie deve essere condannata con fermezza e determinazione». Il vicepresidente della Commissione Antimafia, Mario Tassone dell’Udc, si è rallegrato per «il tempismo dei Carabinieri di Palermo, che hanno evitato il peggio», anche se per lui «resta una forte preoccupazione per la capillare ramificazione di Cosa nostra», e ha puntualizzato che questa vicenda «non deve far arretrare di un millimetro» la Commissione, perché solo «mantenendo alta l’attenzione e intensificando il suo lavoro si potranno estirpare le organizzazioni criminali dal territorio». Il presidente della Commissione Cultura della Camera, Pietro Folena di Rifondazione comunista, ricorda che Lumia «è tra i maggiori rappresentanti dell’impegno antimafia della sinistra siciliana», esponente di quell’antimafia “di professione” che spesso viene «additata con disprezzo» ma, come dimostrerebbero queste vicende, «fa molto male alla mafia». Secondo la deputata di Alleanza Nazionale Angela Napoli, l’arresto dei mafiosi coinvolti nel piano per uccidere Lumia si aggiunge agli altri successi «che le forze dell’ordine e parte della magistratura siciliana stanno attuando nel contrasto a Cosa nostra», e per la Napoli il caso del deputato diessino dimostrerebbe il «fastidio che viene arrecato agli uomini della mafia da chi denunzia con coraggio le collusioni di questa coi mondi politici e imprenditoriali».
Filippo Pala
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