A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
mercoledì, ottobre 25, 2006
WWF: "STIAMO CONSUMANDO LA TERRA"
L' uomo si sta indebitando con il pianeta a un ritmo che non permette la ricostruzione delle ricchezze naturali; la voracita' e' in crescita esponenziale e l' ecosistema si avvicina sempre piu' al tracollo. L' allarme e' del Wwf, che attraverso il dossier 'Living Planet Report 2006' prevede - riferisce La Stampa - la fine delle risorse entro il 2050. Per sopravvivere avremo bisogno di due pianeti perche' la ricchezza del nostro bastera' appena a meta' dell' umanita'. Lo studio del Wwf evidenzia come i paesi occidentali assumano dimensioni ipertrofiche; i paesi ricchi sono dunque quelli piu' a rischio. Intervistato da Repubblica, il ricercatore ecologista Pascal Acot afferma che 'l' impatto di petrolio e carbone sui mutamenti climatici e' evidente e ci costringera' a fonti alternative'. A suo avviso, per evitare la distruzione della Terra occorre che 'i politici intervengano invertendo la rotta. I gesti dei singoli aiutano, ma solo se la comunita' globale prendera' strade nuove tornera' l' equilibrio'. In un' intervista al Corriere della Sera, il climatologo Guido Visconti tiene a precisare che le previsioni sul pianeta, e non solo quest' ultima del Wwf, contengono elementi di verita' ma al contempo dati inesatti, che non prendono in esame correzioni ed altri elementi. Occorre dunque avere cautela nel lanciare gli allarmi e nel prenderli per buoni. Tesi, questa, completamente appoggiata dal Giornale, che titola: 'Perche' il mondo non finira' come dice il Wwf'. Il quotidiano milanese sostiene che 'troppi calcoli non tornano' e che all' interno della stessa comunita' scientifica regna lo scetticismo su previsioni giudicate da alcuni 'ridicole e fondate su tesi del tutto errate'.
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