Giorgio Bocca dopo " Napoli siamo noi" continua con i conati antimeridionali e soprattutto antinapoletani. Già il suo libro era un pamphlet denigratorio, frutto di una posizione fortemente pregiudiziale nei confronti di Napoli e del Mezzogiorno e non è una novità per un giornalista che in un suo reportage nel Mezzogiorno (quasi epica da esploratore) notava con fastidio un "verde francamente eccessivo".
Oggi ci rifà partecipando alla trasmissione Rai di Fabio Fazio "Che tempo fa" evocando con un sorriso la bestemmia leghista Forza Vesuvio e Forza Etna. Per Napoli non c'è soluzione, sono fatti così, hanno la plebe non il popolo.....
A ottantacinque anni infilarsi come sciacalli nei problemi di Napoli per vendere un libro pieno di imprecisioni e genericità fa un pò pena considerando che lo ha fatto come secondo impegno, dato che da Fazio stava propagandando un libro di ricordi da contrappore in libreria alla Grande bugia di Pansa.
Speriamo che nascano giornalisti giovani perchè i vecchi.....
48 commenti:
questo piccolo ed insignificatte insettuncolo da escrementi, con il diffetto si sciacquasse la bocca, e poi sembra che lui odi i meridionali perche sua moglie e sua figlia ne vanno matti
... e i napoletani ci sono o ci fanno? Chiedetelo alla Signora Franca Ciampi, uno degli esempi più adamantini di retta visione. La camorra a Napoli non esiste, quello che sta accadendo (da sempre)è solo un complotto degli Altoatesini!E ditelo a quell'ignorante di Putin che "mafia" è una parola bielorussa. Indignamoci, orsù, contro questi vili attacchi alle civiche e operose popolazioni meridionali.Si sciacquassero la bocca questi quaraqquaqqqà!
... sappiamo bene tutti, che Napoli fà comodo a tutti.E per la sua posizione geografia che permette intrallazzi vari e nn sono certo queste le cose che interessano ai "cattivi",loro si accontentano del poco...Napoli "serve" a tanti,soprattutto a quelli in doppiopetto blu.Su Napoli "mangiano" tutti:Giornalisti,editori,giornalai scrittoruncoli... e pure Bocca deve scrivere ...
Mandano l'esercito.. nn servirà.Perchè nn stanziano i soldi per cultura,lavoro,punti di aggregazioni? Perchè conviene che a Napoli regni sovrana l'ignoranza.La nostra ignoranza permette la sopravvivenza di tutto il sistema...
Seguendo gli ultimi avvenimenti,davvero,m'era venuta voglia di "fujrmene"dalla questa città che amo tanto,ma ho pensato poi ,che nn avrei avuto più una "terra natìa". se ami la tua città,nn puoi fare "spallucce".Resti e "lotti"....
P.S. è proprio vero con Napoli "se sciacquan 'a vocca tutte quante"!
organizziamo concretamente la speranza costruendo una società civile responsabile e consapevole. Un primo appuntamento può essere la veglia proposta dal Cardinale per domani alle 20 in Cattedrale.
Bocca,che è un giornalista che parla di storia dovrebbe sapere che la situazione meridionale prima dell suo "avvento" era meno tragica delle sue aperture di bocca .
ma lo sappiamo l'età avanza e la mente si restringe.
POVERO BOCCA, SICURAMENTE C'E' E NON CI FA!
SICURAMENTE LA PATOLOGIA DA SENESCENZA E' CONGENITA OLTRECHE' CRONICA.-
MI CHIEDO PERO' SE LA COLPA SIA SOLO SUA O ANCHE DI CHI CREDENDO DI FARE AUDIENCE O DI VENDERE QUALCHE COPIA IN PIU' CONTINUA A DARGLI SPAZIO.
BASTA.... FATELO TACERE, O SE NON CI RIUSCITE, EVITATE ALMENO DI FARGLI DA MEGAFONO.
FEDERICO BARBAROSSA
leggo divertito e non stupefatto le dichiarazioni di Bocca, il quale non è nuovo a queste penose esternazioni, non mi trascinerò sul suo terreno insignificante perchè sarebbe facile dirgliene di tutti i colori e certamente non le capirebbe. Però le sue esternazioni mi convincono ancora di più che ad una certa età vadano tolte una serie di cose tipo patente, diritto di voto, etc.. in cambio di una dignitosa vita da pensionato e da semplice osservatore, visto e considerato che quello che ci ritroviamo oggi sono frutto di scelte che ha operato la sua generazione, mentre la nostra, a fatica sta cercando di riparare a danni consistenti e probabilmente irreversibili.
Con affetto e stima
Fulvio Liuzzi
Non ho visto ieri Bocca in tv, ma ho letto il suo libro, benchè lo trovi eccessivo credo che alcune riflessioni sulla nostra "napoletanità" si possono fare.
Perchè noi giovani non impariamo a far sentire di più la nostra voce. La cosa peggiore è questa assuefazione ad un sistema lacerante.
E' colpa dei nostri politici, ma noi giovani facciamo sentire la nostra voce?
Giorgio Bocca con il tempo si è definitivamente rincoglionito. Un'icona della sinistra che si crede più figo degli altri, tutto qui. Sulla guerra civile - vedasi la polemica con Pansa - e su Napoli si crede detentore dell'ultima parola. Per il resto, Napoli in questi giorni è stata infangata in tutti i modi, è stata descritta una realtà che non esiste. Un danno all'immagine.
Il pizzino.
Posso postare il suo articolo nell'aggregatore http://www.therightnation.net/dblog ?
Sono napoletana e sono fiera di esserlo. Non è con queste inutili affermazioni che si da una mano a Napoli a tirarsi su. Cmq credo che Bocca non si meriti neanche un commento, meglio ignorarlo. E' evidaente che fa tutto questo perchè ha bisogno di farsi pubblicità.
@ captainoconnel : certo!
Chiedo agli amici che hanno commentato: sarà pur vero che BOcca è rincoglionito ma Voi dove vivete? Io vivo in una città dove ho paura di camminare perchè lo scippo e la rapina è dietro l'angolo; devo mettere tre antifurto ad una macchina comprata usata perchè quella che piace a me sicuramente è a rischio (o certezza?) furto e nemmeno me l'assicurano; dove la legalità è un opzional a tutti i livelli; dove l'immondizia nelle strade è una rassegnata fatalità; dove devo uscire sempre con più di qualche soldo in tasca perchè se mi rapinano e i soldi non sono ritenuti sufficienti dal gentile rapinatore è capace pure che questo mi picchia; dove i disoccupati sono "storici" ed "Europei"; dove tutto è rassegnazione; dove interi quartieri si rivoltano allo stato. Non è giusto che per vivere in una città si debba essere o sudditti in ogni caso di qualcuno (camorra potere politico o di chi agisce illecitamente sicuro della sua impunità) o eroi.
Francesco
Si deve Ricordare al sign. Bocca che Milano è stato il centro della "Milano da Bere" questo dice tutto e che ora è diventato il centro del malaffare..con le varie ( MAFIE CHE LA SPADRONEGGIANO ).OK.!!!!
Più che critiche ed eloggi al razzismo contro il meridione si dovrebbe parlare di piani seri per combattere la criminalità devastante che si sta diffondendo in tutta l'Italia.
SARA' TUTTO QUELLO CHE VOLETE MA RIMANE IL FATTO CHE NAPOLI ED IL MEZZOGIORNO IN GENERALE RENDONO L'ITALIA UN PAESE DI SECONDO PIANO IN EUROPA E NEL MONDO...SENZA DI LORO SAREMMO RICCHI E FORTI QUANTO LA SVIZZERA....SE NON DI +...QUA (EMILIA ROMAGNA) SI LAVORA ANCHE PER LORO E CI STIAMO STANCANDO DI QUESTA SITUAZIONE...
IL PROBLEMA CHE NAPOLI NON HA VOGLIA DI CAMBIARE ANZI..CHIARO NON TUTTI FORTUNATAMENTE MA MOLTI VIVONO BENE NELL'ILLEGALITA'...
Oltre ad essere ridicoli in quanto vi firmate tutti come "anonimi", mi fate anche ridere con affermazioni tipo "devono stanziare più soldi", ecc. Sappiate, voi napoletani, che non dovete demandare sempre tutto agli altri, ma operarvi in prima persona contro la delinquenza; mi sembra inconcepibile che famiglie intere sostengano dei rapinatori...io sono stato diverse volte al sud e l'unico male che ho trovato sono proprio le persone: ignoranti, menefreghiste ma, e ve ne do atto, molto furbe (come nel lamentarsi con lo stato che tutto va male). Vedete di farvi un bell'esame di coscienza.
IL CANCRO DELLA NAPOLETANIZAZIONE E' IN ESPANSIONE, GUARDATE IL DECLINO DI ROMA, SEMPRE PIU' ABITATA DA NAPOLETANI. DIVESRAMENTE, I NAPOLETANI CHE VIVONO AL NORD SE VOGLIONO VIVERCI DEVONO DE-NAPOLETANIZZARSI: RISPETTARE TUTTE LE REGOLE SOCIALI, LAVORARE ONESTAMENTE, ESSERE RAZIONALI.
dr. G.Luca Simonini, Modena
SARA' TUTTO QUELLO CHE VOLETE MA RIMANE IL FATTO CHE NAPOLI ED IL MEZZOGIORNO IN GENERALE RENDONO L'ITALIA UN PAESE DI SECONDO PIANO IN EUROPA E NEL MONDO...SENZA DI LORO SAREMMO RICCHI E FORTI QUANTO LA SVIZZERA....SE NON DI +...QUA (EMILIA ROMAGNA) SI LAVORA ANCHE PER LORO E CI STIAMO STANCANDO DI QUESTA SITUAZIONE...
IL PROBLEMA CHE NAPOLI NON HA VOGLIA DI CAMBIARE ANZI..CHIARO NON TUTTI FORTUNATAMENTE MA MOLTI VIVONO BENE NELL'ILLEGALITA'...
Ciò che ci deve fare maggiormente preoccupare è, secondo me, il fatto che nessun giornalista ne ha parlato.
Di fronte al "sacro mostro" Giorgio Bocca, nessuno, napoletano o no, ha il coraggio di dirgli ciò merita.
E se lo stesso concetto fosse stato espresso da un altro?
Fazio, Fazio... ti ho notato un pò perplesso, ma anche tu dovevi reagire a questo grande insulto rivolto all'Italia intera.
Non ho visto Fazio ieri sera, meglio così. Da napoletano onesto non posso che ribellarmi ad esternazioni così razziste. Nessuno nasconde i problemi di Napoli e noi che ci viviamo siamo i primi a rendercene conto. Ne ho parlato anche io qui:
http://sblogghiamo.wordpress.com/2006/11/02/vi-racconto-io-come-napoli/
Però come ho detto poco fa qui
http://sblogghiamo.wordpress.com/2006/11/06/i-deliri-di-giorgio-bocca/
parlarne con questo astio non porta a niente..
Non ho visto Fazio ieri sera, meglio così. Da napoletano onesto non posso che ribellarmi ad esternazioni così razziste. Nessuno nasconde i problemi di Napoli e noi che ci viviamo siamo i primi a rendercene conto. Ne ho parlato anche io qui:
http://sblogghiamo.wordpress.com
/2006/11/02/vi-racconto-io-come-napoli/
Però come ho detto poco fa qui
http://sblogghiamo.wordpress.com
/2006/11/06/i-deliri-di-giorgio-bocca/
parlarne con questo astio non porta a niente..
Scusate il doppio post
Il suo articolo è stato pubblicato su
http://ilpizzino.blogspot.com
http://www.therightnation.net/dblog
http://ilcastello1.blogspot.com/
La Jervolino quereli Bocca: aveva dichiarato che l'avrebbe fatto con qualunque denigratore, io non ci penserei 2 volte
Credo che Bocca abbia detto ciò che milioni di Italiani pensano, ma che non dicono per non compromettersi sperando che in futuro le cose cambino.
BOCCA, ha passato la sua lunga vita sperando nella stessa cosa,
ma ormai come tanti altri anziani ha capito che non è NAPOLI che và cambiata, ma gli abitanti.
Caro Pasquale, sono d'accordo con te.
Dal basso della mia ignoranza e della mia giovinezza, non conosco molto bene il signor Giorgio Bocca. Tuttavia negli ultimi tempi sento sempre accostare il suo nome a epiteti del tipo "la vecchia guardia del giornalismo" "padre del giornalismo" e così via. Eppure mi sembra così strano che una persona che gode di una tale fame possa sparare queste vaccate (passami il termine).
Sono il primo ad attaccare la mia città e i miei concittadini, ma certe affermazioni non le accetto.
Mi permetto di segnalare e riportare il tuo post sul mio blog, ovviamente indirizzando e citando la fonte.
Ho seguito l'intervista a Bocca ieri sera. Quale delusione nell'ascoltare quella tremenda frase, detta con estrema serietà, che LA SOLUZIONE AI PROBLEMI DEI NAPOLETANI E' IL VESUVIO!!!
...chillo fetentone e Bocca, nun sape che dice... lo sanno tutti che per Napoli lo stato nun spende niente, che bande di Friulani spacciano al rione sanità protetti dai clan Emiliani. Per non parlare dei Toscani che continuano a sommergere la nostra bella città con le loro monnezze. Basta cogl'insulti, si sa che è il duro faticare dei napoletani che mantiene il resto d'Italia, come giustamente ha osservato un commentatore poco sopra. E lasciate in pace il povero Mastella (detto "o miracolo"), se lo dice lui, che l'indulto non c'entra, vuol dire che è vero!
O Malamente 'e Posillipo
Giorgio Bocca (Cuneo, 28 agosto 1920) giornalista e scrittore italiano.
A 18 anni ottiene la tessera del PNF (Partito nazionale fascista), sottoscrive il Manifesto in difesa della razza italiana, fortemente voluto da Benito Mussolini per compiacere l'alleato tedesco. Ancora ad agosto del 1942, giovane giornalista fascista, scrive un notabile articolo in cui imputa il disastro della Guerra alla congiura ebraica.
La sconfitta di Stalingrado prima, lo sbarco alleato in Sicilia poi gli impongono di ripensare le sue idee politiche, e si allontana dal giornalismo e dalla sua giovanile adesione al fascismo a un tempo: siamo nella prima metà del 1943. Dopo l'8 settembre 1943 passa alla Resistenza, e nella resistenza ricomincia la sua carriera giornalistica, sino a partecipare alla lotta nella formazione Giustizia e Libertà
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
ero curioso di vedere napoli ma mi ci e' bastato passare per decidere di non andarci mai...cercate di cambiarla..cercate di cambiare
basta, odio giorgio bocca...sn napoletana, vivo in provincia e ho 17 anni... a differenza di quanto dice bocca, ke nascere a napoli è una sfortuna, io mi sento orgogliossisima di essere napoletana...di avere un patrimonio culturale, musicale teatrale(potrei ancora continuare) infinito e ineguagliabile...in emilia sapete solo fare i tortellini. nn comportatevi cm la volpe cn l'uva ke qnd nn siete capaci di arrivare dv arriva napoli le gettate sl fango addosso x screditarla...ci saranno furbi e delinquenti sn la prima a dirlo. venerdi scorso molte scuole di napoli sn scese in piazza x protestare contro la camorra io x prima ero lì...i giovani vogliono cambiare la loro città nn credete ke qui cantiamo e balliamo la tarantella solamente...nel nostro piccolo ci diamo da fare...vir napoli e pò muor...quella città esiste ancora...ma è malata e nn è detto ke se un organo nn funziona tutto il corpo è destinato a morire...visitate napoli...nn abbiate paura...nn siamo nel far west...desidererei sapere se altri napoletani la pensano cm me...sxo di ricevere commenti...
Cristina, io capisco il tuo risentimento, e' verissimo quello che dici sulla genialita napoletana, tocca anche far presente che e' tipico nell'uomo tirare fuori nei momenti di necessità la sua astuzia (..di necessità virtu..) Ma non puoi mettere avanti il genio napoletano (che fuoriesce evidentemente dal clima in cui vive)per "salvare" il restante 60% della popolazione che astuzie non ne ha, e non puo essere pregio creare un clima come quello di Napoli, visto che fa spuntare "il genio dell'essere napoletano" nella minoranza che subisce della popolazione.
Questo penso.. Francesco
sono in ritardo ad intervenire sull'argomento, probabilmente, ma francamente ho letto quelli degli altri e li ritengo pieni di stereotipi. I napoletani che sbandierano l'orgoglio di essere nati li, quelli che a Napoli non son nati che ripetono da perfetti pappagalli quello che i loro padri dicono nelle osterie davanti ad un bianchino (altro stereotipo): Ho letto il libro di Roberto Saviano molto puntuale nella denuncia dei loschi traffici e vorrei far notare al capitolo MONNEZZA che nel triangolo casertano si interrano, per colpa dei cammorristi e con la complicità delle autorità locali ed il silenzio della popolazione, quintali e quintali di veleni provenienti da dove? Napoli, casavatore, Pozzuoli? No miei cari signori, no, ma dal civilissimo Veneto, dalla seria e compita lombardia, dalla operosissima e cracckista (Tanzi) emilia romagna. Come al solito per voi italiano ben pensanti gonfi e stragonfi di stereotipi, la colpa non è anche di commissiona il crimine, ma sempre e solo di chi lo esegue, poichè qest'ultimo espone il suo viso e la sua residenza. Come quando al telegiornale di Parma, prima di annunciare la notizia di cronaca nera, ci tengono a precisare se sia o meno residente a Parma e se è un residente allora ne scovano le origini per scongiurare che uno di loro, bravi cittadini del nord italia=europa=mondo civile abbia commesso il crimine.
Premetto prima di tutto che la cultura come strumento critico ed intellettuale, ancora prima che giornalismo e "media" per le più evidenti ragioni di natura morale, politica e sociale, ha pieno diritto di espressione ed assoluta libertà di articolazione. Che Bocca si sia espresso e continui ad esprimersi in un certo tono, per quanto possa suscitare "a pelle" fastidio, è dunque un suo diritto intellettuale, oltre che legale. Detto questo, penso tuttavia che l'illustre intellettuale e scrittore in determinati casi pecchi di profondità e di pregnanza nella ricostruzione storica. Ora, può risultare una bestemmia, detto da un semplice privato. Eppure, nel delinare la fisionomia sociale, culturale e storica di Napoli, è troppo facile cadere nel luogo comune, perché Napoli è la città dei luoghi comuni, ahimé. Il danno è che non fa nulla o quasi per liberarsene, al contrario sembra quasi compiacersene! La storia insegna che sono moltissimi e disparati i fattori che hanno accumulato in Napoli tanti problemi strutturali, ma paradossalmente sono fattori che esulano da quella che nel corso dei secoli si è affermata in origine come condizione morale e naturale della città. Non scevra da opinioni contrastanti, va infatti detto che fino a quando Napoli è stata soltanto dei napoletani ed ha avuto regimi politici che dessero espressione ai ceti più attivi ed emancipati, la città si distingueva per i più insigni letterati e cronisti come "gentile", "nobile", "libera", "fedele", "operosa", "ricca", "elegante".. per citare solo alcuni degli appellativi più ricorrenti. Poi una serie di contingenze ha influito sul progressivo deteriorarsi di questo quadro idilliaco: mescolanza di ceppi e afflusso di provinciali nella capitale (spagnoli, tedeschi, ebrei, greci, ma soprattutto contadini ed "incolti" provenienti dalle altre regioni del Mezzogiorno), la scellerata gestione politica da parte spagnola, poi austriaca, poi borbonica (pure con i loro tratti positivi, riforme e tutto il resto) nel non pianificare lo sviluppo della città così come è stato fatto altrove in Italia: la capitale cresceva e catalizzava tutte le ricchezze, ma queste servivano soltanto a farne un mercato di consumo, ad alimentare il prestigio e il fasto della corte e dei ceti privilegiati, a innescare un meccanismo di baronaggio, clientela, ingigantimento (anche edilizio) che già alla fine del Cinquecento ha cominciato a creare i presupposti della Napoli attuale. Il resto lo hanno fatto i luoghi comuni, che, va detto però, contengono sempre un elemento di verità. E già nel Settecento questi luoghi comuni erano ben noti all'Europa intera. Ora, al di la di questa striminzita e molto generica ricostruzione, penso che Bocca faccia tutto sommato bene a sottolinare le responsabilità, i ritardi, i difetti, le deficienze di Napoli e dei suoi abitanti (e lo dico da napoletano!), con tutte le sue piaghe sociali e i suoi problemi strutturali, ma che compia lo stesso errore che hanno compiuto, per ragioni opposte, molti insigni "meridionalisti" del passato: la mancanza di equilibrio nel giudizio, questo volere radicalizzare la propria posizione per sclerotizzata passione intellettuale o per puro gusto di intellettuale di fronda. Napoli, ahimé, è sempre più indifendibile alla luce dei fatti. Lo dico con una morsa al cuore. E l'immagine che ne corre dei suoi abitanti nell'alta Italia e in Europa rasenta l'orrorifico, su un piano generale. Il napoletano onesto - e ce ne sono - ne è consapevole, ma è anche consapevole che il suo impegno civile non basta, se non è coadiuvato dalle istituzioni politiche locali (di cui taccio, meglio!), nazionali e da una presa di coscienza netta e precisa da parte di tanta parte di popolo "indecisa" e paralizzata. In ultimo, e concludo: di errori ne sono stati commessi, di responsabilità per questa situazione Napoli ne ha. Ma ergersi a censori esterni, senza vivere sulla pelle determinate situazioni, senza conoscere il sapore e l'odore di tanta amarezza e "pena" resta, mi sia consentito, piuttosto semplicistico. Motivo per cui a Bocca preferisco di gran lunga le riflessioni, molto più "vissute" e viscerali, di un Galasso o di un Saviano, solo per citare qualche nome.
sono campano e conosco benissimo napoli. C'ho lavorato per anni oltretutto. E' vero Bocca ha "esagerato", ma per chi conosce Bocca sa che le esagerazioni sono il suo stile, il suo modo per attirare l'attenzione su un problema. Mi pare che ancora una volta guardiamo il dito invece che la luna. Per certi versi è vero che nascere al sud è una sfortuna e non perchè non abbiamo le risorse culturali...ma quanti amici, parenti, conoscenti non vivono più dove sono nati? Per cominciare a cambiare dovremmo essere intellettualmente onesti e riconoscere i limiti e le storture delle nostre città. Mi chiedo se è solo una mia impressione o una realtà il fatto che certe zone si napoli siano invivibili e che il problema è sociale oltre che culturale. Certa intellettualità napoletana vomerese mi fa sorridere, nemmeno ridere, perchè è avulsa dal contesto della città "vera", anzi direi dal contesto Regionale e Meridionale. Troppo spesso pensano alle musiche del San Carlo senza conoscere cosa siano i vicoli e quindi con quella difficoltà a riconoscere la socialità campana e non solo la "loro" quotidianità. Bocca ha esagerato... ma Eduardo De Filippo disse cose ben più pesanti su napoli...eduardo disse: "Fujetavenn a napul"..che mi pare un giudizio molto più duro.
Orgoglioso di essere del Sud...meno di qualche mio cieco corregionale tronfio di un orgoglio inutile...perchè anzichè "offendersi" bisognere FARE.
cordialmente
arciere
caro giorgio con la tua bocca non puoi fare manco più i pompini a noi meridionali.....ci dispiace.
caro arciere ho letto il tuo commento.....non sono i meridionali a dover cambiare se poi tutt'italia vota a Berlusconi
premetto che sono di napoli e che bocca non è proprio il mio giornalista preferito..però...nel suo libro non dice stronzate..sono tutte cose più che vere e forse il fastidio che ho provato nel leggerle non è poi dovuto solo all'asprezza (eufemismo) con la quale le espone ma al fatto che non dice bugie..e non ha circoscritto il problema solo a napoli (anche lui parla dello smaltimento dei rifiuti provenienti dal nord italia). quello che però mi manda in bestia è la sua definizione di napoletanità: napoletano= furbo, truffatore, prepotente, arrogante, omertoso, menefreghista....e chi più ne ha più ne metta..ora dal basso dei miei 18 anni ho sempre cercato di difendere napoli a tutti i costi dicendo che la munnezza è solo una piccola parte della popolazione...diceva una vecchia canzone "m dispiace sulament che l'orgoglio e chesta gent s mortific ogni ghiuor p na manica e fetient"...effettivamente ora sn maturato e posso dire che non si tratta di una "manica" ma di qualcosa in più...ma non per questo si deve dar sfogo ai luoghi comuni...NOI SIAMO DI MENO, MA SIAMO PIù FORTI...NOI CHE AMIAMO DAVVERO QUESTA CITTà DOBBIAMO IMPEGNARCI ATTIVAMENTE PER CURARE QUEL CANCRO CHE NON è SOLO LA CAMORA MA TUTTA QUELLA "CULTURA" DI STAMO CAMORRISTICO CHE CI FA CHOUDERE UN OCCHIO, O DUE...CHE CI FA VOLTARE LE SPALLE CHE CI FA ADEGUARE AGLI STANDARD DELL'ILLEGALITà..CI DOBBIAMO MUOVERE NOI..PERCHè ANCHE LO STATO HA LE MANI IN PASTA (FIGLI DI P...)..E BISOGNA COMINCIARE SUBITO, ANCHE DALLE COSE PIù PICCOLE, DAI PICCOLI GESTI D ILLEGALITà...PAGARE I LBIGLIETTO, EVITARE DI SPORCARE LA CITTà...la città è nostra..non di chi la sfrutta e rovina...dimenticatevi i luoghi comuni della camorra, ma anche di pizza e mandolino..napoli nn p qst..napoli è cultura, storia (sofferta), musica (e nn parlo di quel minchione di gigi, abbiamo una grande scuola di percussionisti e un bellissimo conservatorio), teatro, cucina...e soprattuto, è la gente, la brava gente onesta e lavoratrice che ci vive..Bocca..ascolta me..è per questo motivo che NAPOLI SIAMO NOI.. Daniele
Perfettamente d'accordo con Andrea.No comment su quel napoletano che ha detto che sono i Toscani,Emiliani,Friulani la rovina di Napoli.Assurdo!Non vi parla uno del nord,(io sono laziale),ma la vostra mentalità di aspettare sempre che lo stato vi aiuti e che qualcuno vi debba qualcosa è sbagliato.Non generalizzo perchè alcuni di voi si sono pure rimboccati le maniche e sono andanti via all'estero o al nord a lavorare con dignità e sudore della fronte,ma la maggioranza vive ancora aggrappata ad una mentalità assistenzialista e dove il più furbo non è da condannare ma da emulare.Mi spiace,ma purtroppo questa è la realtà e che purtroppo,forse,non cambierà mai!
Non ho nulla contro Napoli,ma molto contro i napoletani.Come fà nel duemila, un popolo cosi dignitoso, lasciar fare a quegli della camorra quel che vogliono, fino a farsi soffocare nell'immondizia e non avere il coraggio di annullarli e riprendersi la citta come fece masaniello? Scusate napoletani onesti,ma se occorresse una bella vomitata del vesuvio per ripulire la citta da questo sudiciume della camorra be benvenga.P.S: sono anchio meridionale
Bocca e la verita del nostro giornalismo,e ovvio che i napoletani non lo condividono perchè dice la sacrosanta verita.Cari napoletani se avete veramente a cuore le sorti di questa città prendete innanzitutto tutti quegli stronzi,ladri e sudici dei camorristi e buttateli nel vesuvio nella speranza che si ravveda e li disintegri una vola per tutte,perciò e inutile inveire contro Bocca lui dice solo la verita,peraltro condivisa da tutta la nazione e oltre.......abbiate almeno il coraggio di ammetterlo.Se tutti i napoletani facessero un profondo esame di coscienza,si renderebbero conto di quanto male hanno causato al nostro paese,si fanno riconoscere subito, perche sguaiati,maleducati,strafottenti anche quando non sono nel loro ambiente per questo li detestiamo,stiano a casa loro e non vadano a importunare in casa d'altri.
Credo che Napoli ( ed in parte il sud), che pullula di figli cosi' orgogliosi, darebbe il meglio di sè stessa se fosse indipendente dal resto d'italia.
Se qualcuno di voi napoletani fondasse un partito che mira alla secessione dall'italia, qui' al nord avrebbe tanti seguaci.Ah, per il debito pubblico, tranquilli, ce lo prendiamo tutto noi padani: non è nulla confronto ai miliardi finiti giu'(spazzini assunti per non fare nulla, forestali tanto numerosi quanto quelli canadesi, personale della tirrenia in esubero,lavoratori socialmente utili....).
Siete come bizantini, anni luce dalla civilta' europea.
Bocca, non mi è mai piaciuto ma dopo cio' che ha detto si potrebbe iniziare un percorso per farlo santo subito.
spesso ho trovato Bocca eccessivo. detto questo non tollero le persone che denigrano Napoli ed i napoletani sulla base di semplici pregiudizi. Per quanto mi riguarda a Napoli ci sono stato di frequente e recentemente, sia per motivi di lavoro che per turismo. Mi spiace dover dire che ho un altro concetto di Italia, non so come abbiate fatto a ridurre quella città in quel modo, non so come possiate avere tanto in spregio la seppur minima regola e istituzioni, ed il vostro orgoglio immotivato è il problema più grande, quando comincerete a vergognarvi dello stato di degrado in cui vivete e fate vivere i vostri figli forse riuscirete a rivedere la luce e a rimboccarvi le maniche per migliorare la situazione. ma forse no, forse è troppo faticoso anche vergognarsi, meglio dare la colpa a qualcun'altro. quando la colpa, in primis, è solo vostra.
è finito il terremoto? e il vesuvio come va? è caldo?
Giorgio Bocca su Napoli e sulla vostra tanto vantata napoletanità ha detto delle verità disperate: una Città decomposta da millenni che si compiace di esserlo e usa i suoi giornalisti e scrittori per farvi quadrato. Lo ha ribadito da Fazio, Saviano, il 25/03/09,spiegando come i titoli dei giornali locali tendono a ingenerare simpatie dell'opinione pubblica con la camorra.invece di insultare i Grandi:vergognatevi, "zavorra italica"
Giorgio Bocca Su Napoli e sul culto della "napoletanità" ha scritto e detto delle verità disperate :una Città decomposta da millenni , i cui intellettuali e giornalisti , come ha dimostrato anche Saviano a "che tempo che fa", tendono a ingenerare un clima di simpatia e familiarità fra lopinione pubblica e la malavita organizzata. Senza speranza.
Ho avuto la sfortuna di nascere a Napoli, come dice Bocca, e sono d'accordo con ogni singola parola.
Napoli è perduta fin dal '400, inutile qualsiasi tentativo di redimere un popolo autolesionista.
Sul comodino da notte di Bocca una foto bellamente incorniciata,fiori sempre freschi ed ecco il santo protettore di questo incontinente logorroico minchione: Marco Ezechia Lombroso teorico della inferiorità genetica dei meridionali.
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