A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
martedì, ottobre 31, 2006
IERVOLINO: "A NAPOLI OPERAZIONI DI INTELLIGENCE, NON I MILITARI"
Roma, 31 ott. (Apcom) - "Siamo di fronte ad una recrudescenza terribile del fenomeno criminale, ma lo Stato c'è e si farà sentire". Non con l'esercito, però. E' l'opinione del sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino. In una intervista all'Unità il primo cittadino della città partenopea osserva: "Tutte le istituzioni democratiche di questa città e di questa regione, compreso il rettore della Federico II, Trombetti, ritengono che l'esercito non serva a niente. Io, poi, ho una remora di carattere culturale. Non sarei per niente contenta di vedere la città militarizzata". "La camorra - osserva Iervolino - è una holding che ricicla profitti su scala internazionale. Per snidarla, occorre prosciugare l'acqua in cui nuota con operazioni mirate di intelligence investigativa: bisogna infiltrarsi nelle organizzazioni criminali per capirne le mosse in anticipo. E poi, questa storia di utilizzare i militari per liberare i poliziotti: ma di che stiamo parlando? Il Viminale ha già ristrutturato la presenza della polizia in città. Altre azioni seguiranno con il piano che sarà illustrato da Amato il 9 novembre". Tuttavia, non è solo la camorra a preoccupare: "C'è un clima di violenza diffusa per il replicarsi di modelli culturali negativi. In più bisogna elevare la qualità della vita: la Finanziaria tenga conto di questa priorità che è quasi esclusivamente napoletana".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Credo nella necessaria eliminazione di Bassolino e della Jervolino che oramai vivono un regime incontrastato per il fatto che hanno sempre concesso grandi "libertà" ingraziandosi, in questo modo, le simpatie di quella enorme parte di cittadinanza dedita al sotterfugio e all'imbroglio: intervenire significa perdere voti ed è proprio in questo che bisogna spiegare il continuo sminuire i problemi da parte dello pseudo-sindaco o le risposte di Bassolino quanto all'esercito. Io posso dire che qui a Napoli serve la presenza di un governo esterno, di un governo completamente avulso da questo manipolo intaccabile e, perché no, anche un assedio delle forze armate. Qui non si soffre per le vittime della camorra (se si eliminano tra di loro non possiamo se non gioirne): il vero male della comunità sono i ragazzini bulli dediti agli scippi, alle aggressioni gratuite e al governo quartierale della città anche con l'ausilio di coltelli e pistole- in altre parole - tutti quelli che sono ad un passo dal diventare veri uomini di camorra; tanto aggressivi quanto codardi perché alla minima presenza di forze armate "credibili" fuggono con la coda tra le gambe.
Posta un commento